Fabrizio Corona si è costituito in Portogallo, a Lisbona. L’aveva anticipato lui stesso in una telefonata che ha fatto a un suo collaboratore e pubblicata da Social Channel.
L’AVVISTAMENTO A SANTO DOMINGO – Solo pochi giorni fa, Oggi aveva ricevuto una segnalazione: Fabrizio Corona avvistato a Santo Domingo. Dove il re dei fotografi sembrava essersi rifugiato per fuggire alla condanna, che ha raggiunto quasi 8 anni per l’affaire Trezeguez e la successiva fuga rocambolesca.
LA TELEFONATA – Ora, ecco la telefonata di Fabrizio Corona al suo collaboratore. “Dopo quattro giorni di fuga”, dice, “sono pronto a costituirmi alle autorità in Portogallo”. E poche ore dopo, la conferma della notizia: Fabrizio Corona si è spontaneamente consegnato alle autorità portoghesi.
QUATTRO GIORNI DI FUGA – Fabrizio Corona decide così di mettere la parola fine alla sua latitanza. Era sparito venerdì scorso dalla palestra dove era andato ad allenarsi, poche ore prima che la Cassazione confermasse la condanna per l’affaire Trezeguet. Secondo gli investigatori, la fuga di Corona era stata favorita da alcuni complici. Ora potrebbe essere lo stesso Fabrizio a chiarire le dinamiche della sua fuga. Dopo quattro giorni di latitanza, però, Corona ha deciso di consegnarsi alle autorità.
ERA BRACCATO – Stando a quanto trapela dagli ambienti investigativi, Corona si è costituito perché si sentiva braccato dall’Interpol, che stava agendo in tutta Europa (e non solo) forte di un mandato di cattura internazionale. Ora Corona dovrebbe essere rapidamente estradato in Italia: lo attende il carcere.
IL PRIMO COMMENTO DELLA QUESTURA – “Più che costituito, Fabrizio Corona si è arreso”, è stato il primo commento dei vertici milanesi della Questura. Corona è stato fermato in una stazione della metropolitana di Lisbona, dove era da solo. Sulle sue tracce c’erano da giorni gli uomini della polizia di Milano e quelli dell’Interpol. Al fermo di Corona ha partecipato anche la polizia portoghese.
IN LACRIME - Fabrizio Corona, stando alla ricostruzione dell’arresto, ha dato appuntamento agli agenti portoghesi nella stazione ferroviaria metropolitana di Monte Abraham, località Queluza. Dopo l’arresto, il re dei fotografi “è apparso sconfortato, avvilito. Poi è scoppiato a piangere”, riferiscono i testimoni.
“IN CARCERE, TEMO PER LA MIA VITA”- Poche ore prima di consegnarsi ai poliziotti in Portogallo, Fabrizio Corona aveva chiamato il suo avvocato milanese, Nadia Alecci. “Mi volevo costituire qui a Lisbona”, ha detto Corona, “perché ritengo la sentenza di Torino del tutto ingiusta e temo per la mia vita nelle carceri italiane”.
Fonte: oggi.it