Release Recensione Ninja Gaiden 3 [Xbox360]

Andreuzzo

Utente bannato
Autore del topic
23 Marzo 2012
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Strana la vita. Proprio nel momento in cui a tutti i possessori di Playstation Vita è offerta l'opportunità di cimentarsi con il primissimo, splendido, capitolo della serie, sugli scaffali dei negozi arriva uno degli episodi più controversi della storia più recente di Ninja Gaiden. Sarà forse un caso, ma appare quantomeno curioso constatare come l'uscita dal Team Ninja del suo storico fondatore Tomonobu Itagaki coincida anche con il debutto di un capitolo di Ninja Gaiden decisamente sottotono, distante anni luce da quel gioco che faceva proprio della complessità e dell'equilibrio uno dei maggiori punti di forza.
Un vero peccato, insomma, tanto più che il pacchetto confezionato dal “nuovo” Team Ninja mette in campo un comparto tecnico / scenografico di altissimo livello, fatto questo non sufficiente però a mascherare le lacune sotto il profilo del gameplay puro di un titolo che, all'atto pratico, imporrà di impostare il cervello sul fatidico status “off” prima di essere giocato.

Nemici di se stessi
Come è ormai noto, dal punto di vista prettamente narrativo Ninja Gaiden 3 permette di conoscere i fatti successivi ai due capitoli visti tanto su Xbox quanto su Playstation, con il buon Ryu Hayabusa chiamato ancora una volta a sventare l'ennesima minaccia del pazzo criminale di turno, culminata con l'invasione di Londra e la presa in ostaggio del Primo Ministro inglese.
Peccato però che in questo caso, ciò che pareva essere una “tranquilla” missione di routine si rivelerà ben presto una vera e propria trappola creata a regola d'arte dal capo degli attentatori noto come il Reggente della Maschera, un'alchimista mascherato dall'ego a dir poco smisurato, legato in qualche modo al legittimo custode della Dragon Sword . Sarà infatti lo stesso fantomatico personaggio a scagliare sul protagonista la Morsa dell'Assassino, la maledizione capace di trasmutare la Spada del Drago in un una sorta di virus, in grado a propria volta di divorare rapidamente il corpo e l'anima di Ryu sfruttando la sete di vendetta “contenuta” nel sangue degli uomini passati dal filo della sua spada.
Una maledizione, questa, con cui l'ultimo esponente del Clan del Drago dovrà fare i conti mentre combatte negli angoli più reconditi del pianeta, per salvare se stesso e chi gli è più vicino, per proteggere chi deve essere protetto ed uccidere chi deve essere ucciso.

Parola d'ordine: linearità
Abbandonata definitivamente qualsiasi velleità esplorativa in favore di un sistema di gioco completamente votato all'azione, in Ninja Gaiden III la parola d'ordine diventa "linearità". Pur mantenendo alcuni punti fermi della serie (primo fra tutti l'uso di ambientazioni ed armi in puro stile steampunk capaci di fondere alla perfezione concetti e situazioni tipicamente orientali ad altre di stampo moderno), la quasi totalità delle 6/8 ore necessarie per portare a termine la modalità single player nella sua veste standard dovranno essere, infatti, impiegate a massacrare le numerosissime orde di nemici che si frapporranno fra voi ed il vostro obbiettivo, rappresentato il più delle volte dal classico boss di fine livello.

Per quanto la presenza di alcune interessanti varianti al tema quali la possibilità di sfruttare i Kunai per scalare le pareti e l'uso di frequenti azioni in Quick Time Event hanno senza ombra di dubbio il merito di donare un minimo di varietà ad un sistema di gioco ridotto all'osso, all'atto pratico seguire la nuova via del Ninja del Drago significherà, di fatto, approcciarsi ad un gioco più vicino al concetto di Hack'n Slash degli anni 80' che non a quello di Action 3D moderno, con tutti i problemi del caso sia in termini di varietà che di rigiocabilità stessa del prodotto. Scordatevi dunque vaste ed articolate arene di gioco da esplorare, elementi da raccogliere, enigmi da risolvere, equipaggiamenti da selezionare e migliorare e scelte ragionate da effettuare in corso d'opera. In Ninja Gaiden 3 sarà semplicemente richiesto di adeguarsi ad uno schema di gioco monotematico, basato unicamente sull'attraversamento di enormi corridoi (privi di veri e propri muri e splendidi dal punto di vista prettamente scenico, ma pur sempre corridoi) stracolmi di nemici, in attesa dell'ormai stereotipato scontro con il boss (o mostro che dir si voglia) di fine livello capace di offrire nulla di più del classico set di pattern di attacco tanto prevedibile quanto facilmente aggirabile. Il tutto, ovviamente, ben sapendo che contrariamente al solito e sulla falsariga di quanto già visto in Ninja Gaiden II, non sarà più essenziale centellinare tanto la salute quanto l'energia spirituale necessaria per attivare l'unico potere Ninpo disponibile, visto che in questo caso la prima si rigenererà completamente al termine di ogni sezione di combattimento mentre il secondo sarà molto più semplicemente legato al numero di fendenti in sequenza che il protagonista sarà in grado di portare a segno in corso d'opera.

