WASHINGTON, Usa -- Smettere subito di costruire nuovi impianti e dispositivi inquinanti. E' questa l'unica soluzioni prospettata dagli scienziati per tenere sotto controllo il riscaldamento globale del pianeta e contenerlo entro i famosi 2 gradi.
Ma, a quanto pare, sarà ben difficile riuscire nell'intento di bloccare gli effetti peggiori del mutamento del clima. Almeno questo è quanto sostengono due articoli pubblicati di recente dalla celebre rivista Science.
Stop dunque alle automobili, industrie e centrali elettriche: sostituirle con altro. Obiettivo irraggiungibile con le odierne tecnologie. Il primo studio è opera di Steven Davis dell'università di Stanford.
Lo scienziato ha calcolato che l'insieme auto, industrie e altri impianti attuale produrrà 496 miliardi di tonnellate di CO2 per 50 anni, una quantità che farebbe innalzare la temperatura media di 'appena' 1,3 gradi, sotto quindi il 'livello di guardia. Per riuscirci senza intaccare la produttività, spiega l'esperto, bisognerebbe avere a disposizione fonti rinnovabili che producano almeno 30 Terawatt di energia entro metà secolo. Ecco: il problema sta appunto qui.
Proprio quest'ultimo dato è quello che rende pessimisti gli scienziati, spiega Martin Hoffert della New York university in un articolo di accompagnamento: "Ci sono due impedimenti principali al raggiungimento di questo obiettivo - scrive Hoffert - innanzitutto le tecnologie 'verdi' attuali non hanno una sufficiente capacità di penetrare nel mercato e sostituirsi alle altre. Inoltre negli ultimi anni si sta assistendo a un sempre maggior ricorso alle fonti fossili, soprattutto da parte di Cina, India e Usa, e questo trend sarà molto difficile da invertire in tempo".
Intanto, gli scienziati italiani del Comitato Evk2Cnr stanno raccogliendo dati ad alta quota, attraverso la rete di monitoraggio globale Share, per capire come si muovono gli inquinanti e creare modelli previsionali sembre più precisi per l'evoluzione del global warming sul pianeta.
Ma, a quanto pare, sarà ben difficile riuscire nell'intento di bloccare gli effetti peggiori del mutamento del clima. Almeno questo è quanto sostengono due articoli pubblicati di recente dalla celebre rivista Science.
Stop dunque alle automobili, industrie e centrali elettriche: sostituirle con altro. Obiettivo irraggiungibile con le odierne tecnologie. Il primo studio è opera di Steven Davis dell'università di Stanford.
Lo scienziato ha calcolato che l'insieme auto, industrie e altri impianti attuale produrrà 496 miliardi di tonnellate di CO2 per 50 anni, una quantità che farebbe innalzare la temperatura media di 'appena' 1,3 gradi, sotto quindi il 'livello di guardia. Per riuscirci senza intaccare la produttività, spiega l'esperto, bisognerebbe avere a disposizione fonti rinnovabili che producano almeno 30 Terawatt di energia entro metà secolo. Ecco: il problema sta appunto qui.
Proprio quest'ultimo dato è quello che rende pessimisti gli scienziati, spiega Martin Hoffert della New York university in un articolo di accompagnamento: "Ci sono due impedimenti principali al raggiungimento di questo obiettivo - scrive Hoffert - innanzitutto le tecnologie 'verdi' attuali non hanno una sufficiente capacità di penetrare nel mercato e sostituirsi alle altre. Inoltre negli ultimi anni si sta assistendo a un sempre maggior ricorso alle fonti fossili, soprattutto da parte di Cina, India e Usa, e questo trend sarà molto difficile da invertire in tempo".
Intanto, gli scienziati italiani del Comitato Evk2Cnr stanno raccogliendo dati ad alta quota, attraverso la rete di monitoraggio globale Share, per capire come si muovono gli inquinanti e creare modelli previsionali sembre più precisi per l'evoluzione del global warming sul pianeta.