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Recensione UMI VR BOX 6: la realtà virtuale per tutti

09-02-2017 Mattia Del Franco

Da tempo è ormai scoppiato il fenomeno “VR”: prima con Oculus ed HTC Vive, passando poi per PlayStation VR che ha “sdoganato” la tecnologia della realtà virtuale presso il grande pubblico. Tuttavia la tecnologia VR ancora oggi rimane non accessibile alle tasche di tutti, per questo ci corre in aiuto UMI con il suo visore.

UMI VR BOX 6: di che si tratta?

La soluzione di UMI consiste in degli “occhiali” per la realtà virtuale i quali, non essendo dotati di schermo integrato, sfruttano per visualizzare le immagini il display dei nostri smartphone ed il loro giroscopio per ruotare la visuale, in buona sostanza, tutto il “lavoro sporco” è svolto dal nostro cellulare: nulla di nuovo, è una “modalità” ormai ben conosciuta e consolidata anche da colossi del settore, che permette anche a chi non può permettersi i “veri” visori per la realtà virtuale di provarla e dunque di avere un “assaggio” di quello che l’esperienza VR ha da offrire.

Tuttavia, com’è giusto sottolineare, si tratta di un’esperienza che definirei “light“, in quanto questo genere di visori devono ovviamente scendere a seri compromessi, sia sul piano dell’interattività che della “visione” vera e propria.

Unboxing del visore VR

Appena arrivato a casa, apro il pacco di Amazon e mi ritrovo davanti ad una scatola nera, molto semplice ma allo stesso tempo ben curata e d’effetto: sicuramente esposto sugli scaffali di qualche negozio non faticherebbe ad attirare l’attenzione dell’acquirente.

All’apertura dello scatolo vero e proprio, ritroviamo una dotazione molto essenziale che si limita al visore stesso ed al manuale di istruzioni che da diversi consigli su come utilizzare l’apparecchio.

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La prova effettiva

Partiamo dall’analizzare il visore da vicino: esso è composto interamente da plastica, lucida sulla parte frontale, ma comunque in generale il visore appare ben assemblato e per nulla “economico”.

Andando sulla parte “posteriore” possiamo trovare le due lenti (regolabili in distanza e profondità attraverso dei “bottoni scorrevoli” posti sulla parte superiore del visore) e la parte “finale” del visore nel quale trova posto l’imbottitura (che aderisce al viso dell’utilizzatore) e poi l’elastico (regolabile tramite strappi) che permette di “fissare” il visore alla nostra testa.

Arriviamo dunque alla prova effettiva: regolo in primo luogo l’elastico per la mia testa, inserisco il telefono nell’alloggio estraibile (facendo ben attenzione a posizionare giusto al centro il telefono), indosso il visore e regolo le lenti. Al primo utilizzo, ammetto di non essere rimasto particolarmente entusiasmato da questo visore: ho trovato l’immagine riflessa dalle lenti abbastanza sfocata (ciò potrebbe causare dei mal di testa oppure nausea nei casi peggiori) e l’isolamento “visivo” da ciò che mi circonda abbastanza scarso (in un ambiente illuminato, entrava molto chiaramente della luce dalla parte inferiore del visore, costringendomi a dover spegnere tutte le luci in stanza per poter utilizzare il visore).

Per la prova, ho utilizzato il mio iPhone 6S e l’applicazione di YouTube: esistono appositi video “a 360°” caricati sulla piattaforma che supportano l’utilizzo del giroscopio, i quali insieme alla modalità VR offerta dal player dell’app, permettono dunque di testare efficacemente un visore per la realtà virtuale (nel mio caso, mi sono affidato ad un video registrato a 360° da SurrealPower su Minecraft). Riguardo a YouTube, devo tuttavia segnalare la grave assenza del codice QR da far scannerizzare all’app per informarlo di star usando un visore differente dai Google Cardboard.

In conclusione

UMI, a causa del prezzo molto basso di questo visore, è dovuta sicuramente scendere a dei seri compromessi sia sul lato qualitativo delle lenti, che su quello propriamente progettuale. Tutto sommato però l’offerta, dato il prezzo, non è male, soprattutto se consideriamo che altri dispositivi del genere (che dunque fanno sempre affidamento ad uno smartphone per funzionare) costano sensibilmente di più sfondando abbondantemente il tetto dei cento euro.

Alcune lacune di questo visore, tuttavia, rendono a mio parere molto difficile l’utilizzo prolungato di questo apparecchio ed inoltre pregiudicano fortemente l’esperienza in generale con la realtà virtuale: pertanto il mio consiglio, per chi ancora non ha provato alcun VR e si sta approcciando con questa soluzione economica di UMI è di non “tirare le somme” su questa tecnologia basandosi esclusivamente su questo apparecchio.

La soluzione di UMI rimane comunque ottima per chi non ha mai provato alcun VR in vita propria e vuole pertanto approcciarsi per la prima volta a questa tecnologia, senza dover spendere cifre importanti per poi ritrovarsi eventualmente in mano qualcosa che alla fine dei conti potrebbe non interessarci più in breve tempo.


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