Info Palermo, bimbo di 18 mesi picchiato e positivo alla cocaina: fermata la madre

Marta220

Utente Master
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12 Luglio 2010
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Un bambino di un anno e mezzo di Palermo ricoverato nel reparto di rianimazione, in prognosi riservata, all'Ospedale dei Bambini. A portarlo al Pronto soccorso sono stati la madre e il convivente. Il piccolo aveva lividi in tutto il corpo e segni di bruciature. Sottoposto a una serie di analisi è risultato positivo alla cocaina. Il Pm Carlo Marzella, dopo aver interrogato la coppia, ha disposto il fermo della donna, 25 anni, per maltrattamenti aggravati. I due sono anche indagati per cessione di cocaina.

La storia ha inizio ieri quando la coppia - lei disoccupata, lui impiegato al mercato ortofrutticolo - portano il piccolo al Pronto soccorso denunciando problemi respiratori. I medici trovano lividi, bernoccoli e ustioni sul bimbo e lo ricoverano. Dalle analisi delle urine risulta una concentrazione di cocaina tale da determinare una intossicazione: diagnosi che impone il ricovero in rianimazione. Sentiti dalla polizia i due danno versioni poco plausibili, sostenendo che il bambino era caduto da un seggiolone e che nessuno di loro faceva uso di droga. Quanto alle bruciature, la madre, sostiene che a provocarle sarebbe stato il fratellino più grande.

I due vengono risentiti dal Pubblico ministero, la donna continua a confermare la sua versione, mentre il compagno la descrive come una persona violenta e solita a picchiare i figli e ammette che entrambi facevano uso di cocaina. L'uomo confessa che la sera prima, entrambi avevano assunto stupefacenti, e che successivamente lui era andato in bagno lasciando il sacchetto con la droga incustodito. Dello stupefacente poi non avrebbe più trovato traccia. Gli inquirenti stanno cercando di capire se il bimbo giocando l'abbia ingerito.

«Non so cosa sia successo di preciso al bambino, non credo però che sia stato picchiato. Mio cugino ieri mattina è piombato in casa mia, era preoccupato. Mi ha chiesto se potevo accompagnarlo in ospedale perchè la sua compagna era lì col bambino. Siamo andati insieme, l'ho lasciato davanti l'ospedale e sono andato via, ero spaventato e temevo di potere essere trascinato in questa storia». A parlare è S.G., cugino del ragazzo indagato per cessione di droga. All'agenzia Ansa il giovane non sa dare una spiegazione di quanto accaduto. «Può capitare che i ragazzi abbiano fatto uso di qualche sostanza - dice - Magari si sono distratti e il bimbo ha preso quella roba. Comunque, mi dispiace tanto». Oltre al bimbo di 18 mesi, la donna fermata ha altri due figli. «So che le hanno tolto anche gli altri bimbi», aggiunge il ragazzo.
Fonte: Il messaggero