Roma - Identificare biomarcatori in grado di rivelare se le cure anti Parkinson hanno effetto. E' il nuovo obiettivo di una ricerca scientifica finanziata in 23 Paesi, uniti dalla volontà di trovare un rimedio davvero efficace contro il morbo, che in Italia colpisce 250mila persone ogni anno.
Al momento non esiste una cura preventiva per il Parkinson ma solo terapie in grado di rallentare e talvolta "bloccare" l'avanzamento della malattia.
Le cure farmacologiche sono concentrate sulla necessità di sostituire la dopamina naturalmente presente nel sistema nervoso (e in via di dissoluzione a causa della malattia) con dopamina artificiale introdotta con i farmaci.
Ma per avere un riscontro oggettivo sull'efficacia della cura occorre avere un biomarcatore che riveli quale sia la dopamina naturale e quella "artificialmente" introdotta.
Per questo motivo equipè mediche di tutto il Mondo si concentreranno sulla ricerca di questi marcatori.
Il morbo di Parkinson è la seconda malattia neurodegenerativa per numero di casi dopo il morbo di Alzheimer.
Il numero dei malati cresce in modo preoccupante e le terapie sono ancora in fase sperimentale.
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