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eMule

Utente Colossal
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7 Aprile 2009
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Allora, chiariamo bene la cosa, ultimamente i vari topic scopiazzati totalmente da Wikipedia iniziano a stufare dunque ho deciso di raccogliere tutti i topic riguardanti argomenti sopracitati nel titolo di questa sezione, in questa raccolta.

Buona Lettura.


1. La masturbazione ~ eMule​

Introduzione - La masturbazione

(dr. Tullio Ferrante)

E' il procedimento di procurarsi piacere sessuale per mezzo di una stimolazione tattile dei genitali.
Non è una malattia.
Fino ad anni recenti la masturbazione era considerata come nevrotica, distruttiva e biasimevole.
Il ragazzo o l'uomo che ricorreva al "cattivo uso di se stesso" era accusato di distruggere la sua mente ed il suo corpo. Si credeva che fanciulle e donne avessero sensazioni sessuali solo rudimentali, e non erano soggette ai medesimi ammonimenti. Numerose generazioni di maschi crebbero con gravi sensi di colpa.
Fino alla seconda metà del ventesimo secolo, la letteratura relativa alla masturbazione è un perfetto esempio del modo con cui si può fare un cattivo uso dell'educazione per perpetuare inesattezze miti, paure e pregiudizi

Notizie fondamentali e basi scientifiche

La prima vita extrauterina è caratterizzata da una crescente consapevolezza di se e dall'esplorazione di quanto è circostante, compreso se stesso. Il bambino si esplora ed è gratificato dalla propria stimolazione tattile, come è gratificato dell'abbraccio, dalle carezze e dalle moine di sua madre.
Quando da parte del bambino si sviluppa il senso di se e l'identificazione del resto che lo circonda come diverso da se, egli comincia a ricevere gratificazione da una serie sempre più vasta di stimoli, ma non perde mai la gratificazione che gli viene dall'essere toccato.
Gli organi genitali sono particolarmente sensibili al tatto. Questa realtà anatomica, evidentemente, precede ogni consapevolezza del ruolo del sesso nella vita, dell'etica, dell'eredità culturale o della funzione riproduttiva.
Tuttavia il bambino impara sicuramente a riconoscere la disapprovazione dei genitori, e, gioco forza, impara a reprimere quel comportamento in grande o piccola misura.
Nasce così il conflitto tra il piacere e il desiderio di essere ricompensato dall'approvazione dei genitori, e, sfortunatamente, questo conflitto segna la vita di molte persone.

Educazione

La masturbazione, in realtà, favorisce l'esplorazione del proprio corpo e delle proprie sensazioni erotiche e, quando esiste un sufficiente livello di confidenza col proprio partner, può anche essere condivisa in modo da favorire l'intimità e la conoscenza reciproca.
È necessario, inoltre, sfatare lo stereotipo secondo il quale, all'interno di un rapporto stabile, sentire l'esigenza di masturbarsi possa rappresentare un campanello d'allarme per la relazione di coppia. Bisogna quindi dire ai pazienti che tutti i bambini toccano e accarezzano se stessi normalmente.
Tale comportamento è calmante e gratificante.Ai ragazzi più grandi e agli adolescenti la masturbazione offre una via per familiarizzare con le sensazioni sessuali e per mitigare le tensioni sessuali, che diventano particolarmente acute durante la pubertà.
La masturbazione fino all'orgasmo offre dunque una valvola di sicurezza per dare sollievo alla vivace irrequietezza sessuale e alla frustrazione dell'adolescenza e della prima giovinezza, prima che possa essere trovato un vero partner sessuale.
La maggior parte degli uomini e delle donne che si masturbano durante l'adolescenza continuano a farlo dopo il matrimonio: la masturbazione offre loro un altro tipo di sfogo sessuale oltre al coito.

Gli studi tratti dal famoso rapporto Kinsey (che ha fatto storia in sessuologia) sostengono che la masturbazione è meno comune tra le donne che fra gli uomini, ma l'esperienza clinica rivela che il cercar piacere da soli è altrettanto importante per una larga porzione della popolazione femminile.

Terapia

L'unica terapia necessaria per la masturbazione è quella di evitare di interferire con essa, comunque e sempre fino alla pubertà. Negli adulti capita talora che sviluppino un modello masturbatorio talmente ben definito e familiare che l'orgasmo è impossibile con ogni altro mezzo. In queste circostanze è appropriata una rieducazione.

Prevenzione

L'ansia e il senso di colpa circa la masturbazione sono evitabili. Se i genitori sono capaci di accettare i loro bambini come esseri dotati di sessualità, ed accettano come normale ed appropriata l'esplorazione di se, in tal caso la loro approvazione non spingerà alla repressione di una funzione biologica.


Domande frequenti sulla masturbazione.


Sono un ragazzo 21enne. Il fatto che mi masturbo spesso durante il giorno può portare a effetti secondari indesiderati? A lungo termine tutto questo potrebbe portami problemi seri alla mia salute?

Il problema principale si ha quando la masturbazione produce un idea di anormalità e addirittura di illegalità. Non si esclude che tutto questo potrebbe causare dei problemi psicologici successivi a chi si masturba.La masturbazione è una pratica assolutamente normale; è uno dei tanti modi che ti possono dare piacere e stai sicuro che non ti potrà causare alcun problema alla tua salute e tanto meno “effetti” secondari indesiderati di alcun tipo.

Ho 23 anni ed abito in famiglia. Ho una ragazza di 21 anni e stiamo insieme da 4 anni. Vorrei un consiglio legato alla mia sessualita', ed in particolar modo alla masturbazione. Vivo la masturbazione in una maniera non molto sana e questa situazione mi fa soffrire. Mi masturbo guardando immagini pornografiche, e questo ormai da alcuni anni. Nell'ultimo anno questa situazione si e' anche modificata, in quanto mi masturbo anche senza togliermi i pantaloni fino ad arrivare ad un orgasmo. Ho parlato della situazione con la mia ragazza e con i miei genitori, pero' senza entrare nei dettagli (immagini pornografiche, pantaloni). Vorrei una suo opinione, anche se mi rendo conto che non e'possibile dare risposte esaudienti. Mi scuso per la franchezza, ma il mezzo utilizzato lo consente. Arrivederci e grazie

L'uso di immagini pornografiche per masturbarsi rientra nel fisiologico comportamento della stragrande maggioranza dei giovani, specie della tua eta' (e anche meno). Quanto alla pratica della masturbazione "senza denudarsi", sarebbe meglio che mi dicessi qualcosa in piu', come te la vivi e
come mai pensi non sia "non molto sano" questo comportamento. Se invece una persona preferisce quasi esclusivamente la pratica masturbatoria ai normali rapporti sessuali, allora possiamo iniziare a pensare a problematiche piu' complesse e abbisognevoli di approfondimento psicologico.

La masturbazione può far divenire ciechi e può far impazzire?

La masturbazione, ovvero l'autostimolazione dei genitali e di altre zone erogene allo scopo di provare piacere e di raggiungere l'orgasmo, non è dannosa nè fisicamente nè psicologicamente. Anzi, il piacere e la riduzione della tensione che ne consegueono creano nella persona uno stato di rilassamento e di benessere.

Masturbandosi reciprocamente si può rimanere incinta ?

Stimolandosi reciprocamente i genitali non c'è nessun pericolo di rimanere incinta, a meno che con le mani o in altro modo il liquido seminale non venga a contatto con l'apertura vaginale.

Con la masturbazione, si può perdere la verginità?

Se la masturbazione consisterà solo nella stimolazione dei genitali esterni, l'imene resterà integro, diversamente può essere che si modifichi.

L'orgasmo che si prova masturbandosi è uguale a quello che si può avere con un rapporto sessuale?

A livello fisiologico e per quanto riguarda il piacere fisico, l'orgasmo è lo stesso ed è ugualmente appagante. La differenza si riscontra sul piano emotivo ed affettivo e varia in base al tipo di relazione che si ha con il/la partner.

La masturbazione è praticata solo da chi non ha un partner?

Si può desiderare di masturbarsi anche avendo regolari rapporti sessuali.
La masturbazione, in fondo, non è che un atto di amore verso sè stessi.

È normale masturbarsi?

La masturbazione è un modo naturale di conoscere il proprio corpo e di esprimere la sessualità. Praticarla o meno non è, in nessun caso, indice di anormalità.

È normale far ricorso alle fantasie sessuali?

Dare spazio alle fantasie erotiche è assolutamente normale, permette di esplorare, in una forma inoocua e sicura, le proprie sensazioni e desideri. Molto spesso queste fantasie si accompagnano all'atto sessuale o all' autostimolazione erotica. Il contenuto delle fantasie erotiche varia moltissimo da persona a persona.


2. Il Punto G ~ eMule​

Il Punto G. E' l'area considerata fondamentale per raggiungere l'orgasmo vaginale è localizzata in un punto preciso, sotto forma di un piccolo ispessimento della parete che divide la vagina dall'uretra: lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Sexual Medicine, che dice che solo le donne che hanno questa particolarità anatomica possono provare l'orgasmo vaginale, le altre no. Ma oltre alle "escluse", anche diversi specialisti continuano a dubitare dell'effettiva esistenza del punto G, che qualcuno, in uno studio di qualche anno fa, è arrivato a definire un "Ufo ginecologico". Per la maggior parte delle donne il punto G è collocato nella parete anteriore della vagina ad una profondità di circa 4-5 cm, proprio dietro la localizzazione esterna della clitoride. Il motivo per cui dico "la maggior parte delle donne" è che per alcune può essere differente. Il punto G è grande appena quanto una piccola monetina e quando stimolato propriamente si dilata un po' e cambia leggermente struttura. Alla maggior parte delle donne sono necessari lunghi preliminari e stimolazione sessuale prima che il punto G possa loro procurare piacere. Per alcune donne, la stimolazione del punto G non è veramente un granché, mentre per altre può condurre ad un orgasmo intenso l'intero corpo e perfino a stati alterati della coscienza. E poi ci sono quelle donne che hanno eiaculazione femminile con la stimolazione del punto G. Il punto G ha una sensibilità particolare, diversa da quella del clitoride. Non è sensibile agli sfioramenti, alle carezze leggere, ma piuttosto alle pressioni decise. Quindi il gesto per ricercarlo deve essere forte e piuttosto lento. E' necessario anche che la partner sia già eccitata. Una donna che non prova nessun desiderio o eccitazione non sentirà nessuna sensazione particolare, anche se viene stimolato il punto G!


Punto G maschile. E' stato individuato un punto molto sensibile alla stimolazione (oltre a quello situato sul glande) che renderebbe a molti uomini più intenso l'orgasmo. Sembrerebbe localizzato alla radice dell'uretra, nella area del perineo. Quindi nell’uomo un altro punto altamente erogeno che si va ad aggiungere a quello ben più noto punto L della cultura occidentale. A differenza del primo, questo sarebbe localizzato tra lo scroto e l’ano in una zona profonda, al di sotto della prostata. Ma attenzione, tra le due zone erogene, quella più difficile da stimolare è sicuramente la prima anche se facilmente raggiungibile, considerata la sua posizione superficiale. La stimolazione di questo punto va fatta secondo i dettami delle tecniche raffinate del tantra, che nulla hanno a che vedere con la semplice e più comune tecnica del sesso orale. Solo abbandonandosi alle proprie sensazioni, le onde cerebrali dei due amanti riusciranno a sintonizzarsi a livello comune, permettendo al sesso tantrico di realizzarsi e concretizzarsi, paradossalmente , anche senza orgasmo, in quanto non se ne sente la necessità, ma potendo avere una normale eiaculazione.


