Cuomo di nuovo in carcere: In manette il re delle "bionde" di contrabbando

Rapinder

Utente Esperto
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19 Settembre 2011
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BOLOGNA - Di nuovo in carcere il re delle "bionde" di contrabbando. A 66 anni torna in carcere uno dei 'boss' italiani del contrabbando. Per la Guardia di Finanza di Bologna, coordinata dalla Dda, c'è Gerardo Cuomo al vertice di un'organizzazione che stava mettendo in piedi un traffico internazionale di sigarette. Prodotte in Bulgaria, dopo aver girato mezza Europa (Svizzera, Belgio, Cipro, Turchia e Grecia) le "bionde" dovevano essere importate attraverso il 'mercato' campano. Proprio come le cinque tonnellate di merce che, partite dal porto ellenico di Igoumenitsa, sono state sequestrate a gennaio a Brindisi, nascoste in un carico di orate.

PRESO A BOLOGNA Cuomo è stato raggiunto dai finanzieri nella sua casa di San Lazzaro di Savena, hinterland bolognese. All'alba sono scattate 13 misure, nove in carcere e quattro ai domiciliari: tra i destinatari di queste, anche il figlio di Cuomo, Marco. Sono 19 gli indagati: da una parte gli uomini del 're del tabaccò ai quali viene contestata anche l'associazione finalizzata al contrabbando: tramite di finanziatori svizzeri e maltesi gestivano il traffico; dall'altra, gli acquirenti campani, guidati da un pregiudicato che di mestiere fa il fioraio, con cui Cuomo aveva riallacciato rapporti. Per gli inquirenti è stato stroncato sul nascere il suo tentativo di 'riproporsi sul mercatò dopo alcuni anni di assenza. La prima condanna per contrabbando risale al 1972. A metà degli anni novanta dalla Svizzera, dove si era trasferito, riforniva contrabbandieri italiani che dal Montenegro importavano sigarette con motoscafi. A Bari, è stato processato per associazione mafiosa (da uno stralcio di quell'inchiesta partì l'indagine che vide coinvolto anche il premier del Montenegro Djukanovic). Assolto per due volte in tre anni dalla Corte d'Appello (2008 e 2011) dovrà essere giudicato ancora dopo che la Cassazione ha annullato la sentenza. Napoletano di Gragnano, ormai bolognese anche nell'accento, ha sostenuto in una recente intervista televisiva, che il suo commercio non era illegale e che su tutto aveva pagato le tasse. Questa volta aveva creato un proprio marchio, 'Garett', da cui il nome all'operazione. Che ha preso il via due anni fa quando la Banca d'Italia segnalò bonifici sospetti sul conto di una società, di cui era ad Roberto Nannoni (tra gli arrestati), ma che faceva riferimento a Cuomo. La Finanza ha ricostruito la rete e gli incontri, a Roma e Bologna. Prima che venisse arrestato per un'altra vicenda, Cuomo aveva cercato il contatto con un esponente del clan napoletano Armento, poi si è rivolto all'altra 'sua vecchia conoscenzà, anch'egli destinatario di ordinanza.

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