- 6 Maggio 2009
- 6.494
- 0
- Miglior risposta
- 0
L'evoluzione del malware è un tema che sta sollevando, negli ultimi tempi, enormi dibattiti. Lo scenario a livello globale è mutato drasticamente rispetto agli inizi del millennio, e le previsioni future non sono semplici. In questo articolo analizzeremo i cambiamenti filosofici e strutturali dei software nocivi, vedendo quanto e come sono cambiati in termini di scopo e tecnologie adottate; verrà spiegato come funzionano i malware moderni, anche per mezzo di un esempio pratico: la recente analisi del bot Bootkit presentata da Kaspersky Lab. Prima però è bene fare un po' di chiarezza nell'uso della terminologia.
I termini virus e worm indicano malware pensato per replicarsi lungo la rete, nel primo caso infettando un eseguibile già presente nel sistema e nel secondo caso in modo del tutto indipendente e spesso trasparente, ad esempio mediante un exploit di una vulnerabilità nota. È evidente che i virus per propagarsi dipendono dalla diffusione dell'eseguibile infetto, mentre i worm sono in questo del tutto autonomi, e anche per questa ragione sicuramente più efficienti e diffusi oggigiorno.
I termini trojan, rootkit e backdoor definiscono invece malware in grado, rispettivamente, di insediarsi nel sistema camuffandosi in un'applicazione legittima, di nascondere la propria presenza e quella di altri processi o file dannosi nel sistema e di garantire una via d'accesso alla macchina che aggiri le regolari procedure di autenticazione e autorizzazione.
Infine, ricordiamo che una botnet è una rete di computer infettati da un malware (bot) comandabile da remoto, solitamente per mezzo di un cosiddetto server di command and control (C&C), il cui scopo è sia consentire l'ulteriore propagazione del malware sia recapitare i comandi ai singoli bot - solitamente indicazioni per ingenti operazioni di spamming o denial of service.
Fonte:html.it
I termini virus e worm indicano malware pensato per replicarsi lungo la rete, nel primo caso infettando un eseguibile già presente nel sistema e nel secondo caso in modo del tutto indipendente e spesso trasparente, ad esempio mediante un exploit di una vulnerabilità nota. È evidente che i virus per propagarsi dipendono dalla diffusione dell'eseguibile infetto, mentre i worm sono in questo del tutto autonomi, e anche per questa ragione sicuramente più efficienti e diffusi oggigiorno.
I termini trojan, rootkit e backdoor definiscono invece malware in grado, rispettivamente, di insediarsi nel sistema camuffandosi in un'applicazione legittima, di nascondere la propria presenza e quella di altri processi o file dannosi nel sistema e di garantire una via d'accesso alla macchina che aggiri le regolari procedure di autenticazione e autorizzazione.
Infine, ricordiamo che una botnet è una rete di computer infettati da un malware (bot) comandabile da remoto, solitamente per mezzo di un cosiddetto server di command and control (C&C), il cui scopo è sia consentire l'ulteriore propagazione del malware sia recapitare i comandi ai singoli bot - solitamente indicazioni per ingenti operazioni di spamming o denial of service.
Fonte:html.it
Ultima modifica: