- 10 Febbraio 2009
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Uno degli aspetti simbolici dell’Anticristo, ancora oggi in gran parte avvolti nel mistero, è rappresentato dal 666: «Chi ha mente computi il numero della bestia: è un numero d’uomo. Il suo numero è seicentosessantasei», afferma Giovanni nell’Apocalisse. Ma che cosa significa? Segue
Uno degli aspetti simbolici dell’Anticristo, ancora oggi in gran parte avvolti nel mistero, è rappresentato dal 666: «Chi ha mente computi il numero della bestia: è un numero d’uomo. Il suo numero è seicentosessantasei», afferma Giovanni nell’Apocalisse. Ma che cosa significa? Pur accettando l’ipotesi che il 666 avesse un valore simbolico facilmente decodificabile dai contemporanei di Giovanni, va detto che già nel II secolo gli interpreti dell’Apocalisse ammettevano la loro incapacità di stabilire il vero significato dei tre sei.
Per cercare di raggiungere una definizione, alcuni studiosi hanno fatto ricorsa alla ghematria, un procedimento di tradizione ebraica che, assegnando un numero ad ogni lettera dell’alfabeto, sommava le varie lettere di una parola, stabilendo quindi la sua cifra corrispondente. Un metodo empirico con lacune incolmabili che portò ad identificare Nerone come l’Anticristo; poi vennero altre interpretazioni che condussero a Tito, Domiziano, Traiano e avanti fino a Stalin. La tradizione continuò per molto tempo, trovando nella cultura cabalistico-esoterica un territorio fertile, ricco di suggestioni, ma fortemente sincretistico.
In genere si tende ad assegnare al sei ripetuto tre volte un valore connesso all’imperfezione (numero d’uomo), che risulta peggiorato dalla sua ripetizione e dall’orgoglioso e perverso valore attribuitogli dalla bestia. Quindi, in questo senso, il 666 indicherebbe la debolezza di spirito, la fragilità, comunque l’inferiorità dell’uomo nei confronti dell’imperscrutabile disegno cosmico.
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Uno degli aspetti simbolici dell’Anticristo, ancora oggi in gran parte avvolti nel mistero, è rappresentato dal 666: «Chi ha mente computi il numero della bestia: è un numero d’uomo. Il suo numero è seicentosessantasei», afferma Giovanni nell’Apocalisse. Ma che cosa significa? Pur accettando l’ipotesi che il 666 avesse un valore simbolico facilmente decodificabile dai contemporanei di Giovanni, va detto che già nel II secolo gli interpreti dell’Apocalisse ammettevano la loro incapacità di stabilire il vero significato dei tre sei.
Per cercare di raggiungere una definizione, alcuni studiosi hanno fatto ricorsa alla ghematria, un procedimento di tradizione ebraica che, assegnando un numero ad ogni lettera dell’alfabeto, sommava le varie lettere di una parola, stabilendo quindi la sua cifra corrispondente. Un metodo empirico con lacune incolmabili che portò ad identificare Nerone come l’Anticristo; poi vennero altre interpretazioni che condussero a Tito, Domiziano, Traiano e avanti fino a Stalin. La tradizione continuò per molto tempo, trovando nella cultura cabalistico-esoterica un territorio fertile, ricco di suggestioni, ma fortemente sincretistico.
In genere si tende ad assegnare al sei ripetuto tre volte un valore connesso all’imperfezione (numero d’uomo), che risulta peggiorato dalla sua ripetizione e dall’orgoglioso e perverso valore attribuitogli dalla bestia. Quindi, in questo senso, il 666 indicherebbe la debolezza di spirito, la fragilità, comunque l’inferiorità dell’uomo nei confronti dell’imperscrutabile disegno cosmico.
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