Release Ippopotamo

ebello

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22 Aprile 2007
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Ippopotamo

L'acqua è l'elemento naturale di questo grosso mammifero, che vi passa la maggior parte del suo tempo. La sua forma tozza però non gli permette di nuotare agilmente, per cui preferisce restare nell'acqua bassa, dove gli è possibile toccare il fondo e camminare, più che nuotare. Le orecchie mobilissime, il naso provvisto di membrane che si possono chiudere e gli occhi sporgenti sono nella parte superiore del muso. La disposizione di questi organi permette all'ippopotamo di stare semi sommerso, pur continuando a respirare e a controllare il territorio circostante. Se ritiene in pericolo se stesso o i cuccioli, può diventare molto pericoloso e non esita ad attaccare il disturbatore, sia in acqua che a terra.
La nascita - La madre mette al mondo il piccolo sia a terra che nell'acqua, l'ambiente che gli offre più protezione. Subito dopo il neonato emerge in superficie per respirare. Le nascite avvengono nel periodo delle piogge, in modo che la madre si possa nutrire bene e produca tanto latte.
Per allattare, la femmina si adagia a terra distesa sul fianco.
Vita sociale - Gli ippopotami non sono animali solitari ma preferiscono vivere in comunità di qualche decina di individui. Spesso i maschi adulti giocano con i giovani, sia a terra che in acqua. Quando si spostano sul terreno, percorrono sempre lo stesso sentiero e si sono verificati casi di attacchi all'uomo, quando per sbaglio si è trovato sulla loro strada.
Minaccia - Oltre ad emettere spaventosi ruggiti, un ippopotamo che si senta in pericolo minaccia l'aggressore spalancando l'enorme bocca e mettendo in mostra i lunghissimi canini inferiori. Questo atteggiamento di solito ottiene l'effetto desiderato.

Foto:
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