Release La scelta del profilattico giusto - Le misure

Matr23

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18 Agosto 2010
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La scelta del profilattico giusto : Le misure

Un uso corretto del preservativo prevede che ciascuno scelga quello più adatto alle proprie esigenze.
I preservativi non sono tutti uguali, nemmeno nelle misure. Ogni modello ha la propria lunghezza, larghezza e spessore e tali parametri sono fondamentali nella scelta del prodotto da acquistare perché essi devono essere adeguati alle dimensioni del pene.
Pensiamo a quando acquistiamo un capo di abbigliamento. Oltre a seguire le mode del momento, ci preoccupiamo che il modello e la taglia ci stiano bene addosso e che soprattutto ci facciano provare una sensazione di comodità.
La stessa cosa vale per il preservativo che deve diventare una seconda pelle. Un preservativo troppo stretto dà fastidio. Uno troppo largo può essere pericoloso perché può scivolare durante il rapporto e provocare la fuoriuscita di sperma.
Purtroppo anche su questi argomenti esiste ancora molto imbarazzo. E’ certo che acquistare un preservativo non è come comprare un maglione. Chiedere informazioni al farmacista può risultare a volte gravoso. Non parliamo della cassiera del supermercato.

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uardiamo ora con attenzione e anche con un misto di curiosità la tabella sotto riportata dove abbiamo inserito i dati relativi ad alcuni nostri articoli, riservandoci a breve di completare i dati non appena le aziende produttrici li renderanno disponibili.
Ricordiamo che tali dati sono, comunque, valori medi in quanto la materia prima utilizzata per la realizzazione dei profilattici, ossia il lattice, è un materiale elastico, estremamente duttile e suscettibile di variazioni ai mutamenti degli agenti esterni.
Inoltre, le misure dei preservativi sono soggette ad una precisa normativa europea, la EN600, che indica i valori relativi a lunghezza, spessore, larghezza, al di sotto dei quali le aziende produttrici non possono scendere.

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Non è una questione di taglia

Le misure del pene e, quindi, del preservativo sono sempre state, per l’uomo, argomento "particolare" da affrontare. Tuttavia c’è un mito da sfatare e cioè che le misure siano essenziali in una soddisfacente vita sessuale.
Il problema sessuale della maggior parte degli uomini è l'eccessiva identificazione nel pene e tutti gli strumenti, stratagemmi e soluzioni per aumentare le dimensioni ed efficienza dell'organo non fanno altro invece che aumentare le dimensioni del problema in chi lo vive.
Il confinare la propria energia affettiva e sessuale alle dimensioni del pene può portare a diverse forme di impotenza (da ansia, da prestazione, da eiaculazione precoce) nonché al crearsi di un allontanamento all'interno della coppia in quanto le donne vivono la sessualità e l'affettività con esigenze più ricche e complesse.
La donna, di fatti, a differenza dell'uomo apprezza molto, ed in particolare nella sfera sessuale, ciò che è naturale e spontaneo nella sua ricerca di autenticità di sentimenti. Vede pertanto con diffidenza tutto ciò che è artificiale e se ne allontana sistematicamente.
Non si verifica di frequente che una donna faccia diventare un problema le dimensioni insufficienti di un pene, mentre sempre più uomini cercano false soluzioni alla propria debolezza. Si tratta spesso di soggetti in cui cova una forte aggressività dietro al quale poi si nasconde una accentuata debolezza. Il dare così tanta importanza alle dimensioni, cela il desiderio da parte dell'uomo di ripararsi dietro uno strumento da secoli simbolo della propria potenza e virilità, per evitare l'incontro totale con la donna.

Ecco come misurare il pene nel modo giusto: il pene deve essere in stato di erezione ed in una posizione parallela al pavimento. Per misurare la lunghezza, si usa un normale righello, posto alla base (osso pubico), fino alla punta.