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3. Le posizioni dell'amore ~ eMule​

Fare bene l’amore necessita di istruzione, di educazione perchè l’idea diffusa che il sesso sia una cosa che viene spontanea ed istintiva è stata ormai smentita da numerosi studi e ricerche. Molti, in mancanza di conoscenze più estese, tendono a ripetere sempre gli stessi comportamenti, le stesse posizioni nel fare l’amore finchè si annoiano, perdono di interesse e riducono questo momento così importante ad un semplice "sfogo" della fame sessuale.
In realtà nel rapporto di amore ideale non ci si deve far prendere dalla fretta, non ci sono traguardi da raggiungere. Il desiderio deve poter crescere spontaneamente, tenendo presente che, a volte, il corpo si esprime con chiarezza anche senza pronunciare parole. È sufficiente lasciare emergere il desiderio di contatto fisico, la voglia di stare vicini ed assecondare e potenziare queste sensazioni con alcune tecniche preliminari all’atto sessuale vero e proprio.
La cura del proprio corpo vissuto come elemento di conquista è un punto importante da sottolineare e oggi sembra che l’uomo ne abbia capito l’importanza al pari della donna.
Creare l’atmosfera giusta è un altro passo in questa direzione: le luci, la musica, i profumi stimolano globalmente i nostri sensi, mentre il guardarsi e l’accarezzarsi utilizzano canali per noi più intensi e diretti.
Fare l’amore è l’occasione per uno scambio di carezze più intime e più diffuse. Ci si può toccare, sfiorare, palpeggiare in infiniti modi e il massaggio è da molti considerato un’arte erotica.
Anche baciarsi è un atto molto stimolante dal punto di vista erotico: esplorare la bocca, la lingua, le labbra del proprio partner con la propria lingua trasmette forti emozioni.Ci si può baciare, mordicchiare, leccare, sfiorare con le labbra varie zone erogene del corpo.
Ci sono vari modi, varie posizioni in cui si può stare vicini e scambiarsi effusioni e masturbarsi a vicenda fino a raggiungere un alto livello di eccitazione. Quando poi si passa alla penetrazione, la fantasia e la creatività possono continuare a sbizzarrirsi, anche se un’indagine effettuata in Italia afferma che il 51% delle coppie utilizza la posizione classica del missionario, il 26% preferisce quella con la donna sopra, l’8% le posizioni da tergo, il 6% quelle in piedi, un altro 6% quelle laterali e solo il 3% apprezza altre posizioni.
Ogni posizione d’altra parte ha i suoi vantaggi e le sue indicazioni e può essere utile conoscerle.


LE POSIZIONI VISTE IN DETTAGLIO

Posizione del missionario. La donna è distesa sulla schiena, con le gambe allargate e l’uomo le si stende sopra penetrandola . In questa posizione la donna può tenere le gambe distese oppure alzare le ginocchia o cingere con le ginocchia la schiena del suo partner. Le sue braccia possono accarezzargli la schiena o abbracciargli il collo e la nuca.
L’uomo si sostiene sulle braccia per non pesare completamente sulla sua compagna, le accarezza il viso, può baciarle il collo, le spalle, i seni.
In questa posizione la coppia può guardarsi negli occhi e baciarsi.
Posizione ad angolo. Può considerarsi una variante della posizione precedente. La donna è distesa sulla schiena con le gambe alzate ad angolo retto e leggermente divaricate.
L’uomo si pone davanti alla donna, le sorregge le gambe appoggiandole contro il suo petto e la penetra agevolmente. Questa posizione permette un controllo della profondità di penetrazione che può arrivare ad essere molto profonda.
Posizione piedi sulle spalle. La donna è sempre distesa sulla schiena, ma si porta le ginocchia al petto, quasi ripiegandosi su se stessa. I suoi piedi poggiano sulle spalle dell’uomo potendo anche incrociarsi dietro al collo. Questa posizione permette la massima penetrazione. La donna dovrebbe essere molto eccitata così che la vagina sia ben dilatata.
Posizione su due piani. La donna è sdraiata sulla schiena sul bordo del letto; le gambe sono divaricate e piegate oppure penzolanti dal letto.L’uomo è in piedi o inginocchiato davanti al letto (dipende dalla sua altezza) tra le gambe della donna; la penetra chinandosi su di lei, sorreggendosi sulle braccia tese. Il pene è parallelo alla vagina e questo permette colpi di bacino molto forti e sensazioni insolite.
Posizione seduta. L’uomo è steso sul dorso, la donna siede su di lui volgendogli la schiena, con le gambe raccolte; le braccia sono tese all’indietro per mantenere il busto eretto. È la donna che si introduce il pene in vagina e che dirige il gioco. L’uomo in genere si mantiene immobile e asseconda la partner. Questa posizione provoca la stimolazione delle pareti anteriori della vagina. L’uomo può nello stesso tempo toccare la clitoride della compagna aumentandone le sensazioni piacevoli.
Posizione in braccio. Questa è una posizione in piedi. L’uomo prende in braccio la partner che, per reggersi meglio, gli circonda le spalle con le braccia e afferra con le gambe il suo bacino. L’uomo può appoggiarsi ad una parete per facilitare il rapporto distribuendo il peso su entrambi i piedi. Con questa posizione si ottiene una buona stimolazione dei genitali anche se la penetrazione non è molto profonda.
Posizione alla pecorina. È una posizione molto praticata e diffusa. La donna è carponi, appoggiata sulle ginocchia e sulle mani. L’uomo le si pone dietro e stando eretto sulle ginocchia, la penetra profondamente. È una posizione molto eccitante per l’uomo che instaura un profondo contatto tra il suo inguine e le natiche della compagna e può osservare l’atto sessuale nel suo svolgimento. Pure alcune donne trovano questa posizione molto eccitante, mentre per altre è poco delicata.
In una delle sue varianti la donna invece di essere appoggiata sulle braccia tese, ha il torace e la testa appoggiati sul letto.In questo modo la vagina può essere portata ancora più in alto e indietro consentendo la posizione più profonda in assoluto.
In queste posizioni l’uomo può stimolare la donna anche accarezzandole anche, seni e clitoride.
Posizione a carriola. La donna è in posizione prona, l’uomo è in piedi e solleva il bacino della compagna fino all’altezza del suo quindi inserisce il pene in vagina.
La donna resta con le braccia stese e la mani appoggiate per terra, mentre le sue gambe si stendono verso l’alto, sui fianchi del compagno.
L’uomo, tenendo ben salda la partner stringendole le anche, muove il bacino penetrandola da dietro.
Posizione a fianco. L’uomo e la donna sono distesi su di un fianco.
La donna si rannicchia contro il suo compagno e gli volge la schiena, le gambe sono raccolte quasi in posizione fetale. L’uomo la penetra da dietro e aderisce con il suo corpo a quello della donna, le può accarezzare la schiena e la nuca.
Questa è una posizione molto comoda, rilassante ed essendo molto delicata è possibile praticarla anche in gravidanza.
Posizione di riposo. È una posizione che permette di riposarsi e anche di dormire, mantenendo un contatto. L’uomo è disteso sul fianco con le gambe leggermente piegate ed unite.
La donna è stesa sul fianco, ma perpendicolare rispetto all’uomo in modo che il suo bacino sia a contatto con quello del partner e le gambe appoggino contro il petto del compagno. Il pene è introdotto in vagina e anche quando l’erezione è scomparsa può essere mantenuto al suo interno.
Posizione faccia a faccia. È un’altra posizione laterale in cui i due partner sono stesi su di un fianco con la parte anteriore del corpo rivolta l’uno verso l’altro così da potersi guardare in viso.
Questa posizione permette un contatto stretto e avvolgente; per una penetrazione profonda la donna deve piegare una gamba e appoggiarla su quella del partner.
Posizione a cavalcioni. L’uomo è coricato sul dorso con le gambe distese e divaricate e si appoggia sui gomiti. La donna gli sale a cavalcioni con le gambe parallele ai suoi fianchi.
La donna può muoversi avanti e indietro con il ritmo desiderato stimolando le pareti vaginali e la clitoride. L’uomo può osservare l’atto sessuale nel suo svolgimento.
Posizione di spalle. In questa posizione la donna volge le spalle al partner che è coricato sul dorso.
L’uomo si può eccitare guardando le natiche della parner, mentre la donna può fantasticare riguardo a ciò che sta facendo.
Posizione a dondolo. L’uomo e la donna sono seduti uno di fronte all’altra, in stretto contatto di busto e bacino. La donna cinge con le gambe aperte i fianchi dell’uomo e le sue braccia sono strette al suo collo; quelle dell’uomo accarezzano con dolcezza la schiena di lei.
Mentre il pene è inserito in vagina, la coppia si bacia dondolandosi leggermente avanti e indietro.
Posizione“Smorzacandela”: per attuare questa posizione l'uomo starà comodamente sdraiato a pancia in su e la partner gli starà sopra a cavalcioni appoggiandosi sulle ginocchia. La donna in questa posizione potrà modulare profondità e velocità a proprio piacimento e quindi arrivare agevolmente all'orgasmo, anche per l'uomo questa è una posizione eccelsa in quanto in tutta comodità potrà gustarsi la vista dell'amante che prova piacere e controllare agevolmente l'eiaculazione; infatti, l'uomo riveste una posizione solo apparentemente passiva perché, se lo desidera, afferrando la partner per i fianchi potrà cadenzarne profondità e velocità del movimento: quindi una posizione davvero suprema!


Ecco adesso alcune posizioni che riguardano l’amore orale e che sono praticate come preliminari all’atto sessuale vero e proprio o totalmente sostitutive di esso.

Il sessantanove. È una delle posizioni più classiche e diffuse.L’uomo è disteso sulla schiena, con le gambe aperte, oppure alza le ginocchia divaricando le gambe. La donna gli si pone sopra carponi con la testa rivolta verso i piedi del compagno restando appoggiata sulle ginocchia e sui gomiti. Entrambi hanno così il viso all’altezza del sesso del compagno e iniziano a baciarlo, succhiarlo e leccarlo.
L’amazzone. L’uomo è disteso sulla schiena con le gambe leggermente divaricate.
La donna, standogli a cavalcioni, si sposta fino a che il suo pube non si trova vicino alla bocca del compagno. L’uomo può soddisfare oralmente la compagna, mentre le sue braccia, risalendo verso i fianchi, l’accarezzano fino sui seni. La donna può allungare un braccio dietro di sè fino a raggiungere il pene del compagno e cominciare a masturbarlo.
Il sultano. In questa posizione l’uomo ricopre un ruolo passivo. Seduto, con il busto eretto e le gambe divaricate accarezza la nuca della compagna. La donna gli si inginocchia davanti, tra le cosce aperte e china il suo viso sul membro in erezione baciandolo e stimolandolo con la lingua e le labbra. L’uomo è senza dubbio l’animale che può far l’amore nel maggior numero possibile di modi per la sua agilità e mobilità.

Celebri sono i manuali dell’arte erotica dei secoli scorsi come "Le 36 maniere" di Pietro l’Aretino, le "Figurae Veneris" del Forbreg, i Kamasutra indiani e i manuali taoisti cinesi.
Le religioni di tutto il mondo hanno espresso il loro parere in proposito: la religione confuciana, praticata nell’antica Cina ribadisce il ruolo subalterno della donna anche nell’atto sessuale e tutti i comportamenti che non corrispondono alla posizione del missionario rischiano di rovesciare l’ordine Terra-Cielo.
Per la Chiesa cattolica "la posizione naturale è che la moglie stia sotto e l’uomo sopra; questo infatti è il modo più idoneo all’uscita del seme maschile e alla ricezione nel vaso femminile.
Se il coito avviene diversamente è innaturale. Tuttavia - dice S. Tommaso - può esservi minimo peccato se i coniugi cambiano posizione a causa di malattia o della pinguedine dell’uomo o per il pericolo di aborto."

