Domenica live, salemme irresistibile: "il mio primo amore fu una suora 17enne"

Rapinder

Utente Esperto
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19 Settembre 2011
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ROMA - Salemme show a Domenica Live.
Barbara D'Urso non si risparmia in complimenti, intervistando Vincenzo Salemme nel suo salotto della domenica: «Piaci molto alle donne, ma da bambino non avevi successo».
«Non piaccio neppure adesso. Faccio simpatia» si schernisce Salemme.
«No, tu attizzi proprio». Incalza la D'Urso.
È un botta e risposta colorito e vivace quello tra i due personaggi di origini partenopee.
«Siedi sulla poltrona dov'è stato seduto il presidente Berlusconi» spiega la D'Urso.
«Così corto? Pensavo fosse più alto» ribatte Salemme con ironia.
Poi il ricordo dell'infanzia: «Mi sono innamorato di una suora quando andavo all'asilo. Suor Angelina, avrà avuto 17 anni. Costrinsi mia mamma a comprarle un mazzo enorme di fiori. Avevo 4 anni e fu la prima donna della mia vita. E poi c'era mia nonna, che donava tutto ai poveri. Gli amici venivano a trovarla e attaccavano il cappotto all'appendiabiti nell'ingresso. Bussava un barbone e mia nonna gli regalava il cappotto dell'ospite».
La passione per il cinema inizia presto: «A 5 anni comincia ad andare al cinema da solo. E passeggiavo per Bacoli tutto il giorno a piedi scalzi, fino al mare».
La passione fortissima per la sua Napoli: «Il napoletano non è un dialetto. È una lingua meravigliosa, che ti abbraccia.
Una volta Eduardo De Filippo mi punì in teatro: non scandivo le battute e tagliavo le finali e il grande Eduardo al terzo richiamo mi taglio metà delle battute che dovevo dire. Da allora scandisco perfettamente».
E l'incidente della mano:
«Sì, ero molto nervosa perché le prove non andavano bene e colpii una tenda del palcoscenico. Ma questa nascondeva una porta d'acciaio. Provai un dolore atroce. Mi chiesero: 'Tutto bene?'. 'Sì, continuiamo'. E dopo tre secondi: 'Portatemi all'ospedale'. Mi operarono il giorno stesso e la sera ero in teatro a fare la prova generale. Il palcoscenico lo auguro a tutti. È un luogo di serenità e tolleranza».

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