Galliani, pace con l'Inter
E' il giorno di Amantino Mancini, delle (presunti) notti brave di Ronaldinho ma anche della pace con l'Inter dopo gli attriti post derby. Adriano Galliani chiude subito la vicenda Ronaldinho. Prima del derby il brasiliano avrebbe festeggiato per tre notti di fila in un lussuoso hotel milanese: ''I rapporti fra il Milan e i propri tesserati - taglia corto il vicepresidente rossonero - restano fra i Milan e i propri tesserati. Non ho commenti da fare: eventualmente, sono affari interni al Milan''.
PACE FATTA - Si passa allora a commentare l'affare Mancini, un'operazione che ha messo fine alle polemiche nate dopo la stracittadina di due domeniche fa. ''E' stato cancellato tutto'', ha detto Galliani, che ha svelato i retroscena della trattativa che hanno portato il brasiliano sull'altra sponda della Milano calcistica. ''E' una trattativa nata come uno scambio ma Jankulovski ha rifiutato il trasferimento e quindi pensavamo che l'affare fosse saltato. Ma ieri siamo riusciti a chiudere lo stesso l'operazione. Ho incontrato il dottor Ghelfi in campo neutro e poi ho telefonato a Moratti esprimendogli la mia contentezza per la conclusione dell'operazione". Un solo punto nelle ultime due gare, l'aggancio da parte della Roma, ma Galliani non perde la fiducia: ''Serve moderazione. Una settimana fa il Milan era la squadra che giocava meglio al calcio, adesso non va bene niente. Io non faccio previsioni vediamo, dobbiamo tornare a giocare come all'inizio di gennaio".
VOGLIA DI RISCATTO - Mancini ha voglia di voltare pagina. Arrivato all'Inter nell'estate del 2008 il brasiliano (preso dal Milan in prestito con diritto di riscatto) non hai mai convinto Mourinho, che pure la scorsa estate gli aveva chiesto di restare. "Ho buttato via sei mesi - ha spiegato - quest'estate stavo per andare via, poi Mourinho mi ha chiamato dicendomi che puntava su di me... Pazienza, ora voltiamo pagina". Il brasiliano non ha quindi molti rimpianti per aver lasciato l'Inter, anche perché "il Milan ha più gioco, gioca un po' meglio: l'Inter è una squadra forte ma il Milan è allo stesso livello con caratteristiche diverse". "Cancellerei l'ultimo anno - prosegue Mancini, che giocherà con la maglia numero 30 - adesso giro pagina, inizia una nuova avventura. Ho voglia di riscatto, di vincere, di trovare la senerenità che ho perso un anno fa. Farò il possibile e l'impossibile per tornare ad altissimi livelli".
E' il giorno di Amantino Mancini, delle (presunti) notti brave di Ronaldinho ma anche della pace con l'Inter dopo gli attriti post derby. Adriano Galliani chiude subito la vicenda Ronaldinho. Prima del derby il brasiliano avrebbe festeggiato per tre notti di fila in un lussuoso hotel milanese: ''I rapporti fra il Milan e i propri tesserati - taglia corto il vicepresidente rossonero - restano fra i Milan e i propri tesserati. Non ho commenti da fare: eventualmente, sono affari interni al Milan''.
PACE FATTA - Si passa allora a commentare l'affare Mancini, un'operazione che ha messo fine alle polemiche nate dopo la stracittadina di due domeniche fa. ''E' stato cancellato tutto'', ha detto Galliani, che ha svelato i retroscena della trattativa che hanno portato il brasiliano sull'altra sponda della Milano calcistica. ''E' una trattativa nata come uno scambio ma Jankulovski ha rifiutato il trasferimento e quindi pensavamo che l'affare fosse saltato. Ma ieri siamo riusciti a chiudere lo stesso l'operazione. Ho incontrato il dottor Ghelfi in campo neutro e poi ho telefonato a Moratti esprimendogli la mia contentezza per la conclusione dell'operazione". Un solo punto nelle ultime due gare, l'aggancio da parte della Roma, ma Galliani non perde la fiducia: ''Serve moderazione. Una settimana fa il Milan era la squadra che giocava meglio al calcio, adesso non va bene niente. Io non faccio previsioni vediamo, dobbiamo tornare a giocare come all'inizio di gennaio".
VOGLIA DI RISCATTO - Mancini ha voglia di voltare pagina. Arrivato all'Inter nell'estate del 2008 il brasiliano (preso dal Milan in prestito con diritto di riscatto) non hai mai convinto Mourinho, che pure la scorsa estate gli aveva chiesto di restare. "Ho buttato via sei mesi - ha spiegato - quest'estate stavo per andare via, poi Mourinho mi ha chiamato dicendomi che puntava su di me... Pazienza, ora voltiamo pagina". Il brasiliano non ha quindi molti rimpianti per aver lasciato l'Inter, anche perché "il Milan ha più gioco, gioca un po' meglio: l'Inter è una squadra forte ma il Milan è allo stesso livello con caratteristiche diverse". "Cancellerei l'ultimo anno - prosegue Mancini, che giocherà con la maglia numero 30 - adesso giro pagina, inizia una nuova avventura. Ho voglia di riscatto, di vincere, di trovare la senerenità che ho perso un anno fa. Farò il possibile e l'impossibile per tornare ad altissimi livelli".
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