- 12 Luglio 2010
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Per rispondere a questa domanda, i conduttori di Mythbusters fanno due prove diverse: la prima prevede uno sparo ravvicinato con un fucile da paintball, di quelli usati anche sui cast di Hollywood per simulare gli spari di armi vere; la seconda, invece, prevede la collaborazione di un vero cecchino dell’esercito americano, un professionista armato di un vero fucile di precisione e veri proiettili.
La cavia utilizzata per la prima prova è lo stesso James, che si veste di una tuta bianca protettiva e sfida il fucile da paintball, il quale spara proiettili di ceramica, tondi e colorati, contenenti della vernice per marcare il punto di impatto. Per la maggior parte dei tentativi iniziali, il proiettile colpisce il petto di James; ma, alla fine, muovendosi con anticipo, il conduttore riesce a schivare il proiettile di pochi millimetri.
Altra cosa, però, è utilizzare un vero cecchino. Il suo nome è Dave Liwanag, da più di trent’anni nell’esercito americano, che porta il suo precisissimo fucile da sniper. La prima prova da lui eseguita consiste nello sparare ad una sagoma posta a quasi 275 metri (300 yards) dal punto in cui il cecchino si è appostato. Ciò permetterà di misurare la velocità del proiettile e il tempo che corre dal momento in cui il grilletto viene premuto all’impatto finale. E’ umanamente possibile, quindi, vedere il proiettile e avere il tempo di reazione necessario per schivarlo?
Dalle parole, si passa ai fatti. Una volta calcolate le diverse variabili che un cecchino deve prendere in considerazione, come il vento e l’umidità, ecco lo sparo. Inutile dire che il proiettile impatta esattamente nel punto voluto, ossia una mela posta sulla testa di una sagoma umana.
La seconda prova è ancora più estrema: il cecchino, infatti, dovrà colpire la stessa sagoma umana, ma dalla distanza di 1 chilometro. La prova riesce alla perfezione; morale della favola: quando un cecchino spara, raramente sbaglia. Quindi, o si schiva il proiettile, o non ci sono possibilità di salvezza.
Dopo la straordinaria prova, è tempo di dare un’occhiata al tempo registrato: il contatore registra un tempo di 1,791 secondi che il proiettile ha impiegato per percorrere la distanza di1 chilometro.
Sebbene il tempo sia di per sé abbastanza per un uomo per farsi da parte, il vero problema consiste nella percezione del pericolo. Quando, infatti, James ha schivato il proiettile da paintball, sapeva che il proiettile stava per essere sparato, e per di più il proiettile usato era molto più grosso e lento di un proiettile vero, sparato da un fucile professionale.
Alla fine delle prove, sia James che Adam sostengono che non ci sia alcuna possibilità di schivare un proiettile sparato da un cecchino, dal momento che ogni cosa inerente l’attività dello sniper è progettata e realizzata apposta per essere invisibile e letale. Il mito, dunque, è sfatato: le straordinarie acrobazie che hanno reso Matrix così famoso, possono trovare spazio solo in un film. La realtà è tutta un’altra cosa e il proiettile di un cecchino, nella realtà, non lascia scampo.
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La cavia utilizzata per la prima prova è lo stesso James, che si veste di una tuta bianca protettiva e sfida il fucile da paintball, il quale spara proiettili di ceramica, tondi e colorati, contenenti della vernice per marcare il punto di impatto. Per la maggior parte dei tentativi iniziali, il proiettile colpisce il petto di James; ma, alla fine, muovendosi con anticipo, il conduttore riesce a schivare il proiettile di pochi millimetri.
Altra cosa, però, è utilizzare un vero cecchino. Il suo nome è Dave Liwanag, da più di trent’anni nell’esercito americano, che porta il suo precisissimo fucile da sniper. La prima prova da lui eseguita consiste nello sparare ad una sagoma posta a quasi 275 metri (300 yards) dal punto in cui il cecchino si è appostato. Ciò permetterà di misurare la velocità del proiettile e il tempo che corre dal momento in cui il grilletto viene premuto all’impatto finale. E’ umanamente possibile, quindi, vedere il proiettile e avere il tempo di reazione necessario per schivarlo?
Dalle parole, si passa ai fatti. Una volta calcolate le diverse variabili che un cecchino deve prendere in considerazione, come il vento e l’umidità, ecco lo sparo. Inutile dire che il proiettile impatta esattamente nel punto voluto, ossia una mela posta sulla testa di una sagoma umana.
La seconda prova è ancora più estrema: il cecchino, infatti, dovrà colpire la stessa sagoma umana, ma dalla distanza di 1 chilometro. La prova riesce alla perfezione; morale della favola: quando un cecchino spara, raramente sbaglia. Quindi, o si schiva il proiettile, o non ci sono possibilità di salvezza.
Dopo la straordinaria prova, è tempo di dare un’occhiata al tempo registrato: il contatore registra un tempo di 1,791 secondi che il proiettile ha impiegato per percorrere la distanza di1 chilometro.
Sebbene il tempo sia di per sé abbastanza per un uomo per farsi da parte, il vero problema consiste nella percezione del pericolo. Quando, infatti, James ha schivato il proiettile da paintball, sapeva che il proiettile stava per essere sparato, e per di più il proiettile usato era molto più grosso e lento di un proiettile vero, sparato da un fucile professionale.
Alla fine delle prove, sia James che Adam sostengono che non ci sia alcuna possibilità di schivare un proiettile sparato da un cecchino, dal momento che ogni cosa inerente l’attività dello sniper è progettata e realizzata apposta per essere invisibile e letale. Il mito, dunque, è sfatato: le straordinarie acrobazie che hanno reso Matrix così famoso, possono trovare spazio solo in un film. La realtà è tutta un’altra cosa e il proiettile di un cecchino, nella realtà, non lascia scampo.
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