Pace non trovo et non ò da far guerra

#Salvo

Utente Senior
Autore del topic
5 Agosto 2009
1.742
74
Miglior risposta
0
"Questo compinimento di Petrarca rappresenta il culmine del suo tormento interiore dovuto al suo innamoramento per Laura.
La convinzione che l'amore per quest'ultima lo allontani da Dio, lo porta ad uno stato emotivo torturato e pieno di angoscia: si denota ciò dalla struttura ad antitesi piena di ossimori e parallelismi.
Espressioni come "pace non trovo et non ò da far guerra" o "Tal m'à in prigione che non m'apre nè serra" sono degli evidenti ritratti del pensiero del poeta, incapace di sfuggire alla passione, ma allo stesso tempo impossibilitato dal soddisfarla appieno.
Nelle prime due quartine vi sono, come detto in precedenza, delle figure sintattiche che rappresentano l'angoscia e l'indecisione del poeta.
Nelle due terzine l'argomento principale rimane invariato, sebbene qui sia presente una sorta di rassegnazione alla forza distruttiva dell'amore che, avendolo preso, lo porta ad amare più Laura che sè stesso e a pensare che il dolore che provocherebbe un'ipotetica morte non sarebbe differente da quello provato da lui in quel momento.
Il brano, inoltre, presenta una struttura a chiasmo e la presenza di tanti polisindeti gli dona un ritmo abbastanza veloce."

E' un po' semplice e vago.
Può andare?