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Ma la faccenda delle dimensioni è ancora molto seria, cosi seria che gli scienziati di mezzo mondo passano il tempo a misurare, centimetro alla mano, lunghezze e circonferenze di individui di ogni età.
L’ultimo studio in ordine di tempo arriva da Hong Kong, dove Chan Lung-wai, direttore del Centro di Urologia dell’Union Hospital di Hong Kong, ha passato cinque mesi, con l’aiuto del suo staff, a misurare le dimensioni del pene dei cinesi tra i 23 e 93 anni. Poi ha comparato i dati con quelli di ricerche simili effettuate in altri paesi del mondo. Risultato: la lunghezza media del pene cinese in posizione di riposo è di 8,46 centimetri, piazzandosi nel mezzo di un gruppo formato dai tedeschi (8,6), israeliani (8,3), turchi (7,8) e filippini (7,35). Nelle posizioni più alte della graduatoria troviamo gli americani con 8,8 centimetri ma gli incontrastati dominatori sono gli italiani, con 9 centimetri di lunghezza media.
Questo studio è solo il più recente di una lunga serie. Ad esempio i ricercatori dell’Università di California sono giunti alle seguenti conclusioni: il pene umano flaccido ha una lunghezza media di 10 centimetri, un diametro di 3 e una circonferenza di quasi 9 centimetri. Quand’è in erezione ha una lunghezza media di 15 centimetri, un diametro di 3,8 e una circonferenza di 11,5. Le variazioni nelle dimensioni del pene sono considerevoli: il pene eretto più lungo che sia mai stato registrato misurava 35 centimetri, mentre al di sotto dei sette centimetri si parla di micropene: secondo il Kinsey Institute of Research, il membro più piccolo mai registrato e perfettamente funzionante misurava un centimetro e mezzo!
Anche la Lifestyles Condom, un’azienda statunitense che produce profilattici, ha misurato gli attributi (in erezione) a 300 ragazzi delle scuole superiori: un pene medio misura 14,927 cm di lunghezza per 12,628 di circonferenza. «tanta precisione è frutto di un approccio scrupoloso», hanno spiegato i ricercatori. «Ognuno dei partecipanti veniva fatto entrare in un luogo appartato, dove due infermiere in camice e guanti di gomma gli misuravano il pene».

Fin qui, i numeri che parlano di dimensioni medie.
Ma qual è la dimensione ideale del pene, almeno secondo i calcoli degli scienziati?
I ricercatori dell’Università di California non hanno dubbi: in erezione, 12,5 centimetri di lunghezza per 12,5 centimetri di circonferenza. A riposo, 9,9 centimetri di circonferenza per 8,8 centimetri di lunghezza.
«La dimensione medio-piccola», assicurano gli studiosi «si presta meglio ai giochi erotici: il pene può entrare e uscire di continuo e favorire cosi l’orgasmo femminile».
Nonostante le rassicurazioni degli esperti, i maschi scontenti delle loro dimensioni sono tanti. Secondo un sondaggio effettuato negli Stati Uniti, il 62 per cento dei giovani americani si accontenterebbe di un altezza di un metro e 65 in cambio di un pene che si allungasse fino a 17,5 centimetri. Solo il 36 per cento preferirebbe un’altezza di due metri con un pene che raggiungesse i 7,5 centimetri. Un americano insoddisfatto arrivò a porre a “Mens’health” la seguente domanda: «Perché il pene dei pornodivi ha le dimensioni di un enorme hot-dog?». Spiegazione dei cameraman intervistati sull’argomento: la telecamera fa sembrare ogni cosa più grossa, regalando al pene un paio di centimetri di lunghezza. Oltretutto i pornoattori prima di cominciare le riprese si fanno la messa in piega ai peli publici (per dare più volume) e si gonfiano il sesso con una pompa che richiama sangue nei corpi cavernosi del pene.


