Natale in crisi per 7 italiani su 10: Le festività saranno più sobrie

Rapinder

Utente Esperto
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19 Settembre 2011
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ROMA - Manca un mese alle festività natalizie e per quasi 7 italiani su 10 il Natale 2012 risentirà fortemente della crisi. Emerge da un'indagine Confcommercio-Format. In aumento la quota di chi non farà acquisti per regali (dall'11,8% del 2011 al 13,7%), anche se oltre 8 italiani su 10 (86,3%) i regali continueranno a farli. Al primo posto tra i destinatari ci sono i familiari (50,2%), ma subito dopo, prima di amici e colleghi di lavoro, il 41,4% il regalo lo farà a se stesso.

TREDICESIME IN CALO Sono in arrivo le tredicesime ma si accentua il calo (0,5 miliardi di euro in meno, pari a -1,4% sul 2011) del monte gratifiche 2012 che scende quest'anno a 34,5 mld. Lo afferma un rapporto dell'Adusbef avvertendo che il 90,7% della tredicesima (31,3 mld) sarà mangiato da Imu, tasse, mutui e bolli. Meno di un decimo (il 9,3%) verrà quindi destinato a risparmi, regali, viaggi. "Sarà un Natale durissimo - dice l'Adusbef - ci sarà poco da festeggiare, il governo eviti almeno l'Iva".

IL MADE IN ITALY Gli italiani spenderanno 197 euro per famiglia per imbandire le tavole della feste di fine anno 2012 con cibi e bevande, l'unica voce di spesa che tiene (+2,1%) nel tempo della crisi. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dell"indagine "Xmas Survey 2012" di Deloitte che evidenzia come alimentari, vini e bevande rappresentano il 36% delle spese di Natale. Non si rinuncia a preparare pranzi e cenoni o a gratificare parenti e amici con gustosi omaggi ma - afferma la Coldiretti - si qualifica la spesa con una netta preferenza di prodotti del territorio locali e Made in Italy. Sulle tavole degli italiani nel Natale 2012 subiranno un crollo le mode esterofile del passato pagate a caro prezzo come champagne (si stapperanno il 24% di bottiglie in meno), caviale (-12%), ostriche, salmone, frutta esotica (giù del 12%) o fuori stagione, a favore invece di un più deciso consumo dei prodotti Made in Italy, magari a chilometri zero. L'organizzazione agricola registra invece "una fortissima attrazione verso la riscoperta del legame con i prodotti del territorio che si esprime sempre di più attraverso la preparazione delle ricette del passato che nonostante i profondi cambiamenti negli stili di vita rimangono fortemente radicati nella popolazione". Più spumante e meno champagne quindi, più lenticchie e meno caviale, più arance e mandarini e meno avocado o manghi sotto l'albero e sulle tavole quest'anno.

Leggo.it