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Anteprima:
Le moltissime righe già scritte su Red Dead Redemption
potevano forse bastare per lasciar scorrere gli ultimi mesi di sviluppo,
quelli dedicati al perfezionamento della vasta mole di contenuti
inseriti nel prossimo free roaming, questa volta a sfondo western, di
Rockstar Games. E invece no, perché dopo averci provato con GTA IV, lo
sviluppatore anglo-statunitense ha deciso di lanciarsi nuovamente sul
versante multiplayer, portando gli utenti a scontrarsi all'interno di un
mondo già di per sé coerentemente competitivo.
Un ecosistema di inizio secolo, il ventesimo, dove la legge del
più forte non si declina in modo brutale solo tra le bestie che si
spartiscono le aride zone desertiche tra California e Messico,
coinvolgendo anche gli uomini. Un ambiente perfetto insomma, da usare
come sfondo per chiedere ai giocatori di scannarsi selvaggiamente,
cooperare e, come vedremo tra poco, anche di crearsi le proprie
avventure in modo dinamico. Siamo volati a Londra per averne un primo
assaggio.
Il bello dell'avventura
Per quanto le classiche modalità di fruizione di un'esperienza
multigiocatore siano apprezzabili - e come vedremo più in basso, anche
in questo caso presenti - gli sviluppatori hanno tenuto in grande
considerazione il lavoro fatto sul mondo di gioco, enorme per dimensioni
e vibrante grazie alla quantità di missioni procedurali, animali in
grado di interagire tra loro e possibili eventi che l'utente può vivere
anche al di fuori della trama principale. Per mantenere vivo questo
spirito esplorativo dato al titolo, si è scelto di realizzare una
modalità Free Roam, che permette a otto utenti contemporaneamente di
muoversi senza costrizione alcuna, potendo prendere parte a sparatorie
estemporanee tra i partecipanti, qualora volessero, ma anche avendo
disponibili buona parte delle attività secondarie sviluppate per il
single player.
Si potrà quindi collaborare cooperativamente alla liberazione
di un ostaggio all'interno di un casolare oppure alla sconfitta di una
banda di criminali posti a presidiare alcuni punti dell'enorme mappa di
gioco. In aggiunta sarà introdotto un sistema a livelli, 50 per la
precisione, grazie ai quali si potranno sbloccare tutta una serie di
aggiunte da apportare tanto ai cavalli quanto al proprio armamentario, a
cui si sommano le classiche classifiche e le sfide del caso. Una sorta
di lobby particolarmente evoluta, dove cacciare e privare gli animali
abbattuti delle loro pelli mentre si presta attenzione a non essere
abbattuti da qualche giocatore annoiato dopo una lunga sgroppata tra le
rocce e i cactus, aspettando che il leader del gruppo decida che è
arrivato il momento di fare sul serio...
Un pizzico di classicismo
Se Free Roam rappresenta l'esperimento, il restante pacchetto per
più giocatori dovrebbe essere la conferma. Nel corso della prova ci è
stato possibile prendere parte a quelle che, nomi a parte, si risolvono
in altrettante modalità più che celebri, pensate per sedici giocatori:
deathmatch a squadre, il sempreverde capture the flag, qui in versione
western con una sacca piena di monete d'oro che deve essere rubata dalla
base nemica e quindi portata nella propria, e infine Free for All
Goldrush, un tutti contro tutti con ancora una volta protagonisti dei
sacchetti che devono essere raccolti e consegnati nelle aree indicate.
Le prime due mappe mostrate circoscrivevano gli scontri all'interno di
due piccoli centri abitati, il primo tipicamente americano con le case
in legno a formare una via principale comprensiva di prigione e locanda
su due piani, mentre il secondo caratterizzato dalle architetture
messicane del tempo, con le costruzioni in muratura erette attorno a una
piazza centrale, con tanto di mercato e chiesa.
Più interessante il terzo e ultimo ambiente, all'interno di un canyon
dove le due basi erano poste agli estremi mentre la striscia di terra
che le separava era movimentata da una serie di alte guglie rocciose di
strategica importanza per il controllo del territorio, soprattutto
perché sede di postazioni fisse utilissime a tenere sotto controllo gli
attacchi avversari e coprire le spalle al proprio fronte avanzato. Pad
alla mano i controlli si rivelano essere i medesimi sperimentati
nell'avventura per il singolo giocatore, decisamente immediati. In tal
senso la maggiore perplessità è data dall'uso del grilletto sinistro che
permette di avvicinare la visuale all'arma, agganciando parzialmente il
bersaglio: alternando la pressione di quest'ultimo a quella del
grilletto di destra, si ottiene come risultato una precisione
incredibile in grado di sbilanciare gli incontri. Ciò detto, non si può
non tenere a mente come il comparto multigiocatore di Red Dead
Redemption sia più da considerare come una corposa aggiunta
piuttosto che una delle colonne dell'offerta, quindi è ragionevole che
si punti ad avere un prodotto più accessibile che profondo.
Ambientazione a parte, gli spunti originali sono sembrati venire in
particolar modo dallo scontro che avviene a inizio di ciascun match, con
i giocatori in cerchio o su due file invitati a farsi la pelle allo
scadere del conto alla rovescia, molto spaghetti western, e
dall'introduzione anche in multiplayer del DeadEye, che premendo
l'analogico destro rende possibile selezionare più nemici da colpire in
una rapidissima raffica di fuoco.
Red Dead
Redemption - Vita nel West (parte seconda)
Un paio d'ore dopo, la parte meno solitaria del prossimo titolo Rockstar
non sembra poter scalzare per fascino quanto sperimentabile da soli, in
compagnia delle vicende di John Marston, riuscendo però a divertire e
aggiungendo valore a un pacchetto che nei mesi sembra acquistare sempre
più corpo. Per concludere chi scrive si vuole concedere un piccolo
excursus per ringraziare tutti coloro che negli anni hanno lavorato in
Take Two Italia - Rockstar e 2K per una volta mi permetto di riunirli
sotto una sola bandiera - rendendo possibile una copertura sempre
puntuale e precisa, senza mai dimenticarsi l'esercizio di grandi qualità
professionali e umane. Dopo il resoconto di un ultimo press tour fatto
insieme, non mi resta che farvi i miei più sentiti auguri.
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<- Community italiana del gioco.Le moltissime righe già scritte su Red Dead Redemption
potevano forse bastare per lasciar scorrere gli ultimi mesi di sviluppo,
quelli dedicati al perfezionamento della vasta mole di contenuti
inseriti nel prossimo free roaming, questa volta a sfondo western, di
Rockstar Games. E invece no, perché dopo averci provato con GTA IV, lo
sviluppatore anglo-statunitense ha deciso di lanciarsi nuovamente sul
versante multiplayer, portando gli utenti a scontrarsi all'interno di un
mondo già di per sé coerentemente competitivo.
Un ecosistema di inizio secolo, il ventesimo, dove la legge del
più forte non si declina in modo brutale solo tra le bestie che si
spartiscono le aride zone desertiche tra California e Messico,
coinvolgendo anche gli uomini. Un ambiente perfetto insomma, da usare
come sfondo per chiedere ai giocatori di scannarsi selvaggiamente,
cooperare e, come vedremo tra poco, anche di crearsi le proprie
avventure in modo dinamico. Siamo volati a Londra per averne un primo
assaggio.
Il bello dell'avventura
Per quanto le classiche modalità di fruizione di un'esperienza
multigiocatore siano apprezzabili - e come vedremo più in basso, anche
in questo caso presenti - gli sviluppatori hanno tenuto in grande
considerazione il lavoro fatto sul mondo di gioco, enorme per dimensioni
e vibrante grazie alla quantità di missioni procedurali, animali in
grado di interagire tra loro e possibili eventi che l'utente può vivere
anche al di fuori della trama principale. Per mantenere vivo questo
spirito esplorativo dato al titolo, si è scelto di realizzare una
modalità Free Roam, che permette a otto utenti contemporaneamente di
muoversi senza costrizione alcuna, potendo prendere parte a sparatorie
estemporanee tra i partecipanti, qualora volessero, ma anche avendo
disponibili buona parte delle attività secondarie sviluppate per il
single player.