ANCHE UN PENE PICCOLO STIMOLA GLI ENZIMI DELLA VAGINA

Per far raggiungere l’orgasmo basta un pene lungo otto centimetri, assicura l’andrologo Emmanuele A.Jannini, professore di sessuologia medica all’università dell’Aquila. «Una ricerca dell’ Università dell’ Aquila e della Sapienza di Roma, pubblicata sulla rivista medica “Urology”, dimostra che nella vagina ci sono gli stessi traduttori dell’eccitazione presenti nei corpi cavernosi maschili: nitrossido sintetasi e fosfodiesterasi. E che questi enzimi sono concentrati proprio nel primo terzo della vagina. Inoltre il maschio col pene piccolo spesso è più attento al piacere della donna: il superdotato, tutto fiero dei suoi attributi, talvolta è un amante distratto. Senza contare che un membro molto grosso, usato con troppa foga, può risultare troppo fastidioso perché causa lo stiramento dei legamenti rotondi, sorta di cordicelle non elastiche che trattengono l’utero». Ad ogni modo, per i maschi insoddisfatti, c’è sempre l’intervento d’allungamento…«L’operazione – dice Jannini – è consigliabile solo a chi ha un vero micropene, al di sotto dei sette centimetri. Una ricerca dell’urologo americano Wessels rivela infatti che i pazienti con dimensioni medie e sogni da superdotati restano spesso delusi dall’intervento. Tagliando il legamento sospensorio che parte dall’osso del pube e arriva alla radice del pene (i centimetri in più si guadagnano cosi), il pene turgido non punta a novanta gradi o più ma verso terra». « E’ per tutti questi motivi», conclude Jannini, «che tra gli stessi chirurghi non c’è totale accordo né sul tipo di operazione da fare né sull’opportunità stessa di fare l’intervento di allungamento.
Se a questo punto i nostri lettori maschi sono andati in tutta fretta a procurarsi un centimetro, è bene che sappiano che è molto facile sbagliarsi. «In stato di erezione, col salire e scendere dell’eccitazione, le dimensioni cambiano continuamente, anche di 1-2 centimetri», spiega Emmanuele A. Jannini, professore di sessuologia medica all’Università dell’Aquila, «Ciò dipende soprattutto dal glande, che ha un suo corpo cavernoso (il corpo spongioso) più lento e meno efficiente degli altri due corpi cavernosi del pene. Molti uomini raggiungono infatti la massima erezione proprio al momento dell’orgasmo, quando il glande e gonfio e turgido. Ed è a ben pensarci, giusto che sia cosi:all’inizio della penetrazione il glande deve essere morbido per non far male, solo alla fine, quando la vagina è pienamente lubrificata e ingrandita, anche il glande può gonfiarsi al massimo. Inoltre, il fatto stesso di misurarsi riduce inevitabilmente l’erezione, e quindi la lunghezza viene sottostimata.
Per questo i medici fanno le loro misurazioni in condizioni di riposo, facendo perno sull’addome, alla radice del pene, prendendolo poi per il glande e stirandolo il più possibile in lunghezza. Non solo: come spiega Vincenzo Mirone, professore di Urologia all’Università di Napoli Federico II, è stato dimostrato che un pene apparentemente piccolo, in erezione, acquista più centimetri d’uno vistoso. «Per la precisione: il pene medio acquista in erezione il 30/35 per cento di lunghezza, quello lungo il 10/15 per cento.

«Nel corso degli ultimi sette-nove milioni di anni», dice Emmanuele A. Tannini, «il pene umano è diventato circa quattro volte più grande. Un aumento di taglia ancora più straordinario di quello conosciuto dal cervello. Ci deve dunque essere stata una ragione veramente speciale. Questa ragione, però, è ancora un mistero, sul quale si fanno per il momento solo ipotesi. Innanzi tutto, sgombriamo il campo dalla più ovvia e citata delle spiegazioni proposte: non è affatto detto che un uomo più dotato può soddisfare meglio una donna.

Chi è in sovrappeso deve invece tenere a mente questo: il grasso in eccesso, che negli uomini tende a depositarsi sull’addome,oltre a creare problemi durante il rapporto sessuale, fa sembrare il pene senz’altro più piccolo. Il professor Vincenzo Gentile del Dipartimento di Urologia dell’Università di Roma “La Sapienza” dice che il fenomeno del “pene occulto” può essere in parte risolto dalla chirurgia: «Il tessuto adiposo soprapubico tende a inglobare l’organo sessuale. Rimuovendo con la liposuzione il grasso in eccesso si recuperano un paio di centimetri di lunghezza». Spesso a questo intervento si accompagna un taglio del legamento sospensorio del pene (quando è troppo attaccato al pube): «Con le due operazioni», spiega Gentile «il sesso maschile guadagna tre-quattro centimetri. Partendo da una lunghezza di dieci-undici centimetri si raggiungono quei tredici-quattordici centimetri che danno all’uomo maggiore sicurezza».
Se nonostante tutto siete ancora sconfortati dalle vostre dimensioni,ricordate che l’unione fa la forza. Perciò procuratevi una copia della “Small Gazette: The Smaller Man’s Forum”, il quadrimestrale dei soci di un club americano per uomini col pene piccolo. L’ha fondato nel 1986 un mister J. che ha spiegato alla scrittrice Maggie Paley: «L’idea mi è venuta perché ero consapevole che il mio pene non fosse un granchè,ed ero certo che in giro ci fossero altri uomini con angosce simili alle mie». Sulla “Small Gazette” compaiono le lettere all’editore,i suoi consigli,ma anche articoli e storie erotiche dove il possesso di un pene piccolo si rivela un gran vantaggio!

Fonte: FuoridiTesta
 
Grazie delle informazioni,
sicuramente a me calza a pennello XL :emoji_smiley:

Comunque sia una taglia in più o una in meno non mi causano problemi.
 
a quanto vedo si frizz xD io nn direi mai qui la misura del profilattico ke dovrei avere >_>
 
Ehm, c'è un problema...Io lo ho da 22 CM...(220 MM)...QUALE DEVO SCEGLIERE? LOL

Ps.Premetto che fino ad ora lo ho fatto senza...però la mia raga vuole un po di sicurezza...(Per restare in tema: "Sti caxx*") :emoji_relieved: