Release Giacomo Leopardi A Silvia Parafrasi e Commento

-AnDr3a-

Utente Esperto
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20 Novembre 2011
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A Silvia

Silvia rimembri ancora quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?

Sonavan le quiete
stanze, e le vie dintorno,
al tuo perpetuo canto,
allor che all'opre femminili intenta
sedevi, assai contenta
di quel vago avvenir che in mente avevi.

Era il maggio odoroso: e tu solevi
cosi menare il giorno.

Io gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte
ove il tempo mio primo
e di me si spendea la miglior parte,
d'in su i veroni del paterno ostello
porgea gli orecchi al suon della tua voce,
ed alla man veloce
che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
quel ch'io sentiva in seno.

Che pensieri soavi,
che speranze che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
la vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
un affetto mi preme
acerbo e sconsolato,
e tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
perchè non rendi poi
quel che prometti allor? perchè di tanto inganni i figli tuoi?

Tu pria che l'erbe inardisse il verno,
da chiuso morbo combattuta e vinta,
perivi, o tenerella. E non vedevi
il fior degli anni tuoi;
non ti molceva il core

Parafrasi


Silvia, ricordi ancora quando eri in vita
Quando la tua bellezza splendeva, nei tuoi occhi ridenti e schivi,
e tu lieta e pensierosa ti apprestavi al passaggio dall’adolescenza alla maturità.

Suonavano le stanze tranquille e le strade al tuo continuo canto,
quando tu eri intenta ai lavori femminili, sedevi contenta per il tuo avvenire ancora da definire.

Era Maggio e tu eri abituata a lavorare.

Talvolta lasciavo gli studi piacevoli e quelli faticosi su cui trascorrevo la mia adolescenza e veniva spesa la migliore parte di me.

Dalle stanze e dai balconi della casa paterna io ascoltavo la tua voce. E ti immaginavo lavorare con fatica alla tela.

Guardavo il cielo sereno, le vie illuminate, e la campagna intorno,
Da questa parte il mare e dall’altra parte le colline.
Non ci sono parole giuste per esprimere i sentimenti che provavo nel mio cuore.

Che bei pensieri,
che speranze, che cuori, o Silvia mia!
Come ci sembrava allora la vita umana e il destino!
Quando mi ricordo di tanta speranza

Un sentimento molto forte mi opprime e torno a dolermi della mia sfortuna.
O natura, o natura, perché non mantieni le tue promesse? Perché ci inganni?

Prima che giungesse l’inverno, venivi uccisa da un dolore forte e morivi o tenerella, e non vedevi la tua adolescenza.

Non ti struggeva il cuore, le lodi dei ragazzi per i tuoi capelli neri ora dei tuoi sguardi innamorati e schivi.

E con te le tue amiche non parleranno d’amore durante i giorni di festa.

Anche la mia speranza morì poco tempo dopo: anche a me il destino ha negato la giovinezza. Ahi come sei passata cara compagna della mia infanzia, mia compianta speranza!

Questo è quel mondo? Sono questi i divertimenti, l’amore, le opere, gli eventi di cui abbiamo tanto discusso insieme?

E’ questa la sorte degli esseri umani? All’apparire della verità tu moristi: e con la mano indicavi da lontano la fredda morte ed una tomba spoglia.

Commento


Questi versi sono dedicati a Silvia, fanciulla in cui si può riconoscere Teresa Fattorini, vicina di casa dei Leopardi, morta giovanissima di tubercolosi.
Questo poema, che si potrebbe scambiare per una dichiarazione d’amore, è in realtà un’amara riflessione sulla vita e sulla giovinezza.
Il poeta spiega come all’illusione e alla speranza degli anni giovanili si sostituiscano, nell’età adulta, il disincanto e l’amarezza per le sofferenze che la vita impone.
Per meglio definire il distacco tra l’adolescenza e l’età adulta, Leopardi divide il poema in due parti: nella prima descrive la spensieratezza della gioventù (Silvia canta, ricama, è "lieta"); nella seconda alla descrizione si sostituisce la riflessione sulla morte di Silvia, e, più in generale, sulla distruzione della speranza e sulla disillusione dell’uomo adulto
 
Riferimento: Giacomo Leopardi A Silvia Parafrasi e Commento

Il commento è fatto veramente molto male, cerca di evidenziare le varie figure retoriche che sono presenti e di evidenziare più lo stile della poesia al livello ritmico. Comunque bravo per l'impegno.
 
Riferimento: Giacomo Leopardi A Silvia Parafrasi e Commento

Il commento è fatto veramente molto male, cerca di evidenziare le varie figure retoriche che sono presenti e di evidenziare più lo stile della poesia al livello ritmico. Comunque bravo per l'impegno.
Cercherò di migliorarlo,grazie.