Che fine ha fatto l'oro degli italiani?

tommy12

Utente Guru
Autore del topic
21 Novembre 2010
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I meccanismi dell'Alta Finanza e dell'Economia internazionale appaiono sempre più oscuri e misteriosi per "l'uomo della strada", e sono ancora più oscuri in tempi di crisi, grazie alla deliberatamente calcolata confusione dei mercati.
E in tempi di crisi, ci si domanda allora perché la Bundesbank nel 2001, ha ritirato 2/3 del proprio patrimonio aurifero dalla Banca d'Inghilterra? La notizia è stata resa pubblica solo mercoledi scorso in seguito ad una approfondita inchiesta interna in Germania, da parte degli organismi deputati al controllo del bilancio dello Stato, per verificare, secondo i consueti controlli periodici, l'esatta consistenza delle riserve aurifere tedesche depositate negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Francia. L'indagine ha rivelato che la Germania possiede 3.396 tonnellate di oro, pari ad un valore di 143 miliardi di euro, che dopo quella degli USA sarebbe la seconda riserva aurea del mondo, depositata nei forzieri americani durante gli anni della Guerra Fredda, per paura di un'invasione sovietica della Germania. Alla Federal Reserve di New York è infatti conservato il 66% delle riserve aurifere tedesche, il 21% è depositato presso la Bank of England e l'8% alla Banque de France. Ora la Germania ha avviato il procedimento di rimpatrio di almeno 150 tonnellate di oro entro i prossimi tre anni.
Il fatto è che la Bundesbank avrebbe ridotto i depositi alla Bank of England da 1.440 a 500 tonnellate fra il 2000 e il 2001, ufficialmente perché il costo di conservazione era troppo alto. Il quantitativo mancante saarebbe già stato trasportato a Francoforte via aerea con voli altamente segreti, nel periodo in cui il Cancelliere dello Scacchiere Gordon Brown svendeva le stesse riserve auree inglesi a prezzo minimo e con l'euro da poco in circolazione, valutato 0,84 rispetto al dollaro. Una strategia difensiva per evitare che l'oro inglese non rientrasse nelle casse di Sua Maestà dai numerosi investimenti in corso.
Tutto questo che cosa ha a che fare con l'Italia, che ha la quarta riserva aurea al mondo, dopo Stati Uniti, Germania e Fondo Monetario Internazionale?
Lo scorso 6 ottobre la Consob (Ente per la vigilanza sui mercati azionari) presieduta da Giuseppe Vegas ha reso noto che "per abbattere in debito pubblico è possibile utilizzare le riserve auree della Banca d'Italia. In virtù di tale principio, Bankitalia può quindi disporre di beni (mobili e immobili) nei limiti entro i quali tale disponibilità non vada a incidere sulla capacità di trasferire alla BCE le attività di riserva eventualmente richieste". Un secondo atto dopo quello dell'estate 2011 secondo cui la stessa Consob proponeva la formazione di un fondo straordinario nel quale immettere le riserve della Banca d'Italia per cercare di sanare il debito pubblico che aveva ormai raggiunto il tetto dei 2.000 miliardi di euro. Ed è ancora la Consob a ricordare la Legge 262/2005, o Legge sul Risparmio, con cui Bankitalia veniva ufficialmente definita "Istituto di Diritto Pubblico" sebbene le quote della partecipazione del grande capitale dello stesso istituto siano ancora in possesso di altre banche. In merito a tutto questo oscuro meccanismo, il governo non si è ancora espresso con un regolamento ufficiale, per cui la Consob ha stabilito che "una volta emanato il regolamento (che non c'è) lo Stato, unico azionista di Bankitalia, potrebbe liberamente disporre di tutti i beni patrimoniali, fra cui la riserva aurea".
In sostanza: dove sono le 2.450 tonnellate d'oro, pari a circa 110 miliardi di euro, che costituiscono la risera aurea dei cittadini italiani? Certamente non tutte nei sotterranei di Palazzo Koch. Come per la Germania, una parte è custodita presso la Federal Reserve americana e un'altra parte presso la Bank of England. E fino ad oggi non risulta sia stato effettuato alcun controllo, come avvenuto da parte della Bundesbank, con avvio di procedure di rientro. Da notare che, a quanto pare, ufficialmente non esiste alcun registro che attesti in quale percentuale l'oro dei cittadini italiani sia conservato all'estero.
Non è che il governo Monti stia facendo un po' troppo...come si suol dire... i conti senza l'oste?

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