Il Kamasutra - di cui tutti noi abbiamo almeno una volta sentito parlare - viene interpretato dagli occidentali come un testo pornografico in cui gli orientali trovano pane per le loro perversioni. In realtà esso è stato concepito come un manuale di educazione sessuale che permette agli sposi di scoprire le enormi potenzialità insite nel corpo umano e di apprezzare la felicità e la salute che derivano da un’armonica unione sessuale.
Nella nostra cultura invece è l’anima che è stata considerata l’elemento nobile e degno di attenzione a scapito del corpo e della sessualità, espressioni della nostra parte "animale ".

Alcuni piccoli consigli:
• ricordare sempre di usare i metodi anticoncettivi adatti nel caso non si desideri la procreazione e proteggersi da eventuali malattie se non si è sicuri dello stato di salute del partner.
• è consigliabile iniziare il rapporto sessuale utilizzando spinte (penetrazioni) delicate e non molto profonde, sopratutto se si è alle prime armi e se non si conoscono le qualità fisiche del compagno di turno
• le spinte profonde dovrebbero essere eseguite unicamente quando la vagina si trova nel massimo della sua dilatazione e lubrificazione, le donne che abbiano problemi di lubrificazione potrebbero lamentare non indifferenti dolori nel caso la penetrazione sia troppo profonda.
• alternare il ritmo delle singole spinte, non eseguire mai un unico ritmo durante l'amplesso, è importante infatti stimolare pienamente la vagina femminile perché la donna possa raggiungere un orgasmo pieno e profondo.
• Non usare movimenti bruschi per cambiare posizione, si potrebbe dare fastidio al partner con sfavorevoli risultati, quali il calo del desiderio stesso.
• preferire le prime ore della giornata, cioè il mattino presto, anziché la notte; è più favorevole fare sesso quando si è nel pieno delle forze e non dopo una lunga giornata, magari passata al lavoro.
• Astenersi da bibite alcoliche e/o droghe che potrebbero influenzare molto la capacità erettiva del pene e quella di lubrificazione della vagina.
• Astenersi dal fare sesso appena dopo mangiato, il corpo deve prima pensare a digerire bene gli alimenti, in modo da avere più energie da dedicare alle pratiche sessuali.
• Se si riscontrano particolari problemi di tipo sessuale, recarsi dal proprio medico di fiducia.


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4. L'Orgasmo ~ Princess46

Nell'individuo di sesso femminile l'orgasmo può essere vaginale o clitorideo.

L'orgasmo clitorideo è più veloce, istantaneo e gestibile rispetto all'orgasmo vaginale. Esso si raggiunge più facilmente se la clitoride viene toccato, leccato o sfregato.

L'orgasmo vaginale, invece, si raggiunge con la penetrazione: la donna prova piacere attraverso lo scorrimento del pene dentro e fuori.

Da un punto di vista fisiologico, non vi è alcuna differenza fra i due, cambia solo la stimolazione per arrivare ad esso. In alcune donne la parte vaginale esterna è molto sensibile, e di conseguenza può aver luogo l'orgasmo vaginale.

La clitoride è sensibilissimo alle stimolazioni. Può essere stimolato in vari modi: attraverso uno sfregamento e pressione con il corpo del partner, o con stimoli manuali (dita e lingua, tramite cunnilingus). Molte donne provano dolore in presenza di una stimolazione diretta.

Se l'orgasmo è vaginale, è preceduto dalla lubrificazione delle pareti vaginali e da un ingrossamento della clitoride, provocato dall'aumento del flusso sanguigno nei suoi tessuti spugnosi. Quando una donna si avvicina al culmine dell'orgasmo, la clitoride si ritira all'interno del prepuzio e le labia minora (o piccole labbra) assumono un colore più scuro. All'approssimarsi dell'orgasmo, l'utero subisce delle contrazioni muscolari. Una donna sperimenta un orgasmo completo quando tanto l'utero che la vagina, compresi i muscoli pelvici e quello anale, vengono sottoposti a contrazioni ritmiche.

Terminato l'orgasmo, la clitoride riemerge dal prepuzio e ritorna alle dimensioni normali in meno di dieci minuti. A differenza degli uomini, le donne non sperimentano il periodo di refrattarietà, o ne hanno comunque di molto brevi. Questa particolarità rende loro possibile far seguire un secondo orgasmo al primo in tempi relativamente ravvicinati. Alcune donne riescono ad avere anche un terzo o quarto orgasmo quasi in successione, dando luogo così a quelli che vengono definiti orgasmi multipli. Questo tipo di orgasmo si verifica, secondo alcune ricerche, per circa il 13% delle donne.
In ogni caso, la clitoride - nella gran parte dei casi - risulta essere troppo sensibile dopo l'orgasmo per tollerare, senza alcuna sensazione di irritabilità o addirittura di dolore, un'ulteriore stimolazione in tempi ravvicinati.

A differenza dei maschi, in cui la percentuale è molto più esigua, una buona parte degli individui di sesso femminile ha difficoltà a raggiungere l'orgasmo: ciò è dovuto ad una forte componente psicologica, la quale ne condiziona il successo.


Eiaculazione femminile
Alcune donne hanno la peculiarità di espellere del fluido durante l'orgasmo: tale fenomeno è generato dalle ghiandole di Skene localizzate in prossimità del meato uretrale. Le ghiandole in questione non sono presenti in tutte le donne.


Barriere psicologiche
Un ruolo fondamentale per la raggiunta dell'orgasmo femminile lo gioca la mente. Secondo molti sessuologi, la donna per raggiungere l'orgasmo deve essere mentalmente preparata: essendo la donna molto più mentale rispetto all'uomo, essa può trovare difficoltà a raggiungere il piacere se non è psicologicamente serena. L'insoddisfazione riguardante il proprio corpo, sensi di colpa, insicurezza, pensieri negativi e complessi di inferiorità possono incidere negativamente sulla riuscita dell'orgasmo.


Orgasmo forzato
Nell'ambito dei giochi di ruolo di tipo BDSM, ovvero di dominazione e sottomissione, è frequentemente utilizzata, assieme alla negazione dell'orgasmo, la pratica dell'orgasmo forzato.

Tale pratica consiste nell'effettuazione, da parte del soggetto dominante, di una prolungata e ripetuta stimolazione sessuale - legata per lo più alla masturbazione - nei confronti del soggetto sottomesso, anche dopo che questi ha raggiunto effettivamente l'orgasmo. L'orgasmo forzato consiste quindi in una stimolazione sessuale effettuata dal soggetto dominante durante il periodo di refrattarietà e di scarsa eccitabilità conseguente al raggiungimento dell'orgasmo, con l'obiettivo di forzare nel tempo più breve possibile una nuova fase di eccitazione e conseguire uno o più orgasmi in rapida successione. La particolarità di questa pratica consiste nel fatto che il soggetto sottomesso, pur essendo disponibile sessualmente, può tuttavia avvertire quasi come dolorosa o fastidiosa la stimolazione sessuale effettuata nei suoi confronti dal partner dominante, nel periodo refrattario, e tuttavia la subisce ugualmente, fino ad essere condotto nuovamente all'eccitazione ed all'orgasmo in condizione di totale passività e subordinazione.

Nella specie umana, sia uomini che donne possono avere l'orgasmo. Negli uomini si presenta come un picco rapido di eccitazione seguito dalla eiaculazione, mentre nelle donne può consistere in un periodo più esteso di sensazioni di piacere con alcuni picchi di estremo piacere, diverso dagli uomini, con un decremento delle sensazioni più lento.

L'orgasmo è per lo più associato, in ambedue i sessi, ad altri tipi di azioni involontarie, come emissioni vocali e spasmi muscolari in zone diverse del corpo, unite ad una generica sensazione di euforia. È di solito seguito da una sensazione di leggera stanchezza e da un generalizzato bisogno di riposo. Questa sensazione di rilassatezza e sonnolenza può essere attribuita al rilascio di endorfine, oltre che al naturale bisogno di riposo dopo un'intensa attività fisica.


L'orgasmo negli individui di sesso maschile
Nei soggetti di sesso maschile, l'orgasmo è quasi sempre legato al momento dell'eiaculazione, come avviene nella maggior parte delle specie dei mammiferi.

Durante l'orgasmo, nell'individuo di sesso maschile si verificano in rapida successione contrazioni ritmiche della prostata, dell'uretra e dei muscoli situati alla base del pene; tali contrazioni servono ad espellere il seme durante quella che viene definita eiaculazione.

Il processo di eiaculazione ha una durata che varia dai 3 ai 10 secondi, e provoca generalmente una sensazione di piacere intenso. L'apice dell'orgasmo dura comunque in media 3 secondi.

All'eiaculazione segue un periodo refrattario, durante il quale l'uomo non ha la possibilità di avere un ulteriore orgasmo, ma anzi prova disturbo se i genitali vengono stimolati. Tale lasso di tempo può variare da poche decine di secondi a diverse ore, a seconda dell'età e di altri fattori individuali.

Sono rarissimi i casi documentati di individui nei quali il periodo di refrattarietà è totalmente assente. Alcuni scienziati hanno formulato una teoria secondo la quale questa particolarità sarebbe causata da un qualche malfunzionamento della ghiandola pituitaria.

La sensazione dell'orgasmo non è localizzata al solo organo riproduttivo (pene), ma è estesa anche al resto del corpo

Fonti:Wikipedia


5. La scelta del profilattico giusto : Le misure ~ Findix​

La scelta del profilattico giusto : Le misure
Un uso corretto del preservativo prevede che ciascuno scelga quello più adatto alle proprie esigenze.
I preservativi non sono tutti uguali, nemmeno nelle misure. Ogni modello ha la propria lunghezza, larghezza e spessore e tali parametri sono fondamentali nella scelta del prodotto da acquistare perché essi devono essere adeguati alle dimensioni del pene.
Pensiamo a quando acquistiamo un capo di abbigliamento. Oltre a seguire le mode del momento, ci preoccupiamo che il modello e la taglia ci stiano bene addosso e che soprattutto ci facciano provare una sensazione di comodità.
La stessa cosa vale per il preservativo che deve diventare una seconda pelle. Un preservativo troppo stretto dà fastidio. Uno troppo largo può essere pericoloso perché può scivolare durante il rapporto e provocare la fuoriuscita di sperma.
Purtroppo anche su questi argomenti esiste ancora molto imbarazzo. E’ certo che acquistare un preservativo non è come comprare un maglione. Chiedere informazioni al farmacista può risultare a volte gravoso. Non parliamo della cassiera del supermercato.

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Guardiamo ora con attenzione e anche con un misto di curiosità la tabella sotto riportata dove abbiamo inserito i dati relativi ad alcuni nostri articoli, riservandoci a breve di completare i dati non appena le aziende produttrici li renderanno disponibili.
Ricordiamo che tali dati sono, comunque, valori medi in quanto la materia prima utilizzata per la realizzazione dei profilattici, ossia il lattice, è un materiale elastico, estremamente duttile e suscettibile di variazioni ai mutamenti degli agenti esterni.
Inoltre, le misure dei preservativi sono soggette ad una precisa normativa europea, la EN600, che indica i valori relativi a lunghezza, spessore, larghezza, al di sotto dei quali le aziende produttrici non possono scendere.

