Info Il nuovo MySpace finisce nei guai per la musica

Kabullino

Utente Master
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4 Aprile 2009
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Il nuovo MySpace, a nemmeno una settimana dal lancio, rischia già qualche grana legale. La Merlin Network, che difende i diritti di migliaia di etichette indipendenti, accusa il social network musicale di utilizzare la musica dei suoi assistiti senza pagare un solo centesimo per i diritti d’autore.

"Se qualche canzone è presente, sono state caricate dagli utenti"
Luna di miele amara - È durata poco, pochissimo, la luna di miele per il nuovo MySpace. Il social network, inaugurato non più di tre giorni fa, deve far ora i conti con un’accusa pesante: utilizzo di musica senza il permesso dei detentori dei diritti. Un’accusa non da poco, per un social network che ha deciso di puntare tutto sulla musica e ha utilizzato il lancio del nuovo singolo di Justin Timberlake (nella doppia versione di promoter e azionista) per presentare al mondo il nuovo look.

Piccolo è bello - A rivoltarsi contro MySpace non sono stata, come si potrebbe pensare, le solite major discografiche statunitensi. Ma un migliaio di piccole etichette indipendenti che, coalizzandosi, tentano di ripetere l’exploit biblico di Davide contro Golia. E lo fa tramite The Merlin Network, società specializzata nel difendere diritti di prodotti multimediali. Tra le case discografiche pronte a dare battaglia a MySpace troviamo Beggars Group, Domino e Merge Records. Nomi magari sconosciuti ai più ma che vantano nello propria “scuderia” artisti del calibro degli Arcade Fire, Conor Oberst e She & Him.

Le cose in grande - E dire che anche questa volta MySpace sembrava esser partita con il piede giusto. Il social network musicale, oltre al lancio in grande stile con Justin Timberlake, si presentava ai nastri di partenza con una discoteca digitale contenente 50 milioni di canzoni. Un numero enorme che nessun altro servizio di streming musicale può attualmente vantare. Peccato che, pare, parte di questi sia utilizzato senza pagare un centesimo per i diritti d’autore.

Botta e risposta - Naturalmente le reazioni non si sono fatte attendere né dall’una né dall’altra parte. Mentre Charles Caldas, CEO di Merlin Network, punta il dito contro Justin Timberlake, totalmente disinteressato a difendere i diritti dei colleghi meno famosi, dall’altra MySpace punta il dito contro i propri utenti. «Se qualche canzone di queste etichette è presente nel nostro social network - afferma un portavoce dell'azienda - la colpa è imputabile ai nostri utenti che le hanno caricate. Siamo pronti, comunque, a rimuoverle dopo una richiesta formale dell’etichetta».


Fonte: web