Bergamo - A più di due anni dalla sua scomparsa e in attesa ancora di conoscere il nome del suo assassino la memoria di Yara Gambirasio continua a rimanere viva ed è per questo che è molto importante la scelta di intitolare una palestra a suo nome in India. Nel momento in cui hanno detto addio per sempre alla loro bambina nonostante il grande dolore e l'impossibilità di sapere chi ne aveva causato la morte i genitori di Yara Gambirasio hanno dimostrato di avere un grande cuore visto che avevano lanciato l'appello a non spendere i soldi in fiori, ma nella realizzazione di opere che avrebbero potuto essere utili per la comunità e permettere comunque che il sacrificio della ragazzina non fosse vano. Oggi questo progetto è così venuto finalmente alla luce proprio perchè dopo quella della scuola "Maria Regina" di Bergamo delle suore Orsoline di Somasca, un'altra palestra dall'altra parte del mondo è stata dedicata alla memoria di Yara Gambirasio, giovane promessa della ginnastica artistica il cui sorriso e la voglia di emergere sono stati spenti per sempre nel novembre del 2010, anche se per ritrovare il suo corpo ormai senza vita si sono dovuti attendere esattamente tre mesi. La nuova palestra che porta il nome di Yara si trova a Kannur, nello stato di Kerala, nel sud dell'India a Kannur, nello stato di Kerala, nel sud dell'India e proprio qui nei giorni scorsi sono volate suor Maria Saccomandi, madre generale delle Suore Orsoline di Somasca, e madre Letizia Pedretti, le due religiose che hanno preso parte alla cerimonia in cui è stata consegnata una targa che permette di ricordare questo momento. La scuola che ha così deciso di raccogliere questa iniziativa si chiama "St Mary School" ed è una scuola media costruita nell'arco di cinque anni grazie a un progetto a cui hanno contribuito molte associazioni e dversi privati, tra cui anche i genitori della scuola frequentata da Yara, anche se la particolarità di questo istituto è che pur essendo di impronta cattolica è aperta a tutti senza distinzione di credo religioso nè di ceto permettendo quindi la convivenza anche tra chi sembra essere diverso come è nei principi dello sport di cui Yara era una stella nascene.
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