Fortunatamente, nonostante il tangibile appiattimento verso il basso del livello di difficoltà (punto di forza della serie secondo alcuni, spada di Damocle secondo altri), l'assenza di una fase di esplorazione e risoluzione degli enigmi degna di questo nome e l'impossibilità di raccogliere orbs ed oggetti utili per l'acquisto di upgrade, l'opera messa in campo dal Team Ninja ha se non altro il merito di catturare l'attenzione del giocatore sfruttando alla perfezione i punti forti di questo terzo episodio, rappresentati da una trama tanto coinvolgente quanto articolata, un impatto visivo di primissimo ordine e, sopratutto, da un combo system capace di elevare ulteriormente i fattori violenza (ma mancheranno le mutilazioni viste in Ninja Gaiden II), velocità e spettacolarità di tutti i combattimenti che lo sfortunato protagonista sarà "costretto" ad affrontare in corso d'opera.

Sotto questo punto di vista, per quanti hanno vissuto a pane e Ryu Hayabusa non serviranno che pochi secondi per prendere confidenza con i rudimenti del gioco. Ancora una volta gran parte dell'azione è, infatti, concentrata sull'uso dei “soliti” tre pulsanti d'azione (colpo veloce, colpo possente, uso di armi da lancio come Shuriken, Kunai ed arco con mira automatica), a cui si somma un quarto tasto deputato alla parata ed all'attivazione delle contromosse spezza difesa. Attraverso l'uso combinato e ritmato dei sopraccitati tasti d'azione, è invece possibile eseguire gran parte delle super combo disponibili nel corso del gioco, che non mancheranno di allietare la vista tanto di quanti siano alla ricerca di un gioco dall'impatto visivo “spacca mascella”, quanto di chi non intenda rinunciare a quella “sana dose di violenza e sangue” ammirata anche nel precedente capitolo della stessa serie.
Completamente nuova è, invece, la possibilità di sfruttare la sete di sangue a cui sarà soggetto il protagonista per eseguire super attacchi -scriptati- in grado di mettere fuori combattimento gran parte dei nemici presenti sullo schermo, così come la presenza di una nuova barra del Ki, deputata al controllo dell'unico potere speciale (noto ai più con il nome di Ninpo) disponibile.
Come detto, vista l'assenza del classico negozio attraverso li quale barattare od acquistare oggetti extra, il team di sviluppo ha optato per sfruttare a dovere le capacità “stilistiche” del giocatore impegnato nel combattimento, legando a doppio filo l'attivazione del Ninpo con la capacità stessa del protagonista di portare a segno sequenze di attacco in successione quanto più varie e cruente possibile.

Quando l'impatto visivo non basta
Dal punto di vista tecnico Ninja Gaiden III non fa altro che confermare le doti del Team Ninja, capace anche in questa occasione di confezionare un gioco praticamente perfetto. A cominciare dalle splendide location ispirate agli angoli più remoti e conosciuti del pianeta e proseguendo per una cura dei dettagli a dir poco maniacale, Ninja Gaiden III ha, infatti, il merito di raggiungere standard qualitativi difficilmente riscontrabili in altre produzioni simili, con buona pace di quanti temevano un deciso salto all'indietro della serie dopo l'arcinoto abbandono dell'esuberante Itagaki.
Ottima come sempre la scelta di una inserire una storyline articolata infarcita di frequenti cut-scene realizzate con lo stesso motore del gioco, capace ancora una volta sia di garantire i canonici 60FPS (eliminati dunque i rallentamenti constatati in sede di preview) anche nelle situazioni più concitate che di gestire alla perfezione i numerosi effetti speciali "alla John Woo" utilizzati in corso d'opera.
Come ampiamente spiegato, il limite più grosso di Ninja Gaiden III non è dunque rappresentato né dal comparto tecnico né tantomeno dall'ottimo sistema di controllo, quanto piuttosto da una scelta ben precisa in termini di gameplay da parte del team di sviluppo, che per quanto ci riguarda ha come unico risultato quello di inaridire all'eccesso un sistema di gioco già ridotto ai minimi termini. L'assenza di un fattore di sfida degno di questo nome unitamente alla consapevolezza di cosa ha rappresentato in termini di gameplay il primo Ninja Gaiden,ha poi l'effetto di aggravare ulteriormente il giudizio complessivo sul gioco che, per quanto stilisticamente ineccepibile, difficilmente lascerà un segno tangibile nella storia ludica più o meno recente.

Sull'altare del Multiplayer
Infine, non poteva mancare un piccolo excursus legato alla modalità multiplayer, ovvero la vera novità di questo Ninja Gaiden III. Precisiamo che non si tratta di nulla di veramente nuovo in senso assoluto, visto che attraverso le sfide online in coop e versus, al giocatore sarà offerta l'opportunità di creare il proprio Ninja da zero e di condurlo lungo un percorso che gli consentirà di acquisire i punti esperienza necessari per accedere ad armi e tecniche avanzate in grado di fare effettivamente la differenza. Nulla di trascendentale ne tantomeno necessario, dunque, ma comunque utile per allungare il ciclo di vita di un titolo fin troppo esiguo.

Fonte: GameSurf

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