Sciax2

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24 Gennaio 2016
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Sicuramente non avrete intenzione di leggere tutta la storia ma a me ha colpito così tanto che me la sono letta proprio tutta!
questo si che un mistero!
la storia di un tesoro nascosto in un isola, centinaia di metri sotto la terra, che una moltidudine di uomini hanno cercato di recuperare,
spendendo loro una fortuna e a volte anche a costo della propria vita... e non hanno trovato neanche una lira, ma strani materiali,
lastre di pietra con simboli, scritte e strani incisioni, il tutto nascosto in un complesso sistema di pozzi sotterranei con piattaformi di materiali di ogni genere... per non parlare di un video fatto nelle profondità  che mostrerebbe una mano umana... [:o)]

cmq la storia completa la trovate
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capisco... uomo Impegnato [:o)] con la I maiuscola

" C'è chi mi chiama capo, chi maestro, chi genio della tecnologia, chi ancora regista..."
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quote:Messaggio di Sciax2

capisco... uomo Impegnato [:o)] con la I maiuscola

" C'è chi mi chiama capo, chi maestro, chi genio della tecnologia, chi ancora regista..."
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mi prendi in giro???[?]

Ctn'MrZ _ Moderatore "Angolo Musica"
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nooooooooooooooooooooooooo...

" C'è chi mi chiama capo, chi maestro, chi genio della tecnologia, chi ancora regista..."
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Un bel po di tempo fa ho letto un libro intitolato "in fondo al pozzo" e parlava del tesoro di Oak Island.
Però io credevo che fosse una storia di fantasia e basta.........
......invece un fondo di verità  c'è!!!!!!!!
[:0][:0][:0][:0]



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non un c'è fondo ma una bella bottiglia intera di verita!

" C'è chi mi chiama capo, chi maestro, chi genio della tecnologia, chi ancora regista..."
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Per non parlare delle piste di Nazca!

La voce dell'uomo e' l'apologia della musica...
 
I DISEGNI DI NAZCA

Nel 1927 un pilota dell'aviazione peruviana stava volando sopra la regione meridionale del paese, quando, sulla superficie del deserto di Nazca che si stendeva sotto di lui noto' degli strani segni incisi sul terreno. Curve, linee dritte di svariati chilometri di estensione che rappresentavano delle figure vere e proprie!! Animali, persone, disegni astratti; era l'inizio del mistero di Nazca. Nel 1939 Paul Kosok, un archeologo americano, effettuo' il primo studio sistematico di queste figure che si rivelarono essere distinte in tre gruppi principali: dritte, a spirale o a zigzag, figure geometriche e rappresentazioni di persone ed animali. La cosa incredibile di queste figure e' che esse sono visibili solo dal cielo. Come fecero gli abitanti di Nazca, che vissero solo fino a piu' di 500 anni fa a tracciare queste enormi figure e perche'? Maria Reich che dal 1945 ha dedicato la propria vita allo studio di queste figure, afferma che gli indiani di Nazca partivano da schizzi che poi allargavano. Questa era la sola ipotesi disponibile fino a che l'avventuriero americano Jim Woodman scopre su del vasellame di Nazca, disegni di grossi palloni con attaccati delle "navicelle" a forma di gondola. Questo significa che quasi 2000 anni prima dell'era degli aeroplani gli abitanti di Nazca avevano inventato l'antenato dell'aereo?

... nel 1939, una piccola flotta aerea che sorvolava la pianura desertica del Perù (Pampa di Palpa) notò sul suolo la presenza di strane linee, che solo successivamente, osservandole da una maggiore altezza, furono identificate in perfetti disegni geometrici. Perfetti perchà© anche quando il loro tracciato si estende per chilometri e chilometri, le linee che li costituiscono avanzano nel terreno perfettamente dritte, sia che attraversino una collina o un terreno accidentato, superando avvallamenti, incrociando altre figure, perdendosi oltre l'orizzonte ma mai deviando da un percorso rettilineo.

Alcuni dei disegni, le cui dimensioni raggiungono anche i 200 metri e le cui tracce hanno larghezza variabile (da pochi decimetri a oltre cinquanta metri), rappresentano animali (come una scimmia, un ragno, un colibrì, una balena), fiori, mani, ma la maggior parte sono sicuramente figure geometriche.



