Info La seconda vita di Mega (Upload)

ebello

Redattore onorario
Autore del topic
Redattore
22 Aprile 2007
53.256
162
Miglior risposta
0
La seconda vita di Mega (Upload)
megauschermata--390x180_265x122.jpg


Genova - Da pirata braccato dal governo americano fino in capo al mondo a strenuo difensore della privacy degli utenti, e anche del copyright. La parabola di Kim Schmitz, noto anche come Kim Dotcom, non poteva essere più surreale. L’inventore di Megaupload, il sito che aveva ubriacato milioni di utenti facilitando la condivisione di contenuti di ogni tipo, anche film, canzoni e libri protetti da diritto d’autore, e che era stato brutalmente chiuso dalle autorità statunitensi, ha dato vita a una piattaforma davvero diversa dalla precedente. Mega.co.nz, lanciato ormai da alcuni giorni dal corpulento informatico tedesco rifugiatosi in Nuova Zelanda, è infatti un cyberlocker, un sito di archiviazione e condivisione di file online, così come possono esserlo Dropbox o Hotfile. Una piattaforma in cui ognuno può caricare e salvare quello che vuole, decidendo se condividerlo o meno con altri. Ma che rispetto ai concorrenti presenta anche alcune novità. Innanzitutto la quantità di spazio a disposizione: ben 50 GB sono gratuiti; se ne servono di più si arriva, pagando circa 19 euro al mese, fino a 4 terabyte di dati, ovvero a 4mila GB. Uno sproposito che va incontro a qualsiasi esigenza di archiviazione.

Inoltre Mega si distingue per l’attenzione verso la sicurezza e la privacy dei dati caricati dai suoi iscritti. In questo senso è una vera cassaforte digitale che blinda i file attraverso un sistema di crittografia. Quando un utente si registra, il sito genera infatti una chiave di protezione che assicura che nessuno – neppure i gestori del sito – possa andare a curiosare nei materiali messi online. L’idea, oltre naturalmente al brand e alla storia di Megaupload che Kim Dotcom si portava dietro, è piaciuta così tanto che dopo un solo giorno dal lancio il nuovo portale aveva raccolto un milione di iscritti. E il suo boss è così fiducioso della sicurezza del sistema da sfidare apertamente gli hacker: ha infatti appena offerto 10mila euro a chi sarà in grado di scovare una seria vulnerabilità nel sito.

Ma Mega è anche incredibilmente facile da usare. In poco tempo ci si registra e si apre un account, ha una grafica pulita ed essenziale e per fare l’upload di un file basta cliccare su un pulsante. Se lo si vuole condividere con qualcuno basta cliccare su un’altra icona e ci viene fornito un lungo link che possiamo girare attraverso il messenger interno della piattaforma o via mail o in qualsiasi altro modo. Chi riceve il link può scaricare sul suo pc il file caricato in precedenza da noi.

Nell’eseguire questa operazione il nuovo Mega ci ricorda due cose. La prima è che la sicurezza del sistema di crittografia dipende anche da come vengono passate le chiavi per “aprire” i singoli file; e quindi se si vuole condividerle con qualcuno bisogna usare sistemi sicuri - ad esempio lo stesso messenger del sito. La seconda è che Mega rispetta il copyright e pertanto gli utenti non devono usarlo per condividere contenuti illeciti. Questa è probabilmente la grande differenza rispetto al passato, al capostipite Megaupload. Kim Dotcom sta cercando di fare di tutto per giocare pulito, o almeno per dare questa impressione.

Il fatto è che un link è comunque un link e può finire ovunque. Così è successo che quasi in contemporanea con Mega nascesse anche un servizio non direttamente collegato, Mega-search.me. Un motore di ricerca di link che gli utenti del nuovo cyberlocker liberamente decidono di condividere. Inutile dire che in un attimo si è riempito di contenuti piratati. Kim Dotcom ha cercato di correre ai ripari, segando le gambe al motore abusivo, e rendendo irraggiungibili i file linkati. L’operazione ha funzionato all’inizio anche se in questo momento Mega-search sembra di nuovo attivo e sfoggia anche una discreta mole di contenuti in italiano. Secondo l’avvocato di Dotcom, il nuovo cyberlocker in soli due giorni avrebbe risposto a ben 150 richieste di rimozione per contenuti protetti. Insomma, malgrado il passato che torna a lambirlo, il pirata tedesco sembra essersi trasformato nel paladino della legge. Sarà veramente così?

Fonte:
Perfavore, Entra oppure Registrati per vedere i Link!