
Taranto - Sabrina piange, sta male, ma non vuole sospendere l'udienza, vuole continuare a parlare per potersi difendere, per poter raccontare la sua verità e poter sperare, finalmente, di tornare libera.
Sta vivendo fasi concitate l'interrogatorio in Corte d'Assise a Taranto di Sabrina Misseri, accusata di omicidio in concorso nel processo per il delitto di sua cugina Sarah Scazzi.
Ad un certo punto, nel pomeriggio, Sabrina è scoppiata a piangere dicendo: "Il movente della gelosia non c'entra assolutamente niente" rispondendo al pm Mariano Buccoliero che la stava incalzando.
Il magistrato allora le ha quindi chiesto se fosse in grado di andare avanti con l'interrogatorio, ma la giovane estetista, pallida, smagrita e sofferente ha alzato lo sguardo e ha detto: "Mi sono fatta due anni in carcere da innocente, certo che possiamo andare avanti!".
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