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Non è una questione di taglia

Le misure del pene e, quindi, del preservativo sono sempre state, per l’uomo, argomento "particolare" da affrontare. Tuttavia c’è un mito da sfatare e cioè che le misure siano essenziali in una soddisfacente vita sessuale.
Il problema sessuale della maggior parte degli uomini è l'eccessiva identificazione nel pene e tutti gli strumenti, stratagemmi e soluzioni per aumentare le dimensioni ed efficienza dell'organo non fanno altro invece che aumentare le dimensioni del problema in chi lo vive.
Il confinare la propria energia affettiva e sessuale alle dimensioni del pene può portare a diverse forme di impotenza (da ansia, da prestazione, da eiaculazione precoce) nonché al crearsi di un allontanamento all'interno della coppia in quanto le donne vivono la sessualità e l'affettività con esigenze più ricche e complesse.
La donna, di fatti, a differenza dell'uomo apprezza molto, ed in particolare nella sfera sessuale, ciò che è naturale e spontaneo nella sua ricerca di autenticità di sentimenti. Vede pertanto con diffidenza tutto ciò che è artificiale e se ne allontana sistematicamente.
Non si verifica di frequente che una donna faccia diventare un problema le dimensioni insufficienti di un pene, mentre sempre più uomini cercano false soluzioni alla propria debolezza. Si tratta spesso di soggetti in cui cova una forte aggressività dietro al quale poi si nasconde una accentuata debolezza. Il dare così tanta importanza alle dimensioni, cela il desiderio da parte dell'uomo di ripararsi dietro uno strumento da secoli simbolo della propria potenza e virilità, per evitare l'incontro totale con la donna.

Ecco come misurare il pene nel modo giusto: il pene deve essere in stato di erezione ed in una posizione parallela al pavimento. Per misurare la lunghezza, si usa un normale righello, posto alla base (osso pubico), fino alla punta.

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Ma la faccenda delle dimensioni è ancora molto seria, cosi seria che gli scienziati di mezzo mondo passano il tempo a misurare, centimetro alla mano, lunghezze e circonferenze di individui di ogni età.
L’ultimo studio in ordine di tempo arriva da Hong Kong, dove Chan Lung-wai, direttore del Centro di Urologia dell’Union Hospital di Hong Kong, ha passato cinque mesi, con l’aiuto del suo staff, a misurare le dimensioni del pene dei cinesi tra i 23 e 93 anni. Poi ha comparato i dati con quelli di ricerche simili effettuate in altri paesi del mondo. Risultato: la lunghezza media del pene cinese in posizione di riposo è di 8,46 centimetri, piazzandosi nel mezzo di un gruppo formato dai tedeschi (8,6), israeliani (8,3), turchi (7,8) e filippini (7,35). Nelle posizioni più alte della graduatoria troviamo gli americani con 8,8 centimetri ma gli incontrastati dominatori sono gli italiani, con 9 centimetri di lunghezza media.
Questo studio è solo il più recente di una lunga serie. Ad esempio i ricercatori dell’Università di California sono giunti alle seguenti conclusioni: il pene umano flaccido ha una lunghezza media di 10 centimetri, un diametro di 3 e una circonferenza di quasi 9 centimetri. Quand’è in erezione ha una lunghezza media di 15 centimetri, un diametro di 3,8 e una circonferenza di 11,5. Le variazioni nelle dimensioni del pene sono considerevoli: il pene eretto più lungo che sia mai stato registrato misurava 35 centimetri, mentre al di sotto dei sette centimetri si parla di micropene: secondo il Kinsey Institute of Research, il membro più piccolo mai registrato e perfettamente funzionante misurava un centimetro e mezzo!
Anche la Lifestyles Condom, un’azienda statunitense che produce profilattici, ha misurato gli attributi (in erezione) a 300 ragazzi delle scuole superiori: un pene medio misura 14,927 cm di lunghezza per 12,628 di circonferenza. «tanta precisione è frutto di un approccio scrupoloso», hanno spiegato i ricercatori. «Ognuno dei partecipanti veniva fatto entrare in un luogo appartato, dove due infermiere in camice e guanti di gomma gli misuravano il pene».

Fin qui, i numeri che parlano di dimensioni medie.
Ma qual è la dimensione ideale del pene, almeno secondo i calcoli degli scienziati?
I ricercatori dell’Università di California non hanno dubbi: in erezione, 12,5 centimetri di lunghezza per 12,5 centimetri di circonferenza. A riposo, 9,9 centimetri di circonferenza per 8,8 centimetri di lunghezza.
«La dimensione medio-piccola», assicurano gli studiosi «si presta meglio ai giochi erotici: il pene può entrare e uscire di continuo e favorire cosi l’orgasmo femminile».
Nonostante le rassicurazioni degli esperti, i maschi scontenti delle loro dimensioni sono tanti. Secondo un sondaggio effettuato negli Stati Uniti, il 62 per cento dei giovani americani si accontenterebbe di un altezza di un metro e 65 in cambio di un pene che si allungasse fino a 17,5 centimetri. Solo il 36 per cento preferirebbe un’altezza di due metri con un pene che raggiungesse i 7,5 centimetri. Un americano insoddisfatto arrivò a porre a “Mens’health” la seguente domanda: «Perché il pene dei pornodivi ha le dimensioni di un enorme hot-dog?». Spiegazione dei cameraman intervistati sull’argomento: la telecamera fa sembrare ogni cosa più grossa, regalando al pene un paio di centimetri di lunghezza. Oltretutto i pornoattori prima di cominciare le riprese si fanno la messa in piega ai peli publici (per dare più volume) e si gonfiano il sesso con una pompa che richiama sangue nei corpi cavernosi del pene.


ANCHE UN PENE PICCOLO STIMOLA GLI ENZIMI DELLA VAGINA

Per far raggiungere l’orgasmo basta un pene lungo otto centimetri, assicura l’andrologo Emmanuele A.Jannini, professore di sessuologia medica all’università dell’Aquila. «Una ricerca dell’ Università dell’ Aquila e della Sapienza di Roma, pubblicata sulla rivista medica “Urology”, dimostra che nella vagina ci sono gli stessi traduttori dell’eccitazione presenti nei corpi cavernosi maschili: nitrossido sintetasi e fosfodiesterasi. E che questi enzimi sono concentrati proprio nel primo terzo della vagina. Inoltre il maschio col pene piccolo spesso è più attento al piacere della donna: il superdotato, tutto fiero dei suoi attributi, talvolta è un amante distratto. Senza contare che un membro molto grosso, usato con troppa foga, può risultare troppo fastidioso perché causa lo stiramento dei legamenti rotondi, sorta di cordicelle non elastiche che trattengono l’utero». Ad ogni modo, per i maschi insoddisfatti, c’è sempre l’intervento d’allungamento…«L’operazione – dice Jannini – è consigliabile solo a chi ha un vero micropene, al di sotto dei sette centimetri. Una ricerca dell’urologo americano Wessels rivela infatti che i pazienti con dimensioni medie e sogni da superdotati restano spesso delusi dall’intervento. Tagliando il legamento sospensorio che parte dall’osso del pube e arriva alla radice del pene (i centimetri in più si guadagnano cosi), il pene turgido non punta a novanta gradi o più ma verso terra». « E’ per tutti questi motivi», conclude Jannini, «che tra gli stessi chirurghi non c’è totale accordo né sul tipo di operazione da fare né sull’opportunità stessa di fare l’intervento di allungamento.
Se a questo punto i nostri lettori maschi sono andati in tutta fretta a procurarsi un centimetro, è bene che sappiano che è molto facile sbagliarsi. «In stato di erezione, col salire e scendere dell’eccitazione, le dimensioni cambiano continuamente, anche di 1-2 centimetri», spiega Emmanuele A. Jannini, professore di sessuologia medica all’Università dell’Aquila, «Ciò dipende soprattutto dal glande, che ha un suo corpo cavernoso (il corpo spongioso) più lento e meno efficiente degli altri due corpi cavernosi del pene. Molti uomini raggiungono infatti la massima erezione proprio al momento dell’orgasmo, quando il glande e gonfio e turgido. Ed è a ben pensarci, giusto che sia cosi:all’inizio della penetrazione il glande deve essere morbido per non far male, solo alla fine, quando la vagina è pienamente lubrificata e ingrandita, anche il glande può gonfiarsi al massimo. Inoltre, il fatto stesso di misurarsi riduce inevitabilmente l’erezione, e quindi la lunghezza viene sottostimata.
Per questo i medici fanno le loro misurazioni in condizioni di riposo, facendo perno sull’addome, alla radice del pene, prendendolo poi per il glande e stirandolo il più possibile in lunghezza. Non solo: come spiega Vincenzo Mirone, professore di Urologia all’Università di Napoli Federico II, è stato dimostrato che un pene apparentemente piccolo, in erezione, acquista più centimetri d’uno vistoso. «Per la precisione: il pene medio acquista in erezione il 30/35 per cento di lunghezza, quello lungo il 10/15 per cento.

«Nel corso degli ultimi sette-nove milioni di anni», dice Emmanuele A. Tannini, «il pene umano è diventato circa quattro volte più grande. Un aumento di taglia ancora più straordinario di quello conosciuto dal cervello. Ci deve dunque essere stata una ragione veramente speciale. Questa ragione, però, è ancora un mistero, sul quale si fanno per il momento solo ipotesi. Innanzi tutto, sgombriamo il campo dalla più ovvia e citata delle spiegazioni proposte: non è affatto detto che un uomo più dotato può soddisfare meglio una donna.

Chi è in sovrappeso deve invece tenere a mente questo: il grasso in eccesso, che negli uomini tende a depositarsi sull’addome,oltre a creare problemi durante il rapporto sessuale, fa sembrare il pene senz’altro più piccolo. Il professor Vincenzo Gentile del Dipartimento di Urologia dell’Università di Roma “La Sapienza” dice che il fenomeno del “pene occulto” può essere in parte risolto dalla chirurgia: «Il tessuto adiposo soprapubico tende a inglobare l’organo sessuale. Rimuovendo con la liposuzione il grasso in eccesso si recuperano un paio di centimetri di lunghezza». Spesso a questo intervento si accompagna un taglio del legamento sospensorio del pene (quando è troppo attaccato al pube): «Con le due operazioni», spiega Gentile «il sesso maschile guadagna tre-quattro centimetri. Partendo da una lunghezza di dieci-undici centimetri si raggiungono quei tredici-quattordici centimetri che danno all’uomo maggiore sicurezza».
Se nonostante tutto siete ancora sconfortati dalle vostre dimensioni,ricordate che l’unione fa la forza. Perciò procuratevi una copia della “Small Gazette: The Smaller Man’s Forum”, il quadrimestrale dei soci di un club americano per uomini col pene piccolo. L’ha fondato nel 1986 un mister J. che ha spiegato alla scrittrice Maggie Paley: «L’idea mi è venuta perché ero consapevole che il mio pene non fosse un granchè,ed ero certo che in giro ci fossero altri uomini con angosce simili alle mie». Sulla “Small Gazette” compaiono le lettere all’editore,i suoi consigli,ma anche articoli e storie erotiche dove il possesso di un pene piccolo si rivela un gran vantaggio!

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6. Guida all'uso della pillola anticoncezionale ~ Findix​

GUIDA ALL’ASSUNZIONE DELLA PILLOLA ANTICONCEZIONALE
In commercio esistono tre tipi di anticoncezionali a base ormonale: il cerotto, la pillola e l’anello. Tutti e tre agiscono immettendo ormoni nell’organismo della donna atti a non concepire.
Cerotto: cerotto transdermico che va applicato sulla pelle.la confezione contiene 3 cerotti da sostituire ogni 7 giorni.Il primo si applica il primo giorno di mestruazione e si sostituisce l’ottavo il quale verrà sostituito il 15° giorno. Al termine si effettua una pausa di 7 giorni.
Alcuni vantaggi rispetto alla pillola:

1- L'efficacia di Evra non è compromessa in caso di vomito/diarrea.
2- Ci si deve "preoccupare" del contraccettivo solo 3 volte a ciclo
3- Le interazioni farmacologiche che coinvolgono la flora batterica intestinale non riguardano il cerotto
Alcuni svantaggi rispetto alla pillola:

1- Il cerotto è controindicato in donne il cui peso sia indicativamente maggiore di 90 Kg.
2- E' bene cambiare ogni volta la zona cutanea in cui lo si applica.

