Goveani vuole la Villacidrese: «La prendo e la trasformo nella cantera del Cagliari»
Servirebbe un incontro, magari una stretta di mano e il progetto partirebbe.
Goveani è pronto a prendere la Villacidrese di Siro Marroccu.
Francesco Marroccu, il direttore generale del Cagliari, ha da tempo “buttato” lì l'idea.
Adesso sono maturi i tempi per cominciare a costruire qualcosa: «Non si può entrare in paradiso a dispetto dei santi», dice Goveani, «a certi livelli si deve attuare un certo tipo di ragionamento che tenga conto della piazza, delle potenzialità e del bacino di giovani giocatori a disposizione».
A Nuoro Goveani sbagliò, ma costruì anche qualcosa di grande. Dal nulla, o quasi. Adesso la sua idea è quella di proporre la crescita di una seconda squadra sarda in sinergia con il Cagliari: «Come accade in Spagna», conferma, «non una società per vecchi campioni, ma un gruppo che sia una fucina di talenti, dove i giovani calciatori isolani crescano e imparino senza correre il rischio di perdersi lontano dalla propria famiglia». E la Villacidrese si presterebbe benissimo ad un discorso di questo tipo.
Il discorso non fa una grinza, come metterlo in atto? «Con un incontro, con chiarimenti che presuppongano aziendalismo e prospettive di condivisione, alla luce degli errori fatti in passato». Le idee base ci sono: «Siro Marroccu avrebbe un suo ruolo ben delineato», aggiunge Goveani. Il tecnico potrebbe essere Paolo Rodolfi? «Mereu è bravissimo», chiosa il notaio. Il dado è tratto.
FEDERICO FONNESU
Marroccu: «Sono pronto a lasciare»
«C'è la possibilità che qualcuno rilevi la Villacidrese? Rispondo come faceva talvolta Mazzone: magara ...». Siro Marroccu è stanco. Dopo 17 anni alla guida della Villacidrese sarebbe felice di passare la mano. «Goveani? Sì, è vero. Ma non c'è stato ancora un vero e proprio abboccamento». La disponibilità c'è. «Abbiamo qualche problema di liquidità, viviamo di contribuzione pubblica, finanziamenti regionali non ancora arrivati e pagamenti sul minutaggio dei giovani utilizzati. Anche in quest'ultimo caso, le prime quote arriveranno dopo la decima giornata».
La società è sana: «Tra prima squadra e giovanili facciamo cinquantasei trasferte all'anno. Ognuna costa settemila euro. Ho chiesto a Macalli di farsi carico di questo disagio, aspetto risposta». Prima, però, potrebbe arrivare l'incontro con Goveani. (fe. fo.)
Fonte:
Servirebbe un incontro, magari una stretta di mano e il progetto partirebbe.
Goveani è pronto a prendere la Villacidrese di Siro Marroccu.
Francesco Marroccu, il direttore generale del Cagliari, ha da tempo “buttato” lì l'idea.
Adesso sono maturi i tempi per cominciare a costruire qualcosa: «Non si può entrare in paradiso a dispetto dei santi», dice Goveani, «a certi livelli si deve attuare un certo tipo di ragionamento che tenga conto della piazza, delle potenzialità e del bacino di giovani giocatori a disposizione».
A Nuoro Goveani sbagliò, ma costruì anche qualcosa di grande. Dal nulla, o quasi. Adesso la sua idea è quella di proporre la crescita di una seconda squadra sarda in sinergia con il Cagliari: «Come accade in Spagna», conferma, «non una società per vecchi campioni, ma un gruppo che sia una fucina di talenti, dove i giovani calciatori isolani crescano e imparino senza correre il rischio di perdersi lontano dalla propria famiglia». E la Villacidrese si presterebbe benissimo ad un discorso di questo tipo.
Il discorso non fa una grinza, come metterlo in atto? «Con un incontro, con chiarimenti che presuppongano aziendalismo e prospettive di condivisione, alla luce degli errori fatti in passato». Le idee base ci sono: «Siro Marroccu avrebbe un suo ruolo ben delineato», aggiunge Goveani. Il tecnico potrebbe essere Paolo Rodolfi? «Mereu è bravissimo», chiosa il notaio. Il dado è tratto.
FEDERICO FONNESU
Marroccu: «Sono pronto a lasciare»
«C'è la possibilità che qualcuno rilevi la Villacidrese? Rispondo come faceva talvolta Mazzone: magara ...». Siro Marroccu è stanco. Dopo 17 anni alla guida della Villacidrese sarebbe felice di passare la mano. «Goveani? Sì, è vero. Ma non c'è stato ancora un vero e proprio abboccamento». La disponibilità c'è. «Abbiamo qualche problema di liquidità, viviamo di contribuzione pubblica, finanziamenti regionali non ancora arrivati e pagamenti sul minutaggio dei giovani utilizzati. Anche in quest'ultimo caso, le prime quote arriveranno dopo la decima giornata».
La società è sana: «Tra prima squadra e giovanili facciamo cinquantasei trasferte all'anno. Ognuna costa settemila euro. Ho chiesto a Macalli di farsi carico di questo disagio, aspetto risposta». Prima, però, potrebbe arrivare l'incontro con Goveani. (fe. fo.)
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