Israele - Stato di guerra aperta con Gaza

tommy12

Utente Guru
Autore del topic
21 Novembre 2010
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La crisi è ormai scoppiata in tutta la sua drammaticità, e d'altra parte non pochi ritenevano l'avvenimento ormai inevitabile vista la tensione esistente praticamente da sempre fra Israele e Territori Palestinesi.
Da Tel Avivi partono gli ordini per i raid aerei su Gaza che ad oggi hanno causato già una quindicina di vittime e oltre cento feriti, mentre da parte israeliana si denunciano 3 morti. E da parte di chi dovrebbe garantire la sicurezza. ovvero le Nazioni Unite, nulla di fatto, mentre in Medio Oriente si continua a morire, soprattutto in Siria e nella Striscia du Gaza. L'escalation di violenza è la conseguenza dell'uccisione del capo di Hamas, della sua guardiai del corpo e del comandante delle forze di sicurezza dell'organizzazione palestinese, Habes Masmah.
Le navi della marina da guerra israeliana stanno prendendo parte attiva alle rappresaglie in corso nella Striscia di Gaza per il secondo giorno consecutivo, e hanno sparato decine di missili contro le case adiacenti la spiaggia, mentre l’artiglieria israeliana ha sparato contro le zone orientali.
Da parte sua, la resistenza palestinese ha risposto all’aggressione lanciando più di 120 granate contro siti militari e insediamenti intorno alla Striscia di Gaza, uccidendo 3 israeliani e ferendone 28, e danneggiando diverse auto dei coloni.
Al Palazzo di Vetro di New York si è tenuto un vertice del Consiglio di Sicurezza in riunione di emergenza, per discutere gli attacchi israeliani contro la Striscia di Gaza, ma non è stato deciso nulla. L’ambasciatore indiano Hardeep Singh Puri, presidente del Consiglio di Sicurezza ONU per il mese di novembre, ha dichiarato che nella riunione a porte chiuse, i componenti si sono accordati soltanto sulla stesura di un comunicato che afferma che si è tenuta una riunione di emergenza. Un notevole passo avanti e una risposta decisamente vergognosa allerichieste del governo di Gaza, dell'Autrorità nazionale Palestinese di Ramallah, del governo egiziano (che intanto ha richiamato il proprio ambasciatore da Tel Aviv, così come altri nel mondo) e della Fratellanza Musulmana, che hanno chiesto alle Nazioni Unite e alla comunità internazionale di fermare la carneficina.
Intanto i media della comunicazione occidentali cercano di capovolgere cause ed effetti, manipolando i punti chiave della vicenda, ma occore tenere ben chiaro che la verità è un'altra: Israele è una potenza occupante, per cui a tutti gli effetti aggressori e non gli aggrediti; i leader israeliani Ehud Barak e Benjamin Netanyahu sono in campagna elettorale, e hanno bisogno di aumentare il proprio consenso politico per la riconferma alla guida del Paese, cercando di aparire come vittime della prepotenza palestinese; circa 2 milioni di persone, che vivono nela Striscia di Gaza stanno vivendo nel terrore, a causa delle ritorsioni sproporzionate portate da Israele; i leader israeliani stanno cercando di convincere il mondo che sono loro le vittime, invece hanno le mani macchiate dal sangue palestinese, e ci sono tribunali, in vari Paesi, pronti ad arrestarli appena dovessero mettere piede sui loro territori. Molto importante il fatto, a livello diplomatico e politico: bombardando Gaza, Israele ha violato una tregua stabilita a livello ufficiale, con la faticosa mediazione del governo egiziano.
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