Info Bossi: l'Italia ha perso, Padania libera Calderoli: secessione, a gennaio in piazza

Marta220

Utente Master
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12 Luglio 2010
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«Spero possa nascere quella separazione consensuale sul modello della Cecoslovacchia che noi cerchiamo da tempo». Con queste parole Roberto Calderoli si è rivolto ai sostenitori della Lega Nord riuniti stamani alla Fiera di Vicenza per dare il via ufficiale alla manifestazione che celebra la riapertura del Parlamento padano.

L'ex ministro della Semplificazione, appena eletto presidente dell'Aula in salsa nordista, lancia quindi la "secessione morbida" per la Padania, sulla linea di quanto afferma il leader del Carroccio Umberto Bossi in un'intervista sul quotidiano La Padania di oggi che apre col titolo "Indipendenza unica via". «Occorre ragionare su una possibile indipendenza condivisa - dice il Senatur al giornale leghista - Occorre pensare a una trattativa tra le aree del Paese, perchè è ormai evidente come così non si possa proseguire».

«Una grande manifestazione della Lega Nord il 15 gennaio a Milano» ha annunciato Calderoli invitando a «preparare i pullman». L'intenzione è poi andare anche «a Bruxelles» e «a Roma». «Voglio rifare il "nerone express" - dice - ma stavolta non voglio dimenticare i fiammiferi». Il "nerone express" è il nome di una iniziativa leghista contro il governo D'Alema organizzata il 5 dicembre del 1999.

Calderoli: Maroni farà il culo a Monti. «Il parlamento padano - ha detto Calderoli - si riunirà una volta al mese e a fare il culo a Monti in Parlamento ci sarà Maroni, che sarà il nostro ambasciatore a Roma».

Calderoli ha poi attaccato i giornalisti definendoli «stronzi che parlano, anzi ragliano che la Lega è divisa». Il senatore accusa la stampa, rea di scrivere che il Carroccio è diviso al suo interno. «La Lega è unita, è Umberto Bossi», urla Calderoli che già questa estate a Venezia avevaa duramente attaccato i giornalisti dando vita ad una lunga polemica.

Bossi: indipendenza della Padania. «Si apre una finestra importante per la storia. Noi dobbiamo essere pronti perché dopo le guerre si riscrivono i trattati. Dobbiamo essere pronti a lanciarci nelle finestre che dopo la crisi la storia aprirà»: lo ha detto Umberto Bossi al "parlamento padano", rilanciando "l'indipendenza della Padania". Nel suo intervento Umberto Bossi cita più volte Gianfranco Miglio e la sua idea di macroregione europea. «Noi allora non capivamo perché Miglio era convinto delle sue idee - ha detto Bossi mostrando una mappa dell'Europa con una regione costituita dalle regioni del Nord Italia, l'Austria e parte della Germania meridionale - La Padania la si deve mettere in rapporto ai lander tedeschi e all'Austria. C'è un documento per la cooperazione e lo sviluppo per l'Unione Europea che prevede collegamenti transnazionali con i lander tedeschi e l'Austria. Si apre una finestra importante per la storia. Noi dobbiamo essere pronti perchè dopo le guerre si riscrivono i trattati. Dobbiamo essere pronti a lanciarci nelle finestre che le storia aprirà».

«La Padania vincerà - ha detto Bossi - Lo Stato italiano ha perso la partita. La guerra economica ha visto la sconfitta dell'Italia. Con la crisi economica, vuole dire che la Padania da popolo sconfitto diverrà vincitore. I nostri oppressori non hanno vinto: hanno solo portato via un po' di soldi. Lo stato italiano ha perso la partita perché la guerra economica in atto ha visto la sconfitta dell'Italia. Nello spazio economico europeo avanzano i nostri popoli, lombardi e veneti uniti non temono confronti. E' chiaro però che l'Europa deve fare suo un progetto di Europa dei popoli».

«Difficilmente l'euro resterà in piedi - dice Bossi - La Francia e la Germania l'anno prossimo voteranno e Sarkozy e la Merkel avranno difficoltà a spiegare ai loro cittadini che devono pagare i debiti della Grecia e dell'Italia».

Militanti ed esponenti della Lega hanno riempito in mattinata il padiglione che ospita la manifestazione: all'ingresso della Fiera campeggia uno striscione bianco con caratteri verdi: «L'indipendenza parte da Vicenza» del movimento Giovani padani a cui, a un centinaio di metri, risponde un altro striscione srotolato da un gruppo di contestatori: «Padania = Paperopoli». Si attende l'arrivo di Bossi.

Intanto Calderoli ribadisce il concetto: «C'è la necessità che le nostre Regioni del nord inizino il coordinamento tra loro. Lo prevede l'articolo 117 della Costituzione. Oggi abbiamo il Veneto e il Piemonte, domani incontreremo Formigoni per vedere se ci sta, poi toccherà al Friuli, al Trentino, etc. per formare quella macroregione che è la Padania». «Se non ci viene concessa un pò di libertà - prosegue - noi possiamo andare a prendercela. Prendiamo atto che il governo cancella il ministero delle Riforme, caro Monti, ma significa mettere una pietra sul federalismo».

La parola d'ordine, insomma, è secessione. Dalla platea si alza un coro che ripete il mantra leghista mentre Fabrizio Bricolo, nominato vicepresidente dell'Assemblea (insieme a Roberto Castelli e Flavio Tosi. Segretari: Seganti, Ballardini, De Filippo e Pastore) dà il via ai lavori del Parlamento Padano. Gli esponenti del Carroccio si alternano sul palco.

Prende la parola anche Luca Zaia. Il governatore del Veneto gioca in casa, attacca la manovra economica del governo Monti, interrotto solo dal grido dei presenti: "Padania libera". «La Lega non ha scelta - dice Zaia - ma deve far saltare il banco, e anche presto, per proteggere la povera gente che da questa manovra è massacrata». Zaia boccia in pieno le misure dei "tecnici" e ricostruisce l'incontro di ieri a Palazzo Chigi con il ministro Piero Giarda e il caso del mancato colloquio con il premier: «Non è che siamo andati a Roma da Monti ed abbiamo trovato chiuso - spiega - Abbiamo parlato con Giarda» che scrive la manovra e «ci ha detto che come sempre il Nord è la vacca da mungere». Il governatore del Veneto cita anche l'Assemblea Costituente: «Nel '48, e lo dice un leghista, Enauidi diceva che il Risorgimento sarà finito quando tutti avranno la propria autonomia».
Fonte: Il messaggero