La stranezza e il fascino che questi disegni silenziosamente emanano solitari, in una zona disabitata e delimitata da un lato, dalle grandi vallate di due fiumi e dall'altro dalla catena collinare pre-andina, colpirono il geografo americano Paul Kosok, il quale si accorse della loro esistenza il 21 giugno del 1941, mentre a bordo di un aereo si stava recando a fare un picnic insieme alla moglie Rose. Subito egli fu impressionato da due aspetti: le dimensioni davvero notevoli di quelle figure, che in totale descrivevano una zona lunga 50 Km e larga 15, e la località  dove si trovavano, cioè un altopiano desertico delle Ande. Per otto anni egli non si allontanò da quella località , di cui studiò gli enigmatici manufatti nel vano tentativo di chiarirne il segreto.

Per alcuni scienziati i disegni di Nazca risalgono addirittura a 1500 anni fa, ma allora perchà© solo nel '39 ci siamo accorti della loro presenza? La spiegazione sta nel modo in cui sono state tracciate le linee, cioè rimuovendo delle pietre dalla superficie del terreno per permettere così alla ghiaia sottostante di assumere, grazie all'esposizione al sole, prima un colore giallo pallido e poi un colore bruno-rossastro, rendendole così visibili solo dall'alto. Queste linee si sono così conservate per secoli grazie all'assenza delle piogge.

La vera scoperta delle linee di Nazca è comunque da far risalire agli anni venti, quando cioè il peruviano Meyìa Xesspe e l'americano Alfred Kroeber, 2 scienziati, arrampicatosi su di una collina, notarono con l'effetto della luce pomeridiana, delle lunghe linee che attraversavano il deserto, linee che erano impossibili da vedere dalla pianura.

Da questa caratteristica, che le rendeva visibili solo dall'alto sta la spiegazione del perchà© siano state scoperte così tardivamente, considerando che da alcuni scienziati vengono fatte risalire addirittura a 1500 anni fa. Il metodo usato si basava sul rimuovendo delle pietre dalla superficie del terreno, permettere così alla ghiaia sottostante di assumere, grazie all'esposizione al sole, prima un colore giallo pallido e poi un colore bruno-rossastro, rendendole così visibili solo dall'alto. Grazie poi all'assenza delle piogge, queste linee si sono conservate per secoli. Ma perchà© gli indiani di Nazca, un popolo la cui cultura fu prima assorbita dall'impero degli Inca (XV secolo) e poi successivamente annullata dai conquistatori spagnoli, crearono questa immensa opera sul terreno?


Una delle prime teorie fatte sulle linee di Nazca fu che esse dovevano essere antiche strade, ma essa fu però respinta dopo che la zona interessata fu osservata dall'alto con aerei che la sorvolarono tra la fine degli anni 20 e successivamente negli anni 30. Un'altra ipotesi simile fu che esse fossero piste di atterraggio, ma per chi?.

Da escludere poi l'ipotesi che gli indiani di Nazca segnarono il loro deserto per una motivazione artistica in quanto non avevano la possibilità  di vedere dall'alto.

Più attendibile risulta la teoria di Tony Morrison, un produttore cinematografico, secondo il quale le linee di Nazca erano dei ceques, cioè sentieri tracciati per fini religiosi. I fatti principali che lo portarono ad una simile conclusione furono principalmente due. Il primo si basava su un documento spagnolo risalente al 1653 che spiegava come nella capitale Inca di Cuzco, gli indiani edificarono santuari lungo linee che si irradiavano dal tempio del sole. Quindi i cumuli di pietra congiunti dalle linee di Nazca potevano essere per ciò resti di santuari. Il secondo fatto, che rende la teoria ancora più attendibile, vede come protagonista la regione della tribù degli Aymarà . Qui Morrison trovò un insieme perfetto di linee come quelle di Nazca, che univano piccole costruzioni in pietra usate per funzioni sacre, dette sacelli.

