In-Wan Youn e Kyung-Il Yang, già conosciuti in Italia grazie ad Island e Deja-vu, rappresentano un caso editoriale che vanta poche altre analogie; infatti i due “mangaka” sono di origine coreana, ma collaborano ormai da anni regolarmente con Shogakukan. E’ superfluo sottolineare quanto ciò sia inconsueto, soprattutto considerato lo stato di congestione in cui versa l’editoria manga nipponica, ed all’interno della quale già per gli stessi autori giapponesi è difficile emergere. Shin Angyo Onshi, felicemente conclusosi con il volume 17 (contando all’attivo anche un film animato che rielabora le vicende narrate nei primi capitoli dell’opera), ha invece riscosso un tale apprezzamento in Giappone che la casa editrice Shogakukan ha recentemente deciso di puntare sul prolifico duo nuovamente, serializzando il loro apprezzato Defense Devil.
Tale premessa non vuole essere gratuitamente lusinghiera, ma getta le basi per la comprensione della natura ibrida dei tanti contenuti storico-culturali dell’opera in esame.
Blade of the Phantom Master - Shin Angyo Onshi è, infatti, un fantasy con una forte caratterizzazione storica; ambientato in un oriente realistico che, al tramonto del XIX secolo, vede decadere le proprie tradizioni e gli equilibri sociali, a causa di una inesorabile occidentalizzazione.
Fonte: AnimeClick