Release [Storia] Il difficile dopoguerra ed il fascismo

ebello

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22 Aprile 2007
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Ciao ragazzi, ho pensato di fare una sorta di riassunto così da poter dare una mano a chi ne avesse bisogno, spero che vi possa tornare utile :emoji_slight_smile:

Nel dopoguerra l'Italia dovette affrontare numerose difficoltà economiche:
- la riconversione produttiva;
- la disoccupazione;
- la crisi finanziaria.
Il peggioramento della situazione finanziaria provocò una pesante inflazione e inasprimento dei conflitti sociali. Si diffusero forti tendenze autoritarie e antidemocratiche negli organi fondamentali dello stato (esercito, polizia, magistratura).
Il partito liberale perdeva peso politico, nel 1919 nasceva il partito popolare, con con un programma basato sulla riforma agraria, sulle autonomie locali e sull'interclassismo.
Con il nuovo partito ci fu l'abbandono del non expedit e l'accetazione da parte dei cattolici delle libertà politiche e civili alla base di uno stato laico.
Nel partito socialista si scontrò la linea riformista guidata da Turati, con quella massimalista guidata da Menotti Serrati. Una terza linea fu proposta da Bordiga, Gramsci e Togliatti, puntava alla creazione di un partita rivoluzionario sul modello realizzato da Lennin. Si diede vita ad un partito comunista che aderì alla terza internazionale.

Nel clima di rivolta sociale Benito Mussolini fondò il movimento I fasci di combattimento, nel cui programma si affiancavano le rivendicazioni di tipo reazionario e anarcoide. Si verificò la questione di Fiume, città che l'Italia intendeva annettere contro la volontà della Francia, Inghilterra e Stati Uniti.
Gabriele D'annunzio marciò su Fiume dove instaurò un governo provvisorio proclamando l'annessione della città all'Italia. Con la firma del trattato di Rapallo che dichiarava Fiume città libera si giunse ad una soluzione.

Le elezioni del 1919 furono le prime tenutesi con il sistema proporzionale e con il suffragio universale maschile. Il sistema proporzionale premiò i socialisti ed i cattolici, organizzati in moderni partiti politici di massa. Nel biennio rosso si aprì una serie di scioperi e sommosse, gli operai intrapresero l'occupazione e l'autogestione delle fabbriche.
Il governo Giolitti si oppose alla richiesta degli industriali e firmò un accordo con i sindacati. Giolitti indisse nuove elezioni dove ci fu l'alleanza con i nazionalisti e i fascisti denominata blocco nazionale.
Ci fu l'avanzata dei fascisti che entrarono in parlamento con 35 deputati tra cui Mussolini.

Nel terzo congresso nazionale fascista fu formato il partito nazionale fascista, che raccolte i consensi dei ceti medi e della piccola borghesia. Il fascismo si sentì autorizzato a inasprire le violenze anti-socialiste attraverso le squadre d'azione, bande armate finalizzate a farsi giustizia da se con l'intimidazione. Le forze fasciste trovavano valido sostegno economico e morale non soltanto presso i ceti medi, ma anche verso gli esponenti della classe politica liberale. La mancanza di interventi dalla forza pubblica fini per persuadere gli stessi fascisti e una parte dell'opinione pubblica che essi erano i veri e soli difensori della stabilità politica e dell'ordine.
 
Non me ne parlare di queste cose, quando ho fatto gli esami di 3° Media ho dovuto ripetere tutta la Prima Guerra Mondiale.Comunque bravo per l'impegno
 
Non me ne parlare di queste cose, quando ho fatto gli esami di 3° Media ho dovuto ripetere tutta la Prima Guerra Mondiale.Comunque bravo per l'impegno

Grazie del complimento, ognuno di noi preferisce una materia all'altra è normale :emoji_relieved: