Si chiama Jimmy, ha 15 anni e frequenta la rinomata Bullworth Academy. Fin qui niente di strano, non fosse altro che Jimmy è quello che viene definito come un “ragazzo problematico”. Sbattuto fuori da qualsiasi scuola abbia frequentato per il suo atteggiamento ribelle e i suoi atti di vandalisimo, il nostro alter ego è stato abilmente “parcheggiato” alla Bullworth dalla madre nella speranza che i metodi correttivi della scuola possano in qualche modo raddrizzare il buon Jimmy. I pochi minuti introduttivi di Canis Canem Edit riassumono il background del giovane protagonista. Una madre autoritaria, con quattro matrimoni alle spalle e fortemente motivata a volersi godere la quinta luna di miele, un patrigno/fantoccio che non riesce a tener testa alla neo mogliettina. Un quadretto familiare dove la personalità di Jimmy s'incastra a meraviglia. Furbo, scaltro e con una naturale propensione a mettersi nei guai. Non esattamente un teppista, ma sicuramente un tipo capace di farsi rispettare più con i pugni che non con le parole. Ma Jimmy è anche leale, capace di aiutare il prossimo (meglio se dietro qualche lauta ricompensa) e soprattutto perfettamente in grado di capire che aria tira e ad adeguarsi molto velocemente alle nuove situazioni.