Misseri, 49 lettere a sabrina per accusarsi. La mamma di sarah: "parole suggerite"

Rapinder

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19 Settembre 2011
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ROMA - Quarantanove lettere. Sono quelle che Michele Misseri ha scritto alla moglie Cosima e alla figlia Sabrina, chiedendo perdono e accusandosi del delitto di Sarah Scazzi. Lettere che non hanno mai ricevuto una risposta, ma il cui contenuto è stato reso noto oggi durante la trasmissione "Domenica Live", quando la mamma di Sarah ha preso la parola, parlando proprio del contenuto di quelle lettere, dicendo: "Sono parole suggerite", ha detto Concetta Serrano. Le 49 lettere sono state acquisite agli atti del processo.

MISSERI: "SCRIVO SEMPRE, MA NON MI RISPONDONO MAI" "Scrivo sempre ma non mi rispondono mai", ha detto Michele Misseri a "Domenica Live"

CONCETTA SERRANO: "SONO PAROLE SUGGERITE" Dura la replica al contenuto di quelle 49 lettere da parte di Concetta Serrano, la mamma di Sarah Scazzi: "Non sono parole autentiche, e poi esistono una serie di riscontri che incolpano Sabrina e Cosima. Sicuramente non le scrive e non le pensa lui. Perché non parla con noi? Noi ci siamo sempre in udienza come c’è lui, scrive tanto ma non parla mai. Lo sa che racconta frottole e forse lo fa perché lui non è più utile a nessuno, né alla sua famiglia, né alla mia", ha detto Concetta Serrano.

LO ZIO MICHELE NEI SUOI SCRITTI FA RIFERIMENTO A SARAH "Gli inquirenti hanno sbagliato tutto però per non fare brutta figura non vogliono ammettere di avere sbagliato e vogliono andare avanti col sogno del fioraio - scriveva Michele MIsseri a Sabrina il 19 dicembre 2011 -. Solo il mio sogno non si avvererà mai, perché l’altra notte ho sognato l’angelo biondo. Io lo chiamo così perché Concetta non vuole che la nomino col suo nome, Sarah, l’ho sognata, c’era tanta nebbia e mi diceva: zio, la verità secondo me non arriverà mai".

Poi, il 2 febbraio scorso, dopo la deposizione del fratello e della mamma di Sarah, Michele Misseri scriveva: "All’udienza sono rimasto male per quello che ha dichiarato Claudio, io volevo gridare ma non potevo intervenire. E anche quello che ha dichiarato Concetta non è niente vero. Per questo io non chiedo perdono perché Concetta non vuole credere che io ho distrutto tante famiglie e io chiederò perdono quando Concetta mi crederà. E solo allora l’angelo biondo riposerà in pace".

Ancora una lettera, il 6 maggio: "E’ molto triste la vecchiaia - scriveva Michele Misseri -. Dovevo stare bene e invece ho combinato un grande crimine che non potrò mai dimenticare. Per l’angelo biondo e anche per te e la mamma perché solo io posso sapere che siete innocenti".

E ancora: "Sento ancora la voce dell’angelo biondo che quando veniva alla metà dello scivolo del garage - scrive ancora Michele Misseri -, io rimpiango il passato perché non riesco a capire perché ho fatto tutto questo". Infine, si rivolge ancora alla figlia Sabrina: "Per la gente di tutto il mondo sei un’assassina, è assurdo perché tu quell’angelo biondo non avresti toccato nemmeno un capello".

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