Bersani-Vendola, alleanza 'elettrica'. Monti: il Pd dovrà scegliere

Wade.

Utente Colossal
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9 Febbraio 2012
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"Non sento il fiato sul collo di Berlusconi, sento che Berlusconi sta richiamando i suoi, non l'ho mai sottovalutato, non ho mai pensato di avere la vittoria in tasca però francamente questo fiato sul collo non lo sento". Ai microfoni di Radio Anch'io Pier Luigi Bersani minimizza la portata della rimonta Pdl: "Quando sento parlare di sorpasso io rispondo 'col binocolo' e non solo perché guardo i sondaggi ma perché tengo l'orecchio a terra e capisco qual è l'umore degli elettori".
Il Pd guadra al Centro
"Ho sempre detto che chiedo il 51%, ma che mi rivolgerò a forze alternative a Berlusconi e alla Lega come se avessi il 49% dei voti e sono disponibilissimo a rivolgermi anche a forze come quella del professor Monti", spiega poi Bersani.

Vendola: attenzione a non arrivare al punto di rottura a sinistra
Passano pochi minuti e il leader di Sel, incalzato dai giornalisti, risponde così a Bersani: "Spero che non si voglia assumere la responsabilità di rompere l'alleanza del centrosinistra. Bersani ha fatto riferimento al tema pregiudiziali dei programmi e nei fatti quelli di Monti e del centrosinistra sono inconciliabili".
Il punto di contatto con il Prof
Poco prima, su Radio Rai, Bersani aveva detto che sul tema delle alleanze poteva parlare anche a nome di Vendola: "Basta leggere la carta d'intenti, che si è data una credibilità in termini di rigore e di serietà. Dopo di che c'è scritto che a contrasto delle regressioni populiste di una destra europea e nazionale, noi abbiamo un atteggiamento di apertura nei confronti di forze europeiste e costituzionali. È chiaro, però, che le convergenze non si fanno a tutti i costi, deve essere messo alla prova dei programmi".
Bersani: questione di metri
"Penso non se ne possa più: sono venuto qui per parlare di sanità e tutte le domande sono su quanti metri di distanza ci sono tra me e Monti", ha detto ancora il leader del Pd, Pierluigi Bersani, in tarda mattinata, parlando a un incontro sulla sanita' nel Lazio all'ospedale Forlanini.

Monti: Bersani deve fare delle scelte
L'idea che si possa tornare a una maggioranza di governo Pdl-Lega "mi fa leggermente rabbrividire". Mario Monti non lascia spazio a equivoci. L'unico voto non utile, rimarca, è quello dato ai partiti di Berlusconi e Maroni.

Detto questo, il professore, alla seconda giornata del suo tour elettorale in Veneto, definisce prematuro parlare di alleanze ora. Ma ribadisce che la cartina tornasole sarà la volontà riformista. E dunque si' ad alleanze con Bersani, purche' questi faccia delle scelte all'interno del suo polo: "Immagino che se Bersani è interessato, come ha dichiarato, a una collaborazione con le forze che rappresento dovrà fare delle scelte all'interno del suo polo".
Gongola Ingroia
"La possibile intesa Bersani - Monti costituisce l'anticamera dello spostamento a destra del quadro politico", commenta a caldo, su Radio Popolare, il leader di Rivoluzione civile Antonio Ingroia. "Penso si vada verso un governo di coalizione - spiega -, altrimenti sarebbe totalmente incomprensibile la condotta di Bersani, il quale ha rifiutato qualsiasi accordo con noi (che avrebbe potuto determinate un vero governo di sinistra), e ci aveva offerto invece un patto di desistenza 'occulto' come se qualcuno, e cioè Mario Monti, avrebbe potuto indispettirsi se avesse saputo dell'esistenza del dialogo con noi".
"Ricordo poi che il segretario del Pd un paio di giorni fa, in una scaramuccia a distanza con Monti, aveva minacciato di far saltare l'accordo sul dopo elezioni: chiaro segno che l'accordo con il Professore c'era da tempo, che è stato in bilico e che ora, invece, è stato rinsaldato" conclude Ingroia.