Il personaggio della settimana è Takayuki Morimoto giovanissimo attaccante etneo in forze al Catania da ormai 5 stagioni. La storia di Morimoto è fatta di momenti splendidi intramezzati da momenti difficili come quello che sta vivendo in questo momento. Taka infatti non riesce più a trovar spazio nell’undici titolare ne tanto meno per la verità nei 18 (compresi dunque i 7 che stanno in panca), rimanendo ai margini della formazione essendo spesso relegato in tribuna. Eppure Mori in tribuna con la sua Nazionale non ci va proprio, anzi gioca da titolare tranquillamente contrapposizione che fa quanto meno riflettere se si pensa che il giovane giapponese anche con il Catania ha spesso giocato titolare facendo ad esempio le fortune di Zenga due stagioni fa. L’anno scorso, anno della sua consacrazione, è diventato l’anno del suo affossamento psicologico e calcistico con quel periodaccio atzoriano che costò il posto sia all’allenatore che al nipponico stesso che in un sol colpo perse la stima momentanea della società che dovette far fronte alla sua bulimia sotto porta con l’acquisto dell’adesso titolare inamovibile Maxi Lopez profilando per Morimoto un periodo di panchina. La musica non è cambiata neanche quest’anno quando inizialmente l’arrivo di Giampaolo apriva all’utilizzo delle due punte e invece i risultati poco confortanti con Bilbao e Chievo fecero ricredere lo stesso tecnico che optò infine per il più classico 4-1-4-1 con l’unica punta Lopez li davanti. E’ un periodo particolare dunque per Mori ma se dovesse protrarsi fino a Gennaio potrebbe lasciar spazio all’ipotesi prestito per garantire quello che è un patrimonio della società Calcio Catania.