Immagine
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Nome
Life is Strange
Scheda generale
Piattaforma: PC, PS3, PS4, Xbox 360, Xbox One
Genere: Azione, Avventura
Multiplayer: No
PEGI: 16
Genere: Azione, Avventura
Multiplayer: No
PEGI: 16
Scheda tecnica
Sviluppatore: DONTNOD Entertainment
Editore: Square Enix
Lingua: Inglese/Francese
Prezzo indicativo: 4,99€ il singolo episodio; 19,99€ il Season Pass che include tutti gli episodi; 16,99€ il Season Pass che include dal secondo al quinto episodio
---------------
REQUISITI DI SISTEMA (MINIMI):
Sistema operativo: Windows Vista
Processore: Dual Core 2.0GHz or equivalent
RAM: 2 GB RAM
HDD: 3 GB di spazio libero
Scheda video: ATI o NVidia card con 512 MB RAM
Editore: Square Enix
Lingua: Inglese/Francese
Prezzo indicativo: 4,99€ il singolo episodio; 19,99€ il Season Pass che include tutti gli episodi; 16,99€ il Season Pass che include dal secondo al quinto episodio
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REQUISITI DI SISTEMA (MINIMI):
Sistema operativo: Windows Vista
Processore: Dual Core 2.0GHz or equivalent
RAM: 2 GB RAM
HDD: 3 GB di spazio libero
Scheda video: ATI o NVidia card con 512 MB RAM
Game play
Il videogioco è un'opera d'arte: ci insegna, ci accompagna, ci rilassa, ci fa piangere, ridere, scherzare, emozionare. È un'opera d'arte interattiva, elettronica, come un più semplice quadro in esposizione, ma che possiamo vivere in prima persona. E quando il fulcro di un qualsiasi videogioco è, appunto, il voler suscitare sentimenti o il voler immedesimare il videogiocatore all'interno di un mondo vivo, in cui le scelte che fai hanno delle effettive conseguenze, il successo è garantito. Il team di sviluppo francese DONTNOD ha pensato di provarci con "Life is Strange" che, a detta di molti, potrebbe anche vincere il premio come miglior gioco dell'anno. Me compreso. Ma andiamo più nel dettaglio e addentriamoci in Arcadia Bay.
"EFFETTO FARFALLA"
La trama di base del gioco è molto semplice: Max Caulfield è una ragazza diciannovenne che ritorna nella sua città natale, Arcadia Bay, un paesino marittimo nel Nord Ovest degli Stati Uniti, dopo anni di allontanamento, per cominciare un corso di fotografia nella scuola superiore locale, la Blackwell Academy. Tuttavia, la vicenda inizia a diventare misteriosa quando, durante un normale giorno scolastico, Max comincia ad avere degli incubi, delle visioni: queste mostrano una Arcadia Bay in procinto di essere distrutta da un potente tornado. Ma non finisce qui: la povera Max sarà testimone dell'omicidio della sua migliore amica d'infanzia, Chloe Price, ma che riuscirà a salvare proprio grazie alla scoperta di un fantastico (quanto distruttivo) "dono" - la capacità di riavvolgere il tempo e di modificarlo. Da qui si diparte il vero e proprio intreccio di Life is Strange, in cui misteri, killer, oscure presenze, incubi e conseguenze si presentano come i veri protagonisti di una "semplice" vita da liceale.
LO FACCIO O NON LO FACCIO?
Le fondamenta del gioco, quindi, ruotano attorno al dubbio, all'esser coscienti di controllare una sorta di "divinità" che può far sì che, riavvolgendo il tempo, certe cose non accadano. Ma, come in "The Butterfly Effect" (film del 2004 da cui il videogioco prende spunto), anche il più piccolo dei gesti può causare disastri e conseguenze devastanti nel futuro. Ed è forse ciò che Max prevede nei suoi incubi e nel disastro ambientale di Arcadia Bay. Il gameplay, quindi, è davvero, e ripeto DAVVERO, molto semplice: controlliamo Max all'interno di diverse aree, in cui possiamo dialogare con gli NPC presenti (che saranno anche molto utili nelle indagini), cercare indizi, risolvere enigmi, grazie anche alla possibilità di ritornare indietro nel tempo, che può essere utilizzata in qualsiasi momento dal giocatore; potremo, addirittura, scattare foto a situazioni o cose buffe, che compariranno poi nel nostro "libro dei ricordi".
L'ARTE DELLA SEMPLICITA'
Quello che, però, colpisce il videogiocatore già dai primi momenti di gameplay è la sceneggiatura. L'ambiente circostante è vivo, semplice, riprodotto con molta cura e coerenza, in cui echeggia una sensazione di relax e mistero. I personaggi della vicenda, a partire da Max, sono ben caratterizzati: il lavoro dei ragazzi di DONTNOD è stato sensazionale, capace di creare quell'interesse alla storia e al mondo di Life is Strange che riesce sin da subito a colpirti e ad emozionarti. La divisione in episodi, poi, rende la storia ancora più intensa, con degli enormi cliffhanger che si presentano, perennemente, ad ogni fine capitolo, che lasciano il giocatore completamente di stucco. I dialoghi sono semplici, con un uso spropositato di parole tipiche dello slang giovanile, che, tuttavia, potrebbero rilevarsi un problema, soprattutto per coloro che non hanno dimestichezza con l'inglese informale.