Anello: è un anello da inserire in ambiente vaginale, ke rilascia ormoni analoghi a quelli della pillola. L'anello viene inserito e lasciato in vagina per 21 giorni; viene rimosso e, dopo i 7 giorni di pausa, se ne inserisce un altro.
Alcuni vantaggi rispetto alla pillola:

1- L'efficacia dell’anello vaginale non è compromessa in caso di vomito/diarrea.

2- Ci si deve "preoccupare" del contraccettivo solo 1 volte a ciclo
3- Le interazioni farmacologiche che coinvolgono la flora batterica intestinale non riguardano l’anello

Alcuni svantaggi rispetto alla pillola:

1- La presenza dell'anello può essere avvertita dai partner maschili, anche se (sempre statisticamente) non in modo troppo marcato.
2- Alcune donne possono avere difficoltà nell'inserire e/o nel mantenere stabilmente l’anello all'interno della vagina.

La pilllola anticoncezionale è un contraccettivo ormonale, impiega cioè ormoni naturali, sintetici o semisintetici per impedire il concepimento.
L’azione della pillola anticoncezionale, come per gli altri anticoncezionali a base ormonale, inibisce il picco di LH e di FSH (due ormoni normalmente prodotti dal corpo responsabili dell’ovulazione) e, di conseguenza, l'ovulazione.
Si dice infatti che l’ovulazione sia addormentata.
L’emorragia che avviene nei giorni di pausa è dovuta infatti all’interruzione dell’assunzione degli ormoni.
ASSUNZIONE DELLA PILLOLA
Si assume la prima compressa il primo giorno di mestruazione per 21 giorni sempre alla stessa ora, al termine si effettua una pausa di 7 giorni in cui si verifica una perdita emorragica simile alla mestruazione e l’8° giorno si inizia una nuova confezione.
In questo modo si inizia il blister sempre nello stesso giorno e lo si termina il giorno settimanale prima di quello di assunzione.
(se ad esempio si assume la prima compressa il martedì e si prosegue la si terminerà di lunedì. L’8° giorno è ancora martedì e si inizierà il nuovo blister che terminerà ancora di lunedì)
In caso di vomito o diarrea
E’ abbastanza intuitivo che sia il vomito che la diarrea possano compromettere il corretto assorbimento della pillola.
Viene considerato come tempistica standard 3-4 ore dall’assunzione della pillola.
Se entro tale tempistica si verificano vomito e/o diarrea è necessario assumere un’altra compressa da un blister che terremo di scorta per queste occasioni.
Se tali fenomeni appaiono trascorse le 3-4 ore si può essere ragionevolmente sicuri che l’assorbimento sia stato completo.
In caso di dimenticanza
Come detto precedentemente la pillola va assunta ogni giorno alla stessa ora.
E’ consigliabile mettere sul cellulare un promemoria o una sveglia che lo ricordi.
Se nonostante tutto si dovesse dimenticare l’assunzione di una compressa bisogna fare attenzione alle ore trascorse dall’orario abituale di assunzione
Più di dodici ore: l’affidabilità della pillola potrebbe essere ridotta. Maggiore è il numero di compresse dimenticate,maggiore è il rischio che l’effetto sia ridotto.
In questo caso è consigliabile adottare metodi contraccettivi aggiuntivi (preservativo) fino all’inizio della nuova confezione (quindi anche nella settimana di pausa se si hanno rapporti sessuali).
Meno di dodici ore: assumere la compressa dimenticata non appena ci si ricorda.
L’affidabilità è conservata.
Molti foglietti illustrativi danno indicazioni diverse a seconda della settimana di dimenticanza.
La regola generale è quella indicata sopra ma è consigliabile, sempre, sentire il parere di un medico.
Di seguito sono indicati alcuni dei contraccettivi orali in commercio con il dosaggio degli ormoni contenuti:
-Mercilon, Novynette e Securgin (pillole monofasiche)
Etinilestradiolo: 0,02 mg
Desogestrel: 0,15 mg
-Arianna e Minesse (pillole monofasiche)
Etinilestradiolo: 0,015 mg
Gestodene: 0,06 mg
-Novogyn (pillola monofasica mutuabile)
Etinilestradiolo: 0,05 mg
Levonorgestrel: 0,25 mg
-Belara e Lybella(pillole monofasiche)
Etinilestradilo: 0,03 mg
Clormadinone: 2 mg
-Harmonet, Estinette, Gestodiol 20 e Fedra (pillole monofasiche)
Etinilestradiolo: 0,02 mg
Gestodene: 0,075 mg
-Ginoden, Gestodiol 30 e Minulet (pillole monofasiche mutuabili)
Etinilestradiolo: 0,03 mg
Gestodene: 0,075 mg
-Yasmin (pillola monofasica)
Etinilestradiolo: 0,03 mg
Drospirenone: 3 mg
-Yasminelle (pillola monofasica)
Etinilestradiolo: 0,02 mg
Drospirenone: 3 mg
-Miranova e Loette (pillole monofasiche)
Etinilestradiolo: 0,02 mg
Levonorgestrel: 0,1 mg
-Planum e Practil 21(pillole monofasiche mutuabili)
Etinilestradiolo: 0,03 mg
Desogestrel 0,15 mg
-Dueva e Gracial (pillole bifasiche)
Etinilestradiolo: 0,04 mg; 0,03 mg
Desogestrel: 0,025mg; 0,125 mg
-Milvane e Triminulet (pillole trifasiche mutuabili)
Etinilestradiolo: 0,03 mg; 0,04 mg; 0,03 mg
Gestodene: 0,05 mg; 0,07 mg; 0,1 mg

La pillola anticoncezionale è a tutti gli effetti un farmaco con effetti collaterali e controindicazioni. Per questo motivo deve essere venduto dietro presentazione di ricetta medica dopo visita ginecologica e generale.
Gli effetti collaterali più frequentemente verificatisi sono:
-Mal di testa.
-Aumento di peso e/o ritenzione idrica.
-Calo del desiderio sessuale (varia a seconda della persona,può essere più o meno accentuato o del tutto assente)
-Spotting. Questo termine indica perdite di sangue diffuse durante l'intero ciclo o concentrate durante alcuni intervalli del ciclo stesso. In genere compare più di frequente con le pillole a più basso dosaggio e durante il primo o i primissimi mesi di assunzione. Il più delle volte lo spotting scompare nel giro di pochi cicli di pillola ma è comunque opportuno informare il proprio medico/ginecologo per tenerlo al corrente.
-Amenorrea (assenza di emorragia mestruale).Vale il discorso fatto a proposito dello spotting: è sempre l'organismo che "si sta abituando" al nuovo assetto ormonale.
-Intolleranza alle lenti a contatto
Controindicazioni in cui è sconsigliato l’uso della pillola anticoncezionale:
Disturbi della circolazione sanguigna
Diabete mellito
Ittero
Gravidanza accertata o presunta
Ipertensione o casi di ipertensione in famiglia Ipersensibilità verso i componenti
Precauzioni
Nel caso si verifichi una o più situazioni sotto elencate è opportuno informare il medico che potrà decidere di farvi adottare un altro metodo anticoncezionale
Fumo
Sovrappeso
Flebiti
Depressione
Epilessia
Malattie del fegato
Porfiria
Anemia a cellule falciformi
Interazioni e interferenze con altri farmaci
L’assunzione simultanea con altri farmaci può compromettere l’efficacia della pillola.
E’ fortemente consigliato informare il medico che ci prescrive altri farmaci che si sta assumendo la pillola anticoncezionale.
Cosa non interagisce e non interferisce con la pillola- Le preparazioni "ad uso esterno", qualunque sia la composizione (pomate, creme, gel, unguenti, eccetera).
- Le preparazioni oftalmiche, qualunque sia la composizione (colliri, unguenti oftalmici, bagni oculari).
- Le preparazioni a uso locale, qualunque sia la composizione (colluttori, spray nasali, stick inalatori, spray orali, dentifrici, prodotti vaginali topici, detergenti, saponi, mascara, deodoranti, profumi, aerosol, detersivi, disinfettanti per cute e mucose, eccetera).
- Le vitamine.
- Le radiazioni elettromagnetiche.
- I rimedi omeopatici.
- I Fiori di Bach.
- I fermenti lattici.
- I vaccini.
- Le supposte di glicerina.
- I microclismi di glicerina.
- La melatonina
-Gli ACE-inibitori (farmaci antiipertensivi).
- Gli anestetici locali.
- Gli anticoagulanti orali.
- Gli antidepressivi SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina).
- Gli antistaminici.
- Le benzodiazepine.
- I FANS (antiinfiammatori non steroidei. Es.: naprossene, ibuprofene, ketoprofene, diclofenac, ketorolac, indometacina).
- Gli ipoglicemizzanti orali.
- Le statine (farmaci ipocolesterolemizzanti).
- I sali minerali.
- L'acetilcisteina (es.: Fluimucil).
- L'aciclovir (es.: Zovirax).
- L'adametionina (es.: Samyr).
- L'ambroxolo (es.: Fluibron).
- La bromelina (es.: Ananase).
- La bromexina (es.: Bisolvon).
- La carbocisteina (es.: Fluifort).
- Il citalopram (es.: Elopram).
- La cloperastina (es.: Seki).
- La digossina (es.: Lanoxin).
- La diidrocodeina (es.: Paracodina).
- Il dimenidrinato (es.: Xamamina).
- La diosmina (es.: Alven).
- L'etanolo.
- La fosfomicina (es.: Monuril).
- L'insulina (es.: Actrapid).
- La levoarginina(es.: Bioarginina).
- La levotiroxina (es.: Eutirox).
- La loperamide (es.: Imodium, Dissenten).
- La metoclopramide (es.: Plasil).
- Il metamizolo (es.: Novalgina).
- La midodrina (es.: Gutron).
- La nitrofurantoina (es.: Neofuradantin).
- Il paracetamolo (es.: Tachipirina, Efferalgan).
- La paroxetina (es.: Sereupin).
- Il piracetam (es.: Nootropil).
- La scopolamina (es.: Busc0pan).
- La sibutramina (es.: Reductil).
- Il simeticone (es.: Mylicon).
- Il sucralfato (es.: Gastrogel).
- La trimebutina (es.: Debridat)
.
Ecco invece invece cosa riduce l’efficacia della pillola
-Antibiotici ad ampio spettro d'azione
-Antidepressivi: riduzione dell’effetto contraccettivo con estratti di iperico
-Antiepilettici: ridotto effetto contraccettivo a causa dell'aumento del metabolismo degli estrogeni per induzione enzimatica con carbamazepina, oxcarbazepina, fenitoina, primidone e topiramato.
-Modafinil
-Barbiturici
-Tacrolimus
-Lassativi, il carbone vegetale, le fibre concentrate

Alcune dritte:
- La pillola anticoncezionale non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili (hiv,aids,herpes genitale ecc)
- La copertura della pillola anticoncezionale inizia dal momento dell’assunzione della prima compressa (se assunta regolarmente il giorno di “inizio” ed è inutile attendere giorni per avere il rapporto sessuale)
- Generalmente l’emorragia avviene circa 3 giorni dopo l’assunzione dell’ultima compressa.
Se questo ritarda non allarmatevi.Il corpo umano è una macchina meravigliosa ma non perfetta. Solo in caso di assoluta mancanza dell’emorragia contattate il medico prima dell’inizio di un nuovo blister.
- In caso di automedicazione (medicinali in vendita senza ricetta medica) avvertite sempre il medico farmacista che state assumendo la pillola.