Si potrà quindi collaborare cooperativamente alla liberazione
di un ostaggio all'interno di un casolare oppure alla sconfitta di una
banda di criminali posti a presidiare alcuni punti dell'enorme mappa di
gioco. In aggiunta sarà introdotto un sistema a livelli, 50 per la
precisione, grazie ai quali si potranno sbloccare tutta una serie di
aggiunte da apportare tanto ai cavalli quanto al proprio armamentario, a
cui si sommano le classiche classifiche e le sfide del caso. Una sorta
di lobby particolarmente evoluta, dove cacciare e privare gli animali
abbattuti delle loro pelli mentre si presta attenzione a non essere
abbattuti da qualche giocatore annoiato dopo una lunga sgroppata tra le
rocce e i cactus, aspettando che il leader del gruppo decida che è
arrivato il momento di fare sul serio...
Un pizzico di classicismo
Se Free Roam rappresenta l'esperimento, il restante pacchetto per
più giocatori dovrebbe essere la conferma. Nel corso della prova ci è
stato possibile prendere parte a quelle che, nomi a parte, si risolvono
in altrettante modalità più che celebri, pensate per sedici giocatori:
deathmatch a squadre, il sempreverde capture the flag, qui in versione
western con una sacca piena di monete d'oro che deve essere rubata dalla
base nemica e quindi portata nella propria, e infine Free for All
Goldrush, un tutti contro tutti con ancora una volta protagonisti dei
sacchetti che devono essere raccolti e consegnati nelle aree indicate.
Le prime due mappe mostrate circoscrivevano gli scontri all'interno di
due piccoli centri abitati, il primo tipicamente americano con le case
in legno a formare una via principale comprensiva di prigione e locanda
su due piani, mentre il secondo caratterizzato dalle architetture
messicane del tempo, con le costruzioni in muratura erette attorno a una
piazza centrale, con tanto di mercato e chiesa.
Più interessante il terzo e ultimo ambiente, all'interno di un canyon
dove le due basi erano poste agli estremi mentre la striscia di terra
che le separava era movimentata da una serie di alte guglie rocciose di
strategica importanza per il controllo del territorio, soprattutto
perché sede di postazioni fisse utilissime a tenere sotto controllo gli
attacchi avversari e coprire le spalle al proprio fronte avanzato. Pad
alla mano i controlli si rivelano essere i medesimi sperimentati
nell'avventura per il singolo giocatore, decisamente immediati. In tal
senso la maggiore perplessità è data dall'uso del grilletto sinistro che
permette di avvicinare la visuale all'arma, agganciando parzialmente il
bersaglio: alternando la pressione di quest'ultimo a quella del
grilletto di destra, si ottiene come risultato una precisione
incredibile in grado di sbilanciare gli incontri. Ciò detto, non si può
non tenere a mente come il comparto multigiocatore di Red Dead
Redemption sia più da considerare come una corposa aggiunta
piuttosto che una delle colonne dell'offerta, quindi è ragionevole che
si punti ad avere un prodotto più accessibile che profondo.
Ambientazione a parte, gli spunti originali sono sembrati venire in
particolar modo dallo scontro che avviene a inizio di ciascun match, con
i giocatori in cerchio o su due file invitati a farsi la pelle allo
scadere del conto alla rovescia, molto spaghetti western, e
dall'introduzione anche in multiplayer del DeadEye, che premendo
l'analogico destro rende possibile selezionare più nemici da colpire in
una rapidissima raffica di fuoco.
Red Dead
Redemption - Vita nel West (parte seconda)
Un paio d'ore dopo, la parte meno solitaria del prossimo titolo Rockstar
non sembra poter scalzare per fascino quanto sperimentabile da soli, in
compagnia delle vicende di John Marston, riuscendo però a divertire e
aggiungendo valore a un pacchetto che nei mesi sembra acquistare sempre
più corpo. Per concludere chi scrive si vuole concedere un piccolo
excursus per ringraziare tutti coloro che negli anni hanno lavorato in
Take Two Italia - Rockstar e 2K per una volta mi permetto di riunirli
sotto una sola bandiera - rendendo possibile una copertura sempre
puntuale e precisa, senza mai dimenticarsi l'esercizio di grandi qualità
professionali e umane. Dopo il resoconto di un ultimo press tour fatto
insieme, non mi resta che farvi i miei più sentiti auguri.