"EFFETTO FARFALLA"
La trama di base del gioco è molto semplice: Max Caulfield è una ragazza diciannovenne che ritorna nella sua città natale, Arcadia Bay, un paesino marittimo nel Nord Ovest degli Stati Uniti, dopo anni di allontanamento, per cominciare un corso di fotografia nella scuola superiore locale, la Blackwell Academy. Tuttavia, la vicenda inizia a diventare misteriosa quando, durante un normale giorno scolastico, Max comincia ad avere degli incubi, delle visioni: queste mostrano una Arcadia Bay in procinto di essere distrutta da un potente tornado. Ma non finisce qui: la povera Max sarà testimone dell'omicidio della sua migliore amica d'infanzia, Chloe Price, ma che riuscirà a salvare proprio grazie alla scoperta di un fantastico (quanto distruttivo) "dono" - la capacità di riavvolgere il tempo e di modificarlo. Da qui si diparte il vero e proprio intreccio di Life is Strange, in cui misteri, killer, oscure presenze, incubi e conseguenze si presentano come i veri protagonisti di una "semplice" vita da liceale.
LO FACCIO O NON LO FACCIO?
Le fondamenta del gioco, quindi, ruotano attorno al dubbio, all'esser coscienti di controllare una sorta di "divinità" che può far sì che, riavvolgendo il tempo, certe cose non accadano. Ma, come in "The Butterfly Effect" (film del 2004 da cui il videogioco prende spunto), anche il più piccolo dei gesti può causare disastri e conseguenze devastanti nel futuro. Ed è forse ciò che Max prevede nei suoi incubi e nel disastro ambientale di Arcadia Bay. Il gameplay, quindi, è davvero, e ripeto DAVVERO, molto semplice: controlliamo Max all'interno di diverse aree, in cui possiamo dialogare con gli NPC presenti (che saranno anche molto utili nelle indagini), cercare indizi, risolvere enigmi, grazie anche alla possibilità di ritornare indietro nel tempo, che può essere utilizzata in qualsiasi momento dal giocatore; potremo, addirittura, scattare foto a situazioni o cose buffe, che compariranno poi nel nostro "libro dei ricordi".
L'ARTE DELLA SEMPLICITA'
Quello che, però, colpisce il videogiocatore già dai primi momenti di gameplay è la sceneggiatura. L'ambiente circostante è vivo, semplice, riprodotto con molta cura e coerenza, in cui echeggia una sensazione di relax e mistero. I personaggi della vicenda, a partire da Max, sono ben caratterizzati: il lavoro dei ragazzi di DONTNOD è stato sensazionale, capace di creare quell'interesse alla storia e al mondo di Life is Strange che riesce sin da subito a colpirti e ad emozionarti. La divisione in episodi, poi, rende la storia ancora più intensa, con degli enormi cliffhanger che si presentano, perennemente, ad ogni fine capitolo, che lasciano il giocatore completamente di stucco. I dialoghi sono semplici, con un uso spropositato di parole tipiche dello slang giovanile, che, tuttavia, potrebbero rilevarsi un problema, soprattutto per coloro che non hanno dimestichezza con l'inglese informale.
Grafica
Come già detto, la grafica di Life is Strange non rasenta la perfezione, ma fa il suo dovere. La presenza di colori tenui accentua quella che è l'atmosfera di Arcadia Bay, che pian piano degenera in un universo negativo e doloroso. Da sottolineare come tutta l'opera sia texturizzata attraverso dei filtri "ad acquerello". Le animazioni lasciano un po' a desiderare: discutibili sono, infatti, i diversi problemi di sincronizzazione fra animazione e dialogo, fra labiale e audio.
Trailer
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Audio
Il comparto audio è il punto forte di Life is Strange: un ottimo doppiaggio che rende più facile la caratterizzazione dei personaggi; un eccellente sound design che permette di "vivere", letteralmente, ogni angolo di Arcadia Bay; la colonna sonora, che spazia fra folk e alternative/indie, che ci immerge nell'atmosfera malinconica/adolescenziale. Potete ascoltare la soundtrack
Perfavore,
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Commento
Il gaming moderno ci sta un po' deludendo. Life is Strange, invece, è quel fiore che nasce dove tutto è incenerito, quel bellissimo strappo alla regola che tutti dovrebbero provare. È diventato il mio gioco preferito, grazie alla sua storia, ai suoi personaggi, alle vicende, alle teorie che nascono ad ogni fine episodio. Consiglio vivamente di sostenere i ragazzi di DONTNOD, poiché la loro passione è ben visibile in questo piccolo capolavoro che, nel mio più modesto parere, potrebbe ambire anche al premio di Miglior Gioco dell'Anno.
Voti
Grafica: 8.5
Audio: 9.5
Longevità: 7.5
Giocabilità: 9
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PRO:
- Storia e intreccio da brivido;
- Ottima caratterizzazione dei personaggi;
- Comparto audio eccellente;
- Ottimo rapporto qualità/prezzo
- Crea dipendenza
CONTRO:
- Difetti di sync fra animazione e voce
- Manca il supporto della lingua italiana
Audio: 9.5
Longevità: 7.5
Giocabilità: 9
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- Storia e intreccio da brivido;
- Ottima caratterizzazione dei personaggi;
- Comparto audio eccellente;
- Ottimo rapporto qualità/prezzo
- Crea dipendenza
- Difetti di sync fra animazione e voce
- Manca il supporto della lingua italiana
Voto finale
9