Fonte:Geniv


7. La pillola del giorno dopo ~ Findix​

La pillola del giorno dopo o contraccezione "post-coitale", è un metodo d'emergenza che và utilizzato nelle ore successive al rapporto sessuale a rischio.

Ecco alcuni esempi di rapporti a rischio:

# il preservativo che si rompe o male indossato o comunque ci sono perdite di liquido seminale (sperma)
# Se si è praticato il coito interrotto e si hanno dubbi
# espulsione della spirale sia completa che parziale
# l'assunzione sbagliata della pillola anticoncezionale (dimenticanza di assumerla,diarrea o vomito).

PROBABILITA' DI GRAVIDANZA DOPO UN RAPPORTO NON PROTETTO

E' difficile stabilire con esatta certezza il periodo fertile.
C'è però qualche elemento che ci aiuta a capire..
Vediamoli:
# se il rapporto è avvenuto a metà del ciclo, il rischio gravidanza aumenta;
# una secrezione vaginale particolarmente abbondante e fluida ( a chiara d'uovo) dovrebbe comparire nei giorni prima dell'ovulazione;
# la temperatura basale, che và misurata al mattino, si alza di qualche decimo di grado dopo che l'ovulazione è già avvenuta; è invece più bassa nel periodo che precede l'ovulazione;
# sensazioni come dolore o gonfiore dell'addome, tensione alle mammelle potrebbero coincidere con il periodo ovulatorio.

Questi sono comunque tutti elementi variabili che vanno presi con le dovute cautele del caso.

QUANTO VIVONO L'OVULO E GLI SPERMATOZOI?
L'ovulo viene espulso dal follicolo e aspirato da una delle tube dove vi rimane per circa 24 ore (questo è il momento buono per rimanere incinta). Poi viene eliminato.
Gli spermatozoi dopo l'eiaculazione risalgono attraverso l'utero fino alle tube dove si trova l'ovulo. Questi possono sopravvivere anche 5 giorni. Quindi anche un rapporto sessuale avvenuto numerosi giorni prima dell'ovulazione può procurare una gravidanza.

INVECE DI PRENDERE LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO POSSO RICORRERE A QUALCHE ALTRO SISTEMA?
Molte credenze popolari sono ancora oggi diffuse. Non fidatevi!!!
Una lavanda vaginale (a volte con acqua e sapone) o l'applicazione di una crema spermicida dopo il rapporto (va inserita in vagina prima e non dopo!) non vi metteranno al riparo da una gravidanza indesiderata.
E' invece possibile, fino a 7 giorni dopo il rapporto non protetto, inserire uno IUD (la spirale) se non esistono controindicazioni che devono essere valutate di caso in caso.

CHE EFFICACIA HA LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO?
L'efficacia della pillola del giorno dopo è strettamente correlata ai suoi tempi di assunzione: più sono vicini al rapporto sessuale a rischio e maggiore è la protezione che offre.
L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha realizzato uno studio che indica che l'uso della "pillola del giorno" dopo previene il 95% di gravidanze indesiderate.

HO PRESO LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO PER UN RAPPORTO A RISCHIO, ORA POSSO ESSERE SICURA DI ESSERE PROTETTA FINO ALLE PROSSIME MESTRUAZIONI?
Nooo! La pillola del giorno dopo è efficace solo per il rapporto che ha indotto la sua assunzione.
Per i rapporti sessuali successivi occorre ricorrere un'altro metodo contraccettivo ( preservativo, diaframma, creme spermicide.... quello che volete).
Adottate poi una contraccezione regolare e sicura.

HO AVUTO PIU' RAPPORTI CONSECUTIVI. LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO E' UGUALMENTE EFFICACE?
Certamente, a patto che i rapporti sessuali abbiano avuto luogo nelle 72 ore che precedono la somministrazione del farmaco.

HO PRESO LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO. QUANDO AVRO' IL MIO CICLO MESTRUALE?
Non è una previsione facile da fare, dipende dalla fase del ciclo in cui è stata assunta (se prima o dopo l'ovulazione). Generalmente il ciclo compare senza importanti ritardi o anticipi.
In caso di un ritardo superiore di 5 giorni, si consiglia di eseguire un test di gravidanza.

HO PRESO LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO. COME SARANNO LE MIE MESTRUAZIONI?
Generalmente più abbondanti del normale e con una durata compresa tra i 4 e i 7 giorni)

HO PRESO LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO. IL MIO TEST DI GRAVIDANZA PUO' ESSERE ALTERATO O MODIFICATO?
No.
Gli ormoni che possono interferire con i test non sono contenuti nei farmaci utilizzati per la contraccezione di emergenza.

HO PRESO LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO. QUANDO POSSO INIZIARE UN METODO CONTRACCETTIVO?
La pillola anticoncezionale va assunta all'inizio del ciclo successivo (nei primissimi giorni di arrivo delle mestruazioni).
La spirale, invece, può essere inserita in qualunque giorno del mese, ma non prima dell'arrivo delle mestruazioni attese (preferibilmente nei primi 8 giorni del nuovo ciclo).
Gli altri sistemi come il preservativo, il diaframma o lo spermicida possono e dovrebbero essere utilizzati fin dall'assunzione della pillola del giorno dopo (per evitare di rimanere incinta con i rapporti sessuali successivi).

COME FUNZIONA LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO?
Si assumono 2 pillole insieme il più presto possibile e comunque entro 72 ore dal rapporto non protetto.

Se il rapporto ha avuto luogo nelle ore o nei giorni che precedono l'ovulazione, il farmaco dovrebbe impedire la fecondazione (l'unione dello spermatozoo con l'ovulo).

Se il rapporto ha avuto luogo ad ovulazione già avvenuta, dovrebbe modificare la zona interna dell'utero impedendo l'impianto dell'ovulo fecondato.

Se il processo di impianto è già iniziato (anche se da poco tempo) il farmaco non dovrebbe essere efficace (sarebbe un'aborto).
La pillola del giorno dopo è un metodo contraccettivo e non abortivo.

HO PRESO LA PILLOLA MA HO VOMITATO. COSA DEBBO FARE?
La pillola del giorno dopo normalmente non procura episodi di vomito.
In ogni caso, se il vomito sopravviene nelle due ore successive all'assunzione del farmaco, è raccomandata l'assunzione immediata di altre due pillole.

HO PRESO LA PILLOLA MA SONO RIMASTA INCINTA. COSA DEVO FARE?
Non si sono mai verificati nel mondo casi di malformazioni fetali legati all'assunzione della pillola del giorno dopo. Potete tranquillamente scegliere, se lo desiderate, di portare avanti la gravidanza.

POSSO USARE LA PILLOLA ANCHE SE ALLATTO?
Non esiste nessuna controindicazione ad assumere progestinici durante l'allattamento.

SE FUMO O HO LA PRESSIONE ALTA O SOFFRO CON LA TIROIDE, POSSO PRENDERE LA PILLOLA DEL GIONO DOPO?
Non esiste alcuna controindicazione all'assunzione della pillola del giorno dopo in quanto a differenza della normale pillola contraccettiva non contiene estrogeni, gli ormoni responsabili della maggior parte delle controindicazioni dei contraccettivi orali.
--------------- AGGIUNTA AL POST ---------------
fonte:geniv


8. Uso del profilattico ~ Findix

B]Cosa sono i profilattici?[/B]



Un profilattico o preservativo,guanto goldone ecc è una sottile guaina fatta di lattice o altri materiali. I profilattici di lattice proteggono dall'ingravidamento e dalle Malattie Sessualmente Trasmissibili.

Ricordate:

- Non usate oli densi, unguenti, o petrolati (vaselina) per rendere il profilattico più scivoloso. Queste sostanze possono rompere il profilattico. Usate solo sostanze gelatinose o creme che non contengono olio.
- Usate un nuovo profilattico per ogni rapporto sessuale.
- Usate il profilattico solo una volta.
- Conservate i profilattici in un luogo fresco e asciutto.
- Non usate un profilattico vecchio o danneggiato.

Non usate il profilattico se:

- Il contenitore è rotto.
- Il profilattico è fragile o asciutto.
- Il colore è discontinuo o è cambiato.
- Il profilattico è insolitamente appiccicaticcio.



1. Aprire attentamente il contenitore in modo tale da non lacerare il profilattico. Non srotolare il profilattico prima di indossarlo.

2. Se non circonciso, tirare indietro il prepuzio. Mettere il profilattico alla fine del pene duro, lasciando un po' di spazio sull'estremità.

3. Lasciate scorrere il profilattico fino a quando non raggiunge la base del pene

4. Assicuratevi che vi siano spazio sull'estremita' e che non vi siano danni nel profilattico

Dopo il rapporto sessuale

5. Dopo l'eiaculazione stringete la mano sul profilattico ed estraete il pene dalla vagina prima che si fletta


6. Fate scivolare il profilattico senza fare cadere lo sperma. Buttate via il profilattico appena usato.

Come lubrificare il profilattico
- Alcune coppie lubrificano la parte esterna del profilattico per permettere al pene di entrare più facilmente nella vagina. Se scegliete di lubrificare un profilattico di lattice, non usate lubrificanti basati su oli (come oli petrolati o vegetali). I lubrificanti basati su oli possono causare la lacerazione del profilattico. Invece usate la schiuma o la gelatina contraccettive, saliva, o lubrificanti basati su acqua.
Altre istruzioni
- Quando vengono usati con spermicidi, i profilattici offrono più protezione contro l'ingravidamento e contro alcune malattie sessualmente trasmissibili.
- Se i profilattici sono conservati in luoghi freschi, asciutti e scuri, possono durare più di tre anni.
- Parlate con un medico se: non siete contenti di questo metodo; volete conoscere o iniziare un altro metodo sulla limitazione delle nascite; pensate che vi siano possibilità di essere esposti ad infezione HIV oppure a qualunque altra malattia sessualmente trasmissibile.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dei profilattici?
Vantaggi:
- Potete interrompere l'uso dei profilattici quando volete
- A prescindere dall'astinenza, i profilattici di lattice offrono la migliore protezione contro l'infezione HIV ed altre malattie sessualmente trasmissibili
- I profilattici sono disponibili senza ricetta e senza visita medica
Svantaggi:
- I profilattici possono qualche volta lacerarsi o perdere liquido seminale
- Il fatto di mettere un profilattico può interrompere l'atto sessuale
- Molto raramente, i profilattici possono causare una reazione allergica
I profilattici sono il giusto metodo per me e il mio partner?
Vi sono fattori che dovrebbero essere considerati prima di decidere se i profilattici sono il giusto metodo contraccettivo per voi. Come con qualsiasi contraccezione, dovete discutere con il vostro medico o con un medico presso un ospedale o una clinica prima di usare i profilattici come un metodo contraccettivo.

I profilattici possono essere un efficace metodo per voi...
Se una delle seguenti condizioni è vera:
- Siete a rischio di esposizione o trasmissione di una malattia sessualmente trasmissibile, inclusa l'infezione HIV. A prescindere dall'astinenza, i profilattici di lattice offrono la migliore protezione contro queste infezioni.
- Preferite usare un metodo che potete interrompere in qualunque momento.
- Voi e il vostro partner state cercando un metodo di riserva (per esempio, nel caso il vostro partner dimentica di prendere i suoi contraccettivi orali).
- Il vostro partner possiede precauzioni mediche per l'uso di altri metodi contraccettivi.
- Avete rapporti sessuali solo occasionalmente.
- Siete preoccupati degli effetti collaterali di altri metodi.
- Voi e il vostro partner volete condividere la responsabilità di fare un figlio e la prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili.
- Il vostro partner è appena uscito da una gravidanza.
- Il vostro partner ha appena abortito.
I profilattici possono non essere il miglior metodo per voi

Se una delle seguenti condizioni è vera:
- Siete incapaci di ottenere forniture regolari di profilattici.
- Siete allergici (o lo è il vostro partner) al lattice.
- Non potete mantenere un'erezione quando usate un profilattico.
- Voi o il vostro partner non volete interrompere l'atto sessuale allo scopo di usare un profilattico.



