Scheletro nel Po, la polizia lavora con gli archivi

tommy12

Utente Guru
Autore del topic
21 Novembre 2010
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Milano - Dopo il ritrovamento avvenuto alla vigilia di Natale di uno scheletro nelle acque del Po che l'autopsia ha rivelato appartenere a una donna tra i 35 e i 50 anni è partito il lavoro della polizia per cercare di identificare a chi appartenga il cadavere e questo viene fatto attraverso gli archivi dove vengono contenuti i casi di scomparse non risolte. Il lavoro della Procura di Pavia negli ultimi giorni è ormai incentrato soprattutto sulla ricerca dell'identità del cadavere ritrovato da un cacciatore alla vigilia di Natale nelle acque del Po, anche se c'è la consapevolezza che riuscire a capire a chi appartenga sarà tutt'altro che semplice visto che lo scheletro manca di mandibola inferiore, gamba e braccio destro e la presenza nel fiume per circa un anno ha certamente contribuito a deteriorare lo scheletro. Al momento, però, i carabinieri di Stradella a cui stata affidata l'indagine si stanno concentrando sui database presenti in archivio che contengono i casi di scomparse di donne di età tra i 35 e i 50 anni, l'età che dovrebbe avere lo scheletro secondo quanto emerso dall'autopsia, e per questo sono già stati contattati parenti e conoscenti di alcune persone scomparse con caratteristiche fisiche simili a quelli del corpo trovato, ma senza dimenticare eventuali casi irrisolti che possono riguardare altre zone d'Italia.
In questa fase iniziale di screening le forze dell'ordine non se la sentono ancora di escludere alcuna pista, anche se secondo alcune indiscrezioni sembra siano stati contattati anche i parenti di Simona Bellagente, donna di 41 anni sparita da San Cipriano Po il 30 gennaio 2009 di cui non si sono più avute notizie e di cui gli unici oggetti personali ritrovati sono stati il piumino e una ciabatta che erano presenti proprio sulla riva del fiume. Tra una settimana potrebbe essere inoltre emanato anche un decreto specifico della Procura di Pavia in cui verranno indicate caratteristiche più precise dello scheletro e ci sarà inoltre per chi lo vorrà la possibilità di presentarsi presso l'Istituto di Medicina Legale di Pavia dove si trova al momento il cadavere e dove è stata eseguita l'autopsia per sottoporsi a un test del dna su campioni di parenti delle persone scomparse o di tessuti degli stessi e successivamente potrà essere fatto il confronto, che potrebbe essere decisivo, con quello della donna morta in modo tale da verificare se ci siano compatibilità.

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