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Quattro soldati italiani - tutti del settimo reggimento alpini di stanza a Belluno, in Afghanistan da tempo e ormai prossimi al rientro: il siracusano Sebastiano Ville, il leccese Marco Pedone, il pisano Francesco Vannozzi, e Gianmarco Manca di Alghero - hanno perso la vita in Afghanistan, e un quinto, originario dell'Aquila, è rimasto ferito.
Sono rimasti vittima di un ordigno esplosivo collocato lungo il percorso di una colonna italiana.
L’attentato è avvenuto nel distretto di Gulistan, a circa 200 chilometri a est di Farah, al confine con l’Helmand. Si tratta di uno dei tre distretti di cui solo di recente è stata affidata la responsabilità ai militari italiani.
I quattro soldati uccisi e quello ferito si trovavano «a bordo di un veicolo blindato Lince che faceva parte del dispositivo di scorta a un convoglio di 70 camion civili». Lo riferiscono al comando del contingente italiano ad Herat. All'esplosione è seguito uno scontro a fuoco durante il quale - dicono al comando - i militari italiani hanno «messo in fuga gli aggressori».
I camion «rientravano verso ovest dopo aver trasportato materiali per l’allestimento della base operativa avanzata di Gulistan, denominata Ice».
Il militare ferito, definito «grave», è stato «immediatamente evacuato con elicotteri dell'Isaf», la missione della Nato, nella base di Delaram, il luogo più vicino a quello dell’attentato. Si parla di un suo imminente trasferimento nell’ospedale da
militare da campo americano di Farah.
Fonte :
Sono rimasti vittima di un ordigno esplosivo collocato lungo il percorso di una colonna italiana.
L’attentato è avvenuto nel distretto di Gulistan, a circa 200 chilometri a est di Farah, al confine con l’Helmand. Si tratta di uno dei tre distretti di cui solo di recente è stata affidata la responsabilità ai militari italiani.
I quattro soldati uccisi e quello ferito si trovavano «a bordo di un veicolo blindato Lince che faceva parte del dispositivo di scorta a un convoglio di 70 camion civili». Lo riferiscono al comando del contingente italiano ad Herat. All'esplosione è seguito uno scontro a fuoco durante il quale - dicono al comando - i militari italiani hanno «messo in fuga gli aggressori».
I camion «rientravano verso ovest dopo aver trasportato materiali per l’allestimento della base operativa avanzata di Gulistan, denominata Ice».
Il militare ferito, definito «grave», è stato «immediatamente evacuato con elicotteri dell'Isaf», la missione della Nato, nella base di Delaram, il luogo più vicino a quello dell’attentato. Si parla di un suo imminente trasferimento nell’ospedale da
militare da campo americano di Farah.
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