Per l'archeologo Paul Kosok invece, le linee e i disegni servivano per osservazioni astronomiche. La sua teoria, che si basava su una mappa che egli stesso aveva tracciato, venne avallata anche da una matematica tedesca, Marie Reiche secondo la quale gli animali e le figure geometriche, puntate verso le maggiori stelle, rappresentavano costellazioni di un enorme calendario, utilizzato dai Nazca per calcolare il tempo. Ma oltre a trovare molti possibili allineamenti dei segni verso stelle maggiori o verso il sole, Marie Reiche non trovò altre cose che potessero avallare la sua teoria. Ma nel 1968, Gerald Hawkins, un astronomo dell'osservatorio astrofisico di Washington, scoprì allineamenti simili al famoso monumento megalitico di Stonehenge, e il risultato più importante a cui giunse. Alcuni risultati furono veramente interessanti, il dato più significativo, ad esempio, fu l'allineamento di una figura detta il Grande Rettangolo con le Pleiadi, nell'anno 610. Questa data coincide con la datazione ottenuta al carbonio-14 di un palo di legno ritrovato nel luogo. E' da tenere però presente che questo, come altri allineamenti, dimostrato tramite computer, rientra però in casistica casuale. Altre ipotesi prendono poi le misteriose linee di Nazca come rivelatrici di presenze extraterrestri.....

Quale sia quindi con certezza lo scopo delle linee di Nazca non si sa, ma resta il fatto che ancora oggi questo arido altopiano del Perù nasconde in se qualcosa di misterioso, sepolto da secoli e che forse non verrà  mai alla luce.

Quasi un paesaggio lunare o marziano, quello di Nazca, in Perù. Solo la Terra ed il Cielo. Enormi, infiniti, immanenti, spietati. Come le sue temperature. In questo scenario da "altro mondo", appaiono delle linee di proporzioni ciclopiche. Secondo gli studiosi non sono state arate con l'ausilio di animali, ma scavate a mano e rimaste intatte nei secoli grazie alle straordinarie caratteristiche climatiche del luogo. Le figure incise, se si escludono complesse immagini geometriche, rappresentano quasi sempre animali, di tutti i generi e grandezze. ragno, uccelli di diverso tipo, una scimmia, un serpente, una balena, un lama, una lucertola, un fiore, e un uomo. Alcuni sono davvero enormi: la lucertola per esempio misura 180 metri di lunghezza, mentre quella di alcuni volatili supera i 270 metri! Gli archeologi collocano la data di creazione delle misteriose linee peruviane tra il 500 a.C. e il 500 d.C. e, in mancanza di una spiegazione plausibile, affermano che questi graffiti furono incisi per motivi rituali o religiosi. Quello che a tutt'oggi non si è riusciti a capire - o tantomeno a spiegare - è perchà© gli indios Nazca avrebbero svolto un lavoro così titanico quando l'unica maniera per godersi appieno i disegni è guardarli dall'alto, cosa che non potevano certo fare. Convinto di questa teoria, l'americano Bill Spohrer ha provato a costruire una mongolfiera rudimentale sfruttando unicamente i materiali che i Nazca dovevano avere a disposizione, per verificare la possibilità  che gli indios sapessero costruire dei velivoli ad aria. Naturalmente, dopo un breve tratto, l'aerostato Condor 1 precipitò malamente a terra, scaraventando fuoribordo i suoi due esperti piloti.
Allora, a cosa servivano le piste di Nazca. Cosa avrebbe mosso gli indios alla loro realizzazione, se si potevano osservare solo dall'alto? Alcuni studiosi, come la ricercatrice tedesca Maria Reiche - scomparsa recentemente - sono convinti che i complessi e accurati disegni che appaiono nell'altopiano siano in realtà  simboli astronomici, tramite i quali si potevano prevedere le future posizioni dei corpi celesti come Sole, Luna e stelle e determinare così le stagioni più consone alla semina o al raccolto. Ma anche questa teoria, che in parte potrebbe essere corretta, non risolve certi enigmi. Il primo: come hanno fatto indios primitivi - privi di strumenti in ferro - a incidere manualmente il terreno per diversi chilometri e con una tecnica tale da garantire la sopravvivenza dei loro graffiti per duemila anni? Il secondo: come è possibile che tali linee siano talmente dritte da presentare una deviazione dall'asse di appena due metri per chilometro? Il terzo: perchà© creare figure effigianti animali di dimensioni talmente gigantesche da essere pressocchà© inutili come punti di riferimento o per calcoli di qualsiasi tipo, a meno di non guardarli dal cielo? Se si tratta di un osservatorio astronomico, perchà© le linee sono così lunghe - una raggiunge i 65 chilometri - se per ottenere dei dati stagionali precisi ad altri popoli antichi sono bastati pochi metri quadrati di spazio? Il quarto: come è possibile che gli indios fossero in possesso di conoscenze zoolomorfe tali da rappresentare perfettamente alcuni animali, come un ragno del genere Ricinulei, uno degli aracnidi più rari al mondo, che alberga solo nella foresta amazzonica, illustrandone in maniera corretta persino l'organo genitale, visibile solo al microscopio?

