
ROMA - «Era giusto provarci. Grazie a tutti». Appena 23 minuti dopo la chiusura dei seggi, Matteo Renzi riconosce la sconfitta con un tweet intriso di tristezza e commozione. Lo spoglio delle schede era appena al 18% del totale, ma il risultato era già chiaro: Pier Luigi Bersani guiderà il centrosinistra alle politiche del 2013. Quasi 3 milioni di votanti, in calo rispetto al primo turno, hanno chiuso la battaglia: il segretario ha superato il sindaco di 20 punti (60,8% contro 39,1%), vincendo in tutte le regioni tranne la Toscana.
Alla Fortezza da Basso Renzi ha ringraziato il suo popolo. E’ stato il discorso della maturità, quello del sindaco, che ha puntato sulla sincerità: «Noi non eravamo qui per fare una battaglia di testimonianza, ma per cambiare il Paese. E non ce l’abbiamo fatta». Un capolavoro di retorica, un discorso da futuro leader, furbetto quanto basta, troppo papalino nei frequenti «quando tornerete a casa stasera...», ma efficace nel chiarire un concetto: il progetto va avanti, anche se lui - dice - «tornerà a fare il militante». C’è spazio anche per lo scherzo, partendo da un tweet: «Finalmente Renzi ha fatto qualcosa di sinistra, ha perso». «È stato il commento più simpatico e forse più vero», ha sorriso il sindaco.
A mezzora più tardi al teatro Capranica, a Roma, Bersani è entrato sulle note di Chiedi chi erano i Beatles. «Ora si comincia con la battaglia vera, c’è subito un problema da affrontare, quello del lavoro», scandisce il segretario, rilassato e felice. Talmente rilassato da vestire i panni del giovane e ringraziare i Marxisti per Tabacci, gruppo Facebook che in questa campagna ha preso in giro il candidato, considerato estraneo alla sinistra. Va a braccio Bersani, e si scalda ribadendo il concetto portante della sua campagna: «Ora spazio ai giovani. Dobbiamo essere seri, non dobbiamo raccontarci favole».
L’avventura si chiude con il sereno, tra ringraziamenti e auguri di buon lavoro. Eppure la giornata si era infiammata verso l’ora di pranzo: alle 13.28 il Pd di Firenze annunciava una denuncia per truffa contro la ditta incaricata di digitalizzare l’albo degli elettori aventi diritto a votare al ballottaggio, dopo che in molti seggi gli elenchi non erano ancora disponibili. Poco dopo il sindaco tornava sulle recenti polemiche: «E’ pazzesco che 10mila persone a Firenze non hanno potuto votare». A Roma erano addirittura arrivati i carabinieri in un seggio all’Ardeatino, dove un elettore che non lo aveva fatto domenica 25 aveva provato a votare ed era stato respinto. Poi, a metà pomeriggio, il clan di Renzi rassicurava tutti: «Non esistono ricorsi: stasera il centrosinistra avrà il suo candidato premier». Così è stato.
Ora per il segretario, mai così forte, iniziano i grattacapi. «Da domani dobbiamo fare due cose - ha detto Bersani - darci un forte programma di governo e cambiamento al centro sinistra e dare voce ai giovani». Non solo: la legge elettorale è una nebulosa che non lascia filtare raggi di luce, anche se da ieri sera c’è un interessato in meno a cambiare il porcellum: Pier Luigi Bersani. Che dovrà affrontare presto anche l’intricato nodo delle alleanze.
BAGARRE SU TWITTER Anche oggi, su Twitter, è #pday. I risultati delle primarie nel centrosinistra fanno totalizzare il maggior numero di tweet già dalla notte, e la discussione procede a ritmo sostenuto anche stamattina. Continuano dunque sul web le schermaglie tra bersaniani e renziani. «Cartelloni (abusivi) romani dicono 'Vota Bersani per cambiare l'Italià. Com'è fatto 'sto cambiamento se passa per D'Alema e Bindi?», dice ad esempio uno degli ultimi tweet della mattina, preceduto di poco da uno di segno diverso: «Ma quelli che twittano che #bersani dovrebbe convincere #renzi x un'alleanza di governo si rendono conto che durerebbe 2 giorni?». «È finita meglio di quanto pensassi. #adesso tutti al lavoro per le politiche», «Nuovo e D'Alema non possono stare nella stesa frase.», «La Bindi.. Ha fatto il suo corso, è vero. Ma gli elettori Pd per la chance Renzi dov'erano in questi anni? Chi hanno votato?» sono solo alcune delle frasi che continuano ad affluire sul social network.
BERSANI SODDISFATTO «Per me è una doppia soddisfazione: la prima è l'aver creduto fortemente e voluto testardamente le primarie aperte. La seconda per il successo inaspettato in queste proporzioni anche se sono sempre stato tranquillo». Lo afferma Pierluigi Bersani parlando al teatro Capranica, a Roma
RENZI: "ERA GIUSTO PROVARCI,GRAZIE A TUTTI" «Era giusto provarci, è stato bello farlo insieme. Grazie di cuore a tutti, ci vediamo dalla fortezza da basso alle 21.30». Lo afferma Matteo Renzi su Twitter. Poi, telefona al segretario del Pd e vincitore delle primarie, Pier Luigi Bersani per complimentarsi. «Hai vinto - ha detto Renzi durante la telefonata definita cordiale - congratulazioni».
VENDOLA: "HO VOTATO BERSANI PER LAVORO E MORALE" "Ho votato Pier Luigi Bersani perché al centro delle sue parole ci sono due concetti che si incrociano e sono decisivi per affrontare la crisi del nostro tempo: lavoro e morale". Lo ha detto il leader di Sel e presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che questa mattina, insieme con il suo compagno Ed, ha votato per le primarie del centrosinistra poco dopo le 11.30 nel seggio di Terlizzi. "Il lavoro come diritto fondamentale della nostra democrazia - ha aggiunto - e non c'é moralità pubblica che non parta dai diritti sociali, di libertà e dai diritti civili". "Per questo ho votato Bersani - ha concluso - lavoro e morale".
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