Ufficialmente è un «rapporto interrotto», di fatto è un vero e proprio esonero che stravolge la stagione del Cagliari dopo appena dodici giornate. Finisce qui, dunque, l'avventura di Pierpaolo Bisoli sulla panchina rossoblù. Fatale la sconfitta con il Genoa, la seconda in cinque giorni e sempre al Sant'Elia. Massimo Cellino ha sciolto le riserve soltanto nella tarda serata di ieri dopo un lungo vertice con il direttore generale Francesco Marroccu e un colloquio telefonico con lo stesso tecnico emiliano. Ancora non è stato ufficializzato il nome del suo sostituto: sarà quasi certamente l'ex ct Roberto Donadoni.
IL COMUNICATO «L'interruzione del rapporto non rappresenta in alcun modo una bocciatura professionale inerente l'operato dell'allenatore cui va il più sentito riconoscimento e ringraziamento per l'ottimo lavoro sin qui svolto», tiene a precisarlo il patron del Cagliari e lo scrive pure attraverso un comunicato stampa che sa più di abbraccio fraterno che di divorzio. «Purtroppo», sottolinea ancora Cellino, «troppo spesso nel calcio si è figli dei risultati e molte volte si è costretti ad assumere decisioni che contrastano con i sentimenti e i rapporti umani». Insomma, la stima resta immutata. «Bisoli», conclude Cellino, «è e sarà sempre più un grande allenatore. Da questa avventura può uscire solo a testa alta per i meriti tecnici e umani che gli vanno riconosciuti».
LA SVOLTA Scelta forzata. Sin dall'inizio del pre-ritiro ad Assemini in estate Cellino ha sempre appoggiato Bisoli in tutto e per tutto. Lo ha fatto anche nei momenti più difficili, per esempio quando il tecnico ha avuto un durissimo litigio con lo zoccolo duro della squadra o ancora quando collezionava più zero a zero che occasioni da rete. E anche mercoledì scorso, dopo il ko al 94' con il Napoli, il presidente ha difeso il suo allenatore liquidando così la sconfitta-beffa: «I pareggi non mi interessano, preferisco lottare per vincere». La situazione è poi precipitata domenica, subito dopo la gara con il Genoa. Cellino ha lasciato lo stadio furente e nella notte ha covato l'idea di esonerare Bisoli. Ieri ci ha pensato e ripensato, nel tardo pomeriggio ha convocato il suo staff dirigenziale, deciso una volta per tutte, e, infine comunicato personalmente (di rado lo fa in questi casi) la notizia al diretto interessato.
IL SOSTITUTO Finita l'era Bisoli, già oggi potrebbe cominciare quella di Donadoni (anzi, domani, visto che alla squadra sono state concesse altre ventiquattr'ore di riposo). Ancora manca il via libera ufficiale. E soprattutto la firma sul contratto. L'ex commissario tecnico è ancora legato al Napoli e il presidente dei partenopei Aurelio De Laurentiis in questo momento si trova all'estero (per la rescissione dovrebbe comunque delegare il suo amministratore). Ma a questo punto, salvo clamorosi colpi di scena, Donadoni sarà il ventitreesimo allenatore dell'era Cellino.
Fonte: unione sarda
IL COMUNICATO «L'interruzione del rapporto non rappresenta in alcun modo una bocciatura professionale inerente l'operato dell'allenatore cui va il più sentito riconoscimento e ringraziamento per l'ottimo lavoro sin qui svolto», tiene a precisarlo il patron del Cagliari e lo scrive pure attraverso un comunicato stampa che sa più di abbraccio fraterno che di divorzio. «Purtroppo», sottolinea ancora Cellino, «troppo spesso nel calcio si è figli dei risultati e molte volte si è costretti ad assumere decisioni che contrastano con i sentimenti e i rapporti umani». Insomma, la stima resta immutata. «Bisoli», conclude Cellino, «è e sarà sempre più un grande allenatore. Da questa avventura può uscire solo a testa alta per i meriti tecnici e umani che gli vanno riconosciuti».
LA SVOLTA Scelta forzata. Sin dall'inizio del pre-ritiro ad Assemini in estate Cellino ha sempre appoggiato Bisoli in tutto e per tutto. Lo ha fatto anche nei momenti più difficili, per esempio quando il tecnico ha avuto un durissimo litigio con lo zoccolo duro della squadra o ancora quando collezionava più zero a zero che occasioni da rete. E anche mercoledì scorso, dopo il ko al 94' con il Napoli, il presidente ha difeso il suo allenatore liquidando così la sconfitta-beffa: «I pareggi non mi interessano, preferisco lottare per vincere». La situazione è poi precipitata domenica, subito dopo la gara con il Genoa. Cellino ha lasciato lo stadio furente e nella notte ha covato l'idea di esonerare Bisoli. Ieri ci ha pensato e ripensato, nel tardo pomeriggio ha convocato il suo staff dirigenziale, deciso una volta per tutte, e, infine comunicato personalmente (di rado lo fa in questi casi) la notizia al diretto interessato.
IL SOSTITUTO Finita l'era Bisoli, già oggi potrebbe cominciare quella di Donadoni (anzi, domani, visto che alla squadra sono state concesse altre ventiquattr'ore di riposo). Ancora manca il via libera ufficiale. E soprattutto la firma sul contratto. L'ex commissario tecnico è ancora legato al Napoli e il presidente dei partenopei Aurelio De Laurentiis in questo momento si trova all'estero (per la rescissione dovrebbe comunque delegare il suo amministratore). Ma a questo punto, salvo clamorosi colpi di scena, Donadoni sarà il ventitreesimo allenatore dell'era Cellino.
Fonte: unione sarda