Alessandria - Basta libri. Stop ai saggi, ai romanzi e alla scrittura in generale. Umberto Eco ha deciso di seguire l'esempio di Philip Roth e rinunciare alla scrittura. E lo fa con una mail inviata a critici e giornalisti. Solo che è una bufala, messa insieme da qualcuno che si è nascosto dietro un indirizzo dalle caratteristiche un po' troppo adolescenziali per essere verosimile. La missiva era infatti firmata "ueco1932", come se un distinto ottantenne avesse bisogno di usare l'anno di nascita per non confondersi in una folla di omonimi.
Fonti di casa Rizzoli hanno smentito quindi categoricamente che il messaggio sia autentico. E del resto loro dovrebbero essere i primi a sapere di un eventuale addio alle armi, visto che i grandi successi dello scrittore piemontese sono pubblicata da Bompiani. "Ai miei Lettori, Editori, Critici, Amici" esordisce il falso, "Scrivo questa lettera aperta per annunciarVi che, dopo molte riflessioni, ho deciso di smettere, in modo completo e non revocabile, il mio mestiere di narratore".
Poi la prima caduta in uno stile tutt'altro che alla Eco: "Avete capito bene: 'Il cimitero di Praga' è, a tutti gli effetti, il mio ultimo romanzo".
Ma ora che vi è la certezza che non sarà così, resta solo da scoprire chi abbia preso di mira Eco e, soprattutto, perchè.
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