Brindisi: bomba colpisce una scuola - 16enne morta e 5 feriti

Actimel

Utente Assiduo
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15 Novembre 2011
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Un ordigno con tre bombole di gas è esploso davanti all'Istituto professionale Morvillo Falcone di Brindisi nella mattina di sabato. È successo tutto intorno alle 7.50, quando i ragazzi stavano per entrare a scuola. Sei gli studenti rimasti feriti, una ragazza non ce l'ha fatta. Si tratta di Melissa Bassi, 16 anni. Smentito il decesso dell'amica Veronica Capodieci, che si trovava con Melissa al momento dell'esplosione: la studentessa, 16 anni, è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico nel quale i medici le hanno ricostruito la parete addominale e la gabbia toracica. È stata trasferita all'ospedale di Lecce: «È grave ma è viva - ha detto Paola Ciannamea, direttore sanitario dell'Asl di Brindisi 1 - le sue condizioni sono stabili e il polmone ha ripreso a funzionare». Le due studentesse erano da poco scese dal pullman che porta da Mesagne a Brindisi, quando sono state colpite dalla bomba. Sono subito state ricoverate all'ospedale Perrino di Brindisi, la più grave, Melissa, aveva ustioni sul 90% del corpo e aveva perso un arto durante l'esplosione.
LE SORELLE - Veronica ha subito traumi toracico-addominali e ustioni su gran parte del corpo. Altre studentesse sono rimaste ferite e delle tre in prognosi riservata, due sono entrate in sala operatoria per gravi ustioni. Una delle due è la sorella di Veronica Capodieci, con profonde ferite alle gambe: è stata lei, negli attimi successivi all'esplosione, ad avvisare subito la famiglia che qualcosa di grave era accaduto, tacendo però le disperate condizioni della più piccola che i genitori hanno poi scoperto una volta giunti in ospedale. Un'altra vittima è ricoverata con una prognosi di 30 giorni.

PROGNOSI - Le quattro ragazze, che sono ricoverate fra Centro ustioni e reparto di chirurgia plastica nell'ospedale di Brindisi "A.Perrino" «sono in discrete condizioni, anche le due operate stamattina». Lo rende noto il direttore generale dell'Asl di Brindisi, Paola Ciannamea. «Le ustioni - spiega nell'ultimo Bollettino medico - sono varie dal 10% al 40%. Per le due ragazze ricoverate nel centro ustioni viene confermata la prognosi riservata».

LA SCUOLA - La scuola teatro dell'attentato, un istituto professionale per i servizi sociali-moda-turismo frequentato soprattutto da ragazze, è stato subito fatto sgomberare e tutta la zona è stata transennata. A terra libri bruciati, scarpe e vetri rotti. Ancora sconosciuti i motivi dell'attentato ma secondo gli inquirenti l'obiettivo era proprio la scuola. Si propende per la pista della criminalità organizzata: l'ordigno sarebbe stato attivato da un timer e non da un telecomando come era stato detto in un primo momento. Polizia, carabinieri e Guardia di finanza durante la giornata hanno eseguito perquisizioni nelle abitazione di noti pregiudicati della città per controllare i loro alibi delle ultime ore.

L'ESPLOSIONE - «Le bombe sono scoppiate proprio davanti al cancello della nostra scuola - racconta al telefono Valeria Vitale, dirigente amministrativa dell'istituto scolastico - due deflagrazioni distinte - specifica la Vitale che non era presente allo scoppio ma è arrivata subito dopo -. Ho visto ambulanze, polizia e vigili del fuoco che hanno ispezionato tutti i bidoni della spazzatura. L'apertura della scuola è alle 8, quindi lì davanti non c'erano molti studenti. Di solito ad arrivare prima sono i pendolari che arrivano con le corriere». Come Melissa e Veronica, entrambe di Mesagne.

I RILIEVI - Agenti della Digos e carabinieri sono impegnati nei rilievi. L'ordigno è stato posizionato su un muretto poco fuori dall'istituto, che si trova vicino al Tribunale di Brindisi. Non, come emerso nei primi minuti successivi alla tragedia, in un cassonetto della raccolta differenziata, ma proprio dietro lo stesso cassonetto. L'esplosione è stata violenta: rotti i vetri dell'istituto scolastico ma anche quelli delle palazzine vicine.

LA MATRICE - Molti studenti sarebbero di Mesagne, la culla della Sacra Corona Unita dove qualche settimana fa il presidente dell'associazione antiracket Fabio Marini è stato coinvolto in un attentato: esplosa la sua auto. Ancora ignota invece la matrice della bomba alla scuola di Brindisi, ma colpiscono alcune coincidenze: in questi giorni ricorre il ventennale dalla morte di Giovanni Falcone, assassinato insieme alla moglie e alla scorta il 23 maggio '92. Alla moglie di Falcone è intitolato l'istituto professionale di Brindisi, che aveva vinto un premio per un percorso sulla legalità. Oggi proprio a Brindisi era attesa la carovana anti-mafia partita da Roma l’11 aprile. Nelle ultime settimane nel territorio si era registrata una recrudescenza di criminalità organizzata.
L'ATTACCO - Episodi che hanno portato il sindaco della città pugliese Cosimo Consales a fare dichiarazioni precise: «È un attacco della criminalità organizzata senza precedenti. Ci sono troppe coincidenze in questa vicenda - ha detto ai microfoni di TeleNorba Consales - mi auguro che siano solo tali, anche se in questo momento la nostra unica preoccupazione è quella dei ragazzi». Il presidente del Consiglio Mario Monti, informato dell'attentato a Camp David, dove si trova per il G8, ha espresso «profondo dolore» e per seguire da vicino la situazione, si terrà in stretto contatto con il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri che si sta recando in Puglia.

LE TESTIMONIANZE - Secondo alcune testimonianze, il cassonetto per la raccolta differenziata su cui all'inizio si pensava fossero stati posizionati gli ordigni, si trovava in una posizione diversa dall'abituale, dietro un grande tabellone pubblicitario. La bomba era composta da tre bombole di gas collegate tra loro: un ordigno confezionato artigianalmente e che aveva un timer. A Brindisi sono stati inviati sia gli uomini del Ros dei carabinieri sia quelli del Servizio centrale operativo della polizia. Il capo della polizia Antonio Manganelli ha inviato a Brindisi oltre al direttore centrale della polizia criminale anche i vertici del servizio centrale operativo che affiancheranno un pool di investigatori già presente sul posto.

CANCELLIERI - «Il governo ha già mandato a Brindisi 200 uomini di polizia e carabinieri, 100 per il controllo del territorio e 100 per le indagini». Lo ha detto il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri uscendo dalla prefettura di Brindisi dove si è tenuto un vertice con le forze dell'ordine e le massime autorità inquirenti. In merito alle indagini sull'attentato davanti alla scuola Morvillo-Falcone, il ministro ha sottolineato ancora una volta che allo stato «tutte le ipotesi sono buone, sono tutte aperte». «Sembrerebbe uno scenario diverso dal '93», ha detto poi il ministro dell'Interno rispondendo a un'altra domanda , riferita all'anno degli attentati mafiosi degli Uffizi a Firenze, di via Palestro a Milano e di Roma.

Fonte: Corriere Della Sera (online)
 
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In Italia,un Paese dove si va a far missione di Pace succedono ancora queste cose? :shock:

Vorrei sapere chi è quell'Infame che ha stroncato una ragazza innocente,e ferito altre persone.


Ora uno deve aver paura pure di andare a scuola :basta:
 
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All'inizio si diceva che l'assassino faceva parte della Mafia, ora invece si dice che è stato da solo a fare questo attentato.
Io credo che voleva uccidere spontaneamente, poi se voleva farlo, perchè non prendere una pistola al posto di fare tutto questo procedimento?
Inoltre si dice in giro che il preside di questa scuola è un pò in colpa siccome vide un cassonetto davanti all'entrata, dov'era racchiusa la bomba, e non si pose la domanda di chi lo aveva messo e a quale scopo.
 
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Io sono di Brindisi
 
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Beh , non bastava l'america con queste cose , adesso anche noi in Italia , dobbiamo metterci paura di andare a scuola !

Un motivo in piu' :emoji_smoking:

Mi dispiace per la ragazza che riposa in pace , e per i feriti spero che guariscano presto .