Fonte:Geniv


9. L'Omosessualità ~ Findix​

L'omosessualità è l'orientamento sessuale caratterizzato da un'attrazione sessuale e/o affettiva per individui del proprio sesso e può presentarsi in maniera esclusiva (orientamento omosessuale), o parziale (orientamento bisessuale); non implica mai, di per sé, una disforia di genere (tipica del transessualismo).


Etimologia

Il termine omosessualità è la traduzione italiana della parola tedesca Homosexualität (creata fondendo il termine greco "omoios", che vuol dire "simile", e il termine latino "sexus", che vuol dire "sesso"), dalla quale poi sono derivate le traduzioni in tutte le altre lingue. Fu coniato nel 1869 dal letterato ungherese di lingua tedesca Károly Mária Kertbeny (1824-1882) (nato Karl-Maria Benkert) che lo usò in un pamphlet anonimo contro l'introduzione da parte del Ministero della Giustizia prussiano di una legge per la punizione di atti sessuali fra due persone di sesso maschile. Sempre Benkert coniò i termini di "Normalsexualität" (normosessualità) e "Doppelsexualität" (bisessualità). Solo negli Anni '20 si farà strada il termine di "eterosessuale".
Il frontespizio del pamphlet anonimo scritto nel 1869 da Kertbeny
Una foto di Kertbeny (o Benkert) nel 1850/60

Benkert non era un medico né uno scienziato, bensì un letterato e soprattutto quel che oggi definiremmo un "militante" omosessuale. La sua creazione di questo termine fu dunque non un tentativo di medicalizzare il comportamento omosessuale (come spesso, e a torto, si legge), ma più semplicemente il tentativo di creare un termine moralmente neutro che sostituisse quelli in uso all'epoca, soprattutto "pederastia", "sodomia", "omogenia" ed "androtropia". Del resto, negli stessi anni anche Karl Heinrich Ulrichs (1825-1895), un altro militante, aveva coniato allo stesso scopo il termine uranismo, che inizialmente ebbe maggior successo. Nel 1880 il termine "omosessualità" fu ripreso in un'opera scientifica di Gustav Jäger, Die Entdeckung der Seele, dal quale penetrò nella letteratura scientifica, che lo impose al grande pubblico, soprattutto attraverso la celeberrima Psychopathia sexualis di Richard von Krafft-Ebing, nella quale apparve a partire dall'edizione del 1887.
In Italia il termine apparve a stampa nel 1894; mentre l'aggettivo omosessuale era già apparso due anni prima, pur se destinato ad entrare nell'accezione comune solo a partire dagli Anni '30.

Nel corso degli anni il termine "omosessualità" ha assunto connotati sempre più neutri, anche se il concetto in sé continua ad essere considerato un tabù nella maggioranza delle culture. Negli anni Cinquanta e Sessanta una parte del movimento di liberazione omosessuale ha cercato di allontanare l'attenzione dal concetto di "sessualità", contenuto in questa parola, sostituendola con omofilia (dal greco omoios e filìa "affetto fraterno"). "Omofilìa" è però caduto in disuso, ed è oggi usato solo all'interno della comunità omosessuale, o da persone anziane, o per riferirsi specificamente a quel periodo storico ("il movimento omofilo degli anni Cinquanta"). Con lo stesso intento di ricondurre l'attenzione all'ambito dei sentimenti più che a quello della sessualità negli ultimi anni è stato introdotta anche l'espressione "omoaffettività".

In particolare la parola omosessualità ha sostituito, secondo le intenzioni del suo creatore, termini usati nel passato come l'antico "sodomia", il cinquecentesco "vitio nefando", "inversione sessuale" (coniato nel 1870 da Arrigo Tamassia) e altri che avevano connotazioni moralmente negative o indicavano deviazioni patologiche della sfera sessuale. Ha inoltre dato al linguaggio corrente un'alternativa ai termini dialettali, che hanno sempre in sé un significato denigratorio o spregiativo.

La nascita del movimento di liberazione omosessuale ha imposto in tutto il mondo il termine nato dal gergo omosessuale statunitense gay, inizialmente usato soprattutto per gli uomini omosessuali, ma da qualche anno usato frequentemente anche per parlare di donne lesbiche.

Un'ala del movimento di liberazione omosessuale (o "movimento LGBT") si autodefinisce inoltre provocatoriamente queer.

Nel caso di omosessualità fra donne, si parla di lesbismo (il termine deriva dall'isola di Lesbo, che fu patria della poetessa Saffo), termine preferito dal movimento lesbico-femminista; totalmente in disuso ed anzi offensivo il termine antico tribadismo (dal greco "tribàzo", "mi sfrego").
Per approfondire, vedi la voce Lesbismo.

Definizione dell'omosessualità

Definire chi sia la persona omosessuale non è cosa agevole. L'omofobia, del resto, contribuisce a generare talvolta e in alcune culture una situazione sociale pesante in cui le stesse persone omosessuali rifiutano per prime, almeno in pubblico, la definizione di "omosessuale".

Oltre a ciò, il confine fra eterosessualità ed omosessualità non è affatto netto: vaste aree del comportamento umano sfuggono a una definizione netta, ad esempio nel caso delle persone bisessuali.

Oltre che da parte di persone che provano attrazione sessuale e/o sentimentale sia per persone dell'altro che del proprio sesso (bisessualità in senso stretto), si possono verificare comportamenti omo- o bisessuali in molti altri casi, tra i quali:

* comportamenti omosessuali indotti dall'assenza di altre possibilità di sfogo sessuale ("omosessualità situazionale", per esempio quella che si verifica nelle comunità di persone di un solo sesso, come le carceri, le caserme. Essa è detta anche "omosessualità di compensazione" o, nei testi più antichi, pseudo-omosessualità - questa ultima definizione è ormai in disuso -);
* comportamenti omosessuali infantili e adolescenziali (o "giochi" sessuali), presenti soprattutto nelle società in cui i rapporti sessuali con persone del sesso opposto sono strettamente riservati agli adulti, tramite matrimonio o ricorso alla prostituzione ("omosessualità adolescenziale" o "transitoria");
* comportamenti (anche) omosessuali da parte di persone affette da alcune patologie mentali, tali da rendere indifferenziato l'oggetto delle loro pulsioni erotiche;
* comportamenti omosessuali motivati da ragioni estranee alla tendenza sessuale personale, come per esempio nel caso della prostituzione maschile, nella quale il bisogno economico può indurre a rapporti sessuali con persone del proprio sesso anche persone che non sono omosessuali esse stesse.

Normalmente, quando si parla di "omosessuali", non si intendono le persone coinvolte nelle situazioni sopra elencate, bensì le persone che provano attrazione in modo preponderante o esclusivo per persone del loro sesso anche quando siano al di fuori da tali situazioni. Tali persone ricercano rapporti affettivi e sessuali con persone del loro sesso in base a una pulsione interna personale, e non in base a una scelta indotta dall'ambiente o dalle circostanze.

Quante sono le persone omosessuali?

Le prime stime (sec. XIX)

Le prime stime, opera di militanti omosessuali come Karl Heinrich Ulrichs, nel XIX secolo, valutavano la consistenza degli "uranisti" nell'ordine di una persona ogni diecimila, cifra che fu allora giudicata esagerata.

All'inizio del secolo XX il sessuologo e militante omosessuale Magnus Hirschfeld scoprì, in un questionario fatto circolare fra studenti di sesso maschile, una percentuale di omosessuali di circa una persona ogni cento. Anche questo dato fu considerato eccessivo ed Hirschfeld fu accusato dai suoi avversari di manipolazione deliberata dei dati per "gonfiarli".

Il "Rapporto Kinsey" e la stima del 5%

Quella di Hirschfeld rimase comunque l'unica stima scientifica disponibile fino al 1947, quando uscì il primo dei due volumi del celebre Rapporto Kinsey, dedicato al comportamento sessuale maschile.

Le statistiche fornite da questo Rapporto ebbero un effetto dirompente, suscitando un'infinità di polemiche. Alfred Kinsey era un biologo e non uno psichiatra, ed ebbe l'idea di applicare anche alla specie umana il metodo usato nelle ricerche scientifiche, catalogando i soggetti in base non a ciò che dichiaravano di essere, ma in base a quello che dichiaravano di avere fatto. Grazie a tale studio scoprì che quasi la metà dei soggetti studiati aveva avuto contatti sessuali protratti fino all'orgasmo con una persona dello stesso sesso almeno una volta nella vita.

Inoltre, il 5% (una su venti) fra le persone studiate aveva avuto esclusivamente rapporti omosessuali nel corso della sua vita dopo l'adolescenza, e un ulteriore 5%, pur avendo avuto rapporti con entrambi i sessi, ne aveva avuti in prevalenza col proprio sesso.

I dati relativi alle donne, editi nel secondo volume, nel 1953, fornivano percentuali inferiori, ma confermavano che gli atti sessuali fra donne erano enormemente più comuni di quanto si fosse ritenuto fin lì.

Questi dati furono contestati con estrema violenza soprattutto da coloro che, giudicando l'omosessualità un comportamento estraneo alla natura umana, ritenevano poco credibile che la maggior parte degli esseri umani l'avesse sperimentata almeno una volta nella vita. Per screditare l'attendibilità dei suoi studi, Kinsey fu attaccato a livello personale come pornografo, omosessuale e pedofilo[1].

Kinsey cercò di ribattere alle critiche con un ulteriore volume della sua ricerca, che avrebbe dovuto essere il terzo, dedicato esclusivamente al comportamento omosessuale, ma la Fondazione Rockefeller, che lo aveva sin lì finanziato, poco soddisfatta delle polemiche innescate dalla ricerca e soggetta a forti pressioni da più parti, gli negò ulteriori fondi. La ricerca di Kinsey subì pertanto un drastico ridimensionamento e da allora le ricerche sulla percentuale di omosessuali sono compiute con estrema cautela, su campioni limitati, spesso traendo conclusioni in base al modo in cui gli intervistati si definiscono anziché in base al loro comportamento effettivo.

Per questo motivo la stima dell'"uno su venti" (cioè del 5%) continua ad essere considerata come la più attendibile da un punto di vista scientifico, al punto da essere adottata ufficialmente dall'OMS per valutare l'incidenza dell'omosessualità esclusiva all'interno della popolazione umana.

Nota metodologica

Una statistica costituisce un dato scientifico se i dati su cui si basa sono oggettivi, verificabili e riproducibili, quali, ad esempio l'altezza media degli individui di una data popolazione.

Dato che non esiste uno strumento per rilevare oggettivamente l'orientamento sessuale di un individuo, ci si affida al metodo dell'intervista (di persona, per telefono, tramite questionario anonimo, per internet, ecc..), che spesso si limita a porre all'interessato la domanda "Lei è eterosessuale o omosessuale?". All'intrinseca soggettività delle risposte, andrebbe aggiunto il fatto che esse possono comunque essere manipolate dalla volontà della persona di mentire deliberatamente, o dall'influenza più o meno consapevole che norme e pregiudizi sociali hanno sul soggetto in esame. Da questo punto di vista, il metodo usato dal Kinsey può ritenersi più accurato in quanto basato sui comportamenti effettivi e non sulle dichiarazioni fornite.

