Milano - L'assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute del Comune di Miano, Pierfrancesco Majorino, non ha mancato di sottolineare con un tono polemico la situazione che coinvolge centinaia di lavoratori dell'ospedale San Raffaele e si chiede ora dove sia finita la Regione, che aveva assicurato si sarebbe mossa in prima persona per provare a difendere i dipendenti dai tagli al personale che sono stati prospettati. Non si placa la protesta dei lavoratori dell'ospedale San Raffaele di Milano, che presto potrebbero trovarsi ad affrontare lo spettro dei licenziamenti, che secondo le intenzioni dei dirigenti della struttura dovrebbe riguardare 244 persone, anche se si sta provando a fare di tutto per evitare una situazione che potrebbe portare al collasso diverse famiglie grazie anche al sostegno delle istituzioni.
Oggi, infatti, il corteo dei lavoratori ha fatto tappa a Palazzo Marino dove i rappresentanti delle Rsu hanno potuto parlare con il sindaco Giuliano Pisapia, ma l'assessore alle Politiche Sociali e Cultura della Salute del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, non ha mancato di sottolineare con un tono piuttosto polemico il comportamento della Regione Lombardia, che qualche giorno fa, attraverso le parole dell'assessore alla Sanità Mario Melazzini aveva fatto sapere di essere pronta a muoversi in prima persona per salvare i posti di lavoro: "Nell’unirmi a quanto dichiarato oggi dal Sindaco Pisapia, ci domandiamo dove sia finita la Regione. Regione Lombardia è infatti parte integrante della crisi e delle difficoltà dell’ospedale San Raffaele e il silenzio tombale che l’avvolge, in relazione al destino dei lavoratori e delle loro famiglie ci allarma non poco. Nei prossimi giorni incontrerò l’assessore alla Sanità Mario Melazzini e gli farò presente, tra le altre, anche questa preoccupazione”.
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