Maxi frode al fisco per 35 milioni: 77 persone rischiano la sbarra

tommy12

Utente Guru
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21 Novembre 2010
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Roma - Emissione di fatture per operazione inesistenti, dichiarazione fraudolenta, indebita compensazione d'imposta per crediti iva inesistenti, emissione di fatture per operazione inesistenti, truffa ai danni dello Stato. Questi i reati per i quali 35 persone e 42 società operanti nei settori della cartoleria e dell'edilizia, rischiano di finire sotto processo. Il pm Maria Francesca Loy ne ha infatti chiesto il rinvio a giudizio. In contestazione fatti avvenuti tra il 2004 e il 2011, quando il gruppo, secondo l'accusa, avrebbe realizzato un 'articolato programma criminoso - si legge nel capo d'imputazione - che prevedeva la costituzione, succedutasi nel tempo, di numerose società virtuali (cosiddette cartiere) cioè prive di sedi proprie, rappresentate da prestanome e che dopo circa due anni dalla loro costituzione, venivano trasferite all'estero, nelle quali venivano fatti apparire come dipendenti lavoratori che in realtà prestavano la propria attività lavorativa presso altre aziende effettivamente esistenti e operanti sul mercato; nell'ambito di ciascuna delle società virtuali, nel simulare l'esistenza di rapporti economici che consentivano ai reali datori di lavoro di conseguire indebiti risparmi d'imposta, venivano effettuate, compensazioni di imposta tra crediti iva inesistenti e debiti d'imposta relativi ai contributi previdenziali e alle ritenute irpef dovute all'inps e all'erario, omettendo così di versare allo Stato l'importo complessivo pari a 34.912.961 euro'. L'inchiesta culminò il 18 gennaio 2011 con otto arresti e sequestri di beni immobili e appartamenti al centro di Roma e in provincia per un valore di circa 20 milioni di euro su richiesta del pm Loy e del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo. Tra questi immobili anche Villa Ricordi, ad Ariccia, dove viveva Maurizio Tempestilli, 44 anni, titolare di uno studio di consulenti del lavoro e ritenuto dagli inquirenti la mente della truffa, che in quell'occasione lanciò dal balcone un grosso borsone con dentro 90mila euro. L'indagine nasce come costola dell'indagine sul maxi riciclaggio di due miliardi di euro che vede coinvolti, tra gli altri, ex manager di Fastweb e Telecom Italia Sparkle. La scoperta, poi del meccanismo delle società cartiere permise poi agli stessi inquirenti di scoprire un analogo raggiro di cui è accusato l'ex presidente di Confcommercio Cesare Pambianchi.

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