Va sottolineato pertanto che una statistica sull'orientamento sessuale di una popolazione non è un dato scientifico, poiché i dati di partenza non hanno le caratteristiche del dato scientifico. Lo stesso Kinsey ha spesso sottolineato che i dati da lui rilevati non possono avere un valore oggettivo, ma che si tratta solo di uno squarcio su una realtà del tutto sconosciuta. Il dato di Kinsey del 5% (che ha il pregio di essere basato su un campione molto ampio) è tuttavia utile come punto di partenza per ulteriori analisi.

Cause dell'omosessualità
Per approfondire, vedi la voce Cause dell'omosessualità.

La domanda sulla causa dell'omosessualità ha suscitato, e non solo in tempi recenti, innumerevoli ipotesi e spiegazioni. Le ipotesi proposte si dividono grosso modo in tre categorie:

* Spiegazione innatista (omosessuali si nasce). L'omosessualità è in qualche modo innata:

1. vuoi per ragioni naturali, simili a quelle che portano naturalmente una certa percentuale della specie umana ad essere mancina anziché destrimane (cause cromosomiche; conformazione particolare del sistema nervoso o di una parte del cervello, specie l'ipotalamo). L'OMS definisce l'omosessualità una variante naturale del comportamento umano, ma non ha preso posizione rispetto alla possibile causa di tale variabilità
2. vuoi per conseguenza di vere e proprie cause fisiche (squilibri ormonali - anche durante la gravidanza)
3. vuoi per altri motivi ancora (ad esempio alcuni autori greci parlano dell'influsso astrologico quale causa della determinazione della preferenza per le persone dello stesso sesso, ma questa chiaramente non è una spiegazione scientifica)

* Spiegazione psicologica (omosessuali si diventa). L'omosessualità è l'effetto di un differente sviluppo della psiche, in genere maturato da bambini o da adolescenti (così la pensavano in passato molte - se non la maggior parte - delle branche della psicoanalisi, della psichiatria e della psicologia). È la teoria caldeggiata dai sostenitori delle terapie di conversione, nelle quali sostanzialmente l'omosessualità viene delineata come un'alterazione dell'orientamento dallo stato di default, generalmente identificato con l'eterosessualità, per via di accadimenti anomali (traumi, abusi o comportamenti particolari) senza i quali non si sarebbe mai maturato un orientamento diverso. Tale visione è spesso osteggiata dal mondo GLTB, in quanto considerata come una mera riproposizione del concetto di omosessualità come patologia, senza affermarlo esplicitamente.
* Spiegazione volontaristica (non esistono persone omosessuali, ma solo atti omosessuali). L'omosessualità non ha "cause". Si tratta di un comportamento appreso ed acquisito, frutto della volontà del singolo individuo. Fra coloro che sostengono la tesi volontaristica, le valutazioni divergono ulteriormente:

1. per una parte dei sostenitori di questa spiegazione, quello omosessuale è un comportamento moralmente deviato, causato sostanzialmente dal vizio
2. per un'altra parte, invece (il pensiero postmoderno e la teoria queer) è l'effetto della "educastrazione", che ha indotto dall'esterno le persone a rinunciare, in un senso o nell'altro, alla naturale bisessualità che caratterizzerebbe secondo tale ipotesi, per natura l'essere umano

È importante notare che nessuna delle teorie eziologiche (cioè, relative alle cause) sopra elencate è fino ad oggi riuscita a raggiungere un grado di affidabilità scientifica tale da potere escludere tutte le altre, e quindi tale da potere mettere d'accordo almeno la maggior parte degli studiosi. Per l'omosessualità negli animali sono state avanzate ipotesi differenti: dall'innatismo al ruolo evolutivo , da modificazioni genetiche a strategie riproduttive ed adattive.

Per questo motivo, da un punto di vista scientifico la questione delle cause dell'omosessualità è da considerare ancora una questione aperta, sulla quale nessuna risposta può per ora pretendere di essere definitiva.

Omosessualità nella storia
Per approfondire, vedi la voce Storia LGBT.
Stato legale dell'omosessualità nel mondo.

██ Informazioni non disponibili
Legale

██ Matrimonio omosessuale

██ Unione civile

██ Nessuna unione civile

██ Riconosciuti i matrimoni omosessuali esteri
Illegale

██ Pena minima

██ Pena elevata

██ Ergastolo

██ Pena capitale

Nella storia umana, l'omosessualità ha ricevuto valutazioni molto diverse, che vanno da una totale accettazione e integrazione fra i comportamenti socialmente accettati o addirittura alla loro esaltazione (nelle culture dalla Polinesia, Micronesia e Malasya), fino alla condanna a morte. La storia dell'omosessualità è quindi anche una storia degli atteggiamenti sociali possibili verso un comportamento percepito come "deviante", ed ha interesse anche da un punto di vista sociologico, antropologico, politico e in qualche misura filosofico. Per questo motivo esiste una branca della storiografia che si occupa espressamente di storia LGBT.

L'atteggiamento sociale verso i comportamenti omosessuali ha conosciuto momenti di relativa tolleranza, durante i quali la società ammetteva un certo grado di discussione ed esibizione pubblica del tema, anche attraverso l'arte e le produzioni culturali (come è avvenuto per esempio nell'Atene classica, nella Toscana del Rinascimento, o a Berlino e a Parigi nell'anteguerra) alternandoli però a momenti di repressione durissima, come nell'Italia del Trecento, o nell'Europa della Riforma e Controriforma o ancora nel periodo a cavallo della Seconda guerra mondiale, durante il quale persero la vita nelle persecuzioni antiomosessuali diverse decine di migliaia di persone.

Dalla seconda guerra mondiale in poi l'atteggiamento sociale nei confronti delle persone omosessuali è andato migliorando, anche a seguito delle battaglie condotte a questo scopo dal movimento di liberazione omosessuale.

Omosessualità e legge
Per approfondire, vedi la voce Omosessualità e legge.

Omosessualità e società oggi

La presenza omosessuale in Italia oggi
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In Italia è presente il movimento chiamato Arcigay, e una sua emanazione chiamata Arcilesbica, che in ogni città pone dei punti di ritrovo e di ascolto per tutti coloro che hanno bisogno di incontrare e di discutere con altri omosessuali dichiarati in quell'ambiente. Inoltre ogni sede ufficiale Arcigay mette a disposizione alle persone di maggiore età una tessera che consente l'accesso a vari locali e punti di ritrovo.

Omofobia
Per approfondire, vedi la voce Omofobia.
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Il termine omofobia indica la scarsa tolleranza e la repulsione nei confronti dell'omosessualità, delle persone omosessuali e delle azioni ad esse siano riconducibili. L'omofobia può arrivare alla violenza fisica e all'omicidio, motivati dalla pura e semplice omosessualità della vittima. In quanto atto discriminatorio, l'omofobia si configura come una forma di sessismo. Alcuni autori, ritenendo inappropriato il suffisso -fobia, utilizzano al posto di omofobia il termine "omonegatività"[4].

Omosessualità e religioni
Per approfondire, vedi la voce Omosessualità e religioni.

Il tema dell'omosessualità sollecita da millenni l'interesse delle religioni.

La posizione tradizionale di buona parte delle religioni abramitiche (ebraismo, cristianesimo, islamismo) è in generale di ferma condanna degli atti omosessuali, ritenuti contrari al disegno divino e/o alla moralità.

Tuttavia, il dibattito in corso su questo tema ha prodotto e sta producendo posizioni maggiormente sfumate, sia pure sempre nel quadro della condanna tradizionale.

Cristianesimo

Cattolicesimo
Per approfondire, vedi la voce Omosessualità e Cattolicesimo.

La Chiesa cattolica è contraria ai rapporti omosessuali, non alle persone in quanto tali sebbene molti esponenti cattolici sostengano che l'omosessualità sia un comportamento volontario e quindi controllabile (o curabile). Pretende la castità.

Ortodossia
Per approfondire, vedi la voce Omosessualità e Chiesa Ortodossa.

La Chiesa ortodossa è contraria ai rapporti omosessuali, non alle persone in quanto tali. Da questi, pretende la castità.

Protestantesimo
Per approfondire, vedi la voce Omosessualità e Protestantesimo.

Le Chiese Protestanti mostrano diversi atteggiamenti: alcune mostrano maggiore tolleranza, ammettono il matrimonio omosessuale e l'ordinazione di omosessuali nel clero senza l'obbligo di celibato, altre, invece, sono contrarie a qualunque tipo di relazione omosessuale.

Altre dottrine
Per approfondire, vedi la voce Omosessualità e Testimoni di Geova.

I Testimoni di Geova sono contrari ai rapporti omosessuali.

Islamismo
Per approfondire, vedi la voce Omosessualità e Islam.

Per lungo tempo è stata punita con la pena di morte. Oggi rimane comunque condannata.

Ebraismo
Per approfondire, vedi la voce Omosessualità ed Ebraismo.

L'ebraismo ortopratico, o "ortodosso", maggioritario in Israele, condanna l'omosessualità.

Tuttavia negli Usa, dove risiede la maggiore comunità ebraica della Diaspora, la corrente maggioritaria dell'ebraismo, quella riformata, ammette unioni gay e ordina rabbini omosessuali; al suo interno vi sono anche alcune sinagoghe gay.

Buddhismo
Per approfondire, vedi la voce Omosessualità e Buddhismo.

Il precetto buddhista circa la sessualità recita "Astenersi da una cattiva condotta sessuale". Nelle diverse società ed epoche questo precetto è stato variamente interpretato, ma ha sempre mantenuto il significato di "non usare il sesso per nuocere agli altri". Questo esclude alcuni comportamenti violenti (stupro) o che non rispettano i sentimenti e la dignità propria e altrui (adulterio).

Per un monaco, questo significa semplicemente non avere rapporti sessuali con nessuno: uomini, donne o animali.

Nei paesi in cui si è diffuso il Buddhismo (Sud Est Asiatico, Cina, Corea, Giappone) non risultano leggi e condanne legali per le pratiche omosessuali, finché queste non furono introdotte dagli occidentali (in special modo inglesi).

C'è da registrare che i punti di vista sull'omosessualità sono diversi e differenziati e vanno da una esplicita condanna (non senza fraintendimenti sui significati delle parole, come l'episodio relativo alla condanna dell'omosessualità da parte del Dalai Lama) e la piena accettazione.

L'attuale Dalai Lama Tenzin Gyatso, leader del buddhismo tibetano, ha condannato gli atti omosessuali con un «No assoluto. Senza sfumature»[5][6]. L'orientamento predominante è però quella di una serena accettazione[7].

Induismo
Per approfondire, vedi la voce Omosessualità e Induismo.

Non ci sono condanne esplicite, tuttavia è socialmente vista come negativa. Il fenomeno dei castrati, gli hijra, un tempo diffuso, è oggi più raro.

Note

1. ^ Cesar Tripp, La questione omosessuale, Rizzoli, Milano 1977 (Tripp, già collaboratore di Kinsey, racconta in dettaglio le reazioni causate dalla scoperta di una consistenza "eccessiva" di persone omosessuali, fino al taglio dei fondi)
2. ^
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3. ^
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4. ^ Lingiardi V., Citizen gay. Famiglie, diritti negati e salute mentale, Il Saggiatore, Milano 2007
5. ^ La Stampa
6. ^ Il Dalai Lama: dico no all’omosessualità.. gaynews.it (riprende un articolo de La Stampa, 12-04-2006. URL consultato il 06-05-2009.
7. ^ (IT) Posizione della cultura buddista; (EN) da religioustolerance.org

Bibliografia [modifica]

* Antonella Di Luoffo, Educazione al rispetto delle omosessