Ignazio96

Utente Guru
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User Legend
9 Marzo 2008
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Che dire di questo manga... sinceramente era da tempo che un primo numero non mi convinceva così tanto.
Questo manga parla di un prossimo futuro in cui sono stati inventati degli speciali rollerblade, gli Air Treck, capaci grazie a un micromotore interno di far eseguire a chi li usa delle acrobazie normalmente impossibili. Grazie ad essi si sono venute a creare delle bande di giovani teppisti, soprannominati storm riders, che ne fanno uso.
In pratica questo manga è quasi la versione cartacea del videogioco Jet Set Radio (lo conoscete?). Le somiglianze sono davvero tante, ed è indubbio che Oh! Great ne sia stato pesantemente influenzato.
Il manga inizia quando il nostro Ikki, un giovane wrestler appartenente alla banda higashi, viene pestato per vari motivi da uno spietato gruppo di storm riders, gli Skull Saders
8232970m.jpg

Dovete sapere che Ikki vive ospitato da quattro ragazze (tutte gran fighe, come da tradizione di Oh! Great), e senza entrare nei dettagli, grazie ad esse Ikki riuscirà ad entrare a far parte (più o meno) di una delle bande di storm riders più famose della città, gli sleeping forest
sleeping-forest.jpg

e grazie a loro riuscirà a trovare vendetta.
Rispetto alla storia totalmente assurda e pasticciata di Inferno e Paradiso, qui Oh! Great ha dimostrato di sapersela cavare molto meglio. Il manga scorre che è un piacere, e appena ho finito il primo albo ho subito desiderato avere tra le mani il secondo.
I disegni sono FANTASTICI, anche se dato il tipo di storia, la quantità di tetta pro capite a cui Oh! Great ci ha abituato è notevolmente diminuita. Ciò non vuol dire che sia assente, sia ben chiaro :dentoni
Qui Oh! Great ha seguito uno stile ben particolare e definito, ispirandosi molto alla graffiti art e (di nuovo) al videogioco Jet Set Radio.
Mentre i disegni ci si ispirano soltanto, le onomatopee sono veri e propri esempi di graffiti art. Un plauso alla panini per aver conservato quelle originali munendole di sottotitoli.
Dato che ci siamo, parliamo dell'edizione italiana. Panini ha rotto una delle sue più orrende tradizioni, dato che il manga è totalmente scevro da pecette. Si, avete letto bene, non ce n'è neanche una. Evidentemente dal giappone gli saranno arrivate le tavole già pulite, ma il lavoro fatto è qualitativamente ottimo, a parte due paragrafi che per errore sono stati scambiati nella stessa vignetta. Traduzione e adattamento sono opera del duo Zanzi-Stanzani, e il risultato è praticamente perfetto.
Carta e stampa, invece, sono al livello di Naruto.
Insomma, fateci un pensierino. Ve lo consiglio vivamente

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