La venuta dei Viracochas
Dal mondo dell'infinitamente grande a quello dell'incredibilmente piccolo, l'operato degli Indios Nazca continua a far riflettere. Una leggenda del luogo vuole che i Nazca costruissero le linee in onore dei Viracochas, misteriosi esseri giunti da un altro paese lontano e vissuti prima degli Incas. Stando alle tradizioni locali, i Viracochas erano dèi venuti da un altro mondo. Ma come erano giunti fin qui? Le leggende, scarse e lacunose, non contribuiscono a fornire nuovi dati sull'intera vicenda. Può essere che questi Viracochas possedessero una tecnologia superiore, tramite la quale non solo sarebbe stato loro possibile giungere fino alla Terra e tracciare dall'alto le linee? Una teoria interessante sarebbe la seguente: i Viracochas intervennero direttamente, secoli orsono, nell'evoluzione degli indios Nazca, istruendoli nella semina, nei riti civili e religiosi. Al momento di ripartire, gli "dèi" forse decisero di lasciare ai Nazca, per così dire, il loro indirizzo stellare, o forse indicazioni utili per la navigazione spaziale. Il giorno in cui l'uomo si fosse evoluto tanto da poter costruire aerei o astronavi, avrebbe visto i disegni dall'alto e ne avrebbe compreso il significato, esplorando lo spazio con più sicurezza, ricambiando così la visita agli amici Viracochas. A tale scopo sarebbe stato impiegato uno strumento, un dispositivo aereo, forse una sorta di laser, con cui il terreno venne marcatamente inciso. L'ipotesi laser spiegherebbe la presenza, ai margini di numerose linee, di alcune zone bruciate, che gli esperti definiscono "fosse di combustione", dove le rocce appaiono annerite. Sicuramente, con il tempo, una grande quantità  di polvere si sarà  depositata all'interno delle linee e non è escluso che i Nazca, pur senza intuire la reale natura dei pittogrammi, li reputassero simboli, a tal punto sacri da istituire il passaggio, di padre in figlio, del compito di tenerle in ordine. Si deve proprio all'abnegazione della matematica tedesca Maria Reiche, che dello studio e della manutenzione delle linee aveva fatto lo scopo della sua vita, al punto di trasferirsi in Perù nel dopoguerra, se delle piste si è stati a lungo in grado di apprezzare lo splendore. Dopo la sua morte, purtroppo, le notizie che giungono dal Perù aggiungono tristezza al mistero: le scarse precipitazioni piovose sull'altipiano, assieme all'azione di forti venti, hanno ricoperto in parte alcune linee. Sembra però che il Ministero dell'Ambiente peruviano si sia attivato a riguardo, temendo di perdere una delle sue migliori attrattive turistiche. Speriamo che i discendenti degli indios Nazca decidano di seguire le orme dei loro padri e l'esempio della Reiche. Un giorno non lontano potremmo scoprire la giusta chiave di lettura delle linee, e la loro decifrazione potrebbe schiudere una nuova via che finora ci è stata preclusa: quella delle Stelle.



La voce dell'uomo e' l'apologia della musica...
 
quote:Questo significa che quasi 2000 anni prima dell'era degli aeroplani gli abitanti di Nazca avevano inventato l'antenato dell'aereo?

no, erano semplicemente gli alieni con gli ufo preistorici!!! [:o)] :emoji_smiley:

" C'è chi mi chiama capo, chi maestro, chi genio della tecnologia, chi ancora regista..."
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cmq una storia molto interessante...


concordo con la laggenda! :emoji_smiley:

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Lo so(scoperta di mia cugina...)

La voce dell'uomo e' l'apologia della musica...
 
immaginavo, allora devo dirgli del tesoro di oak island

e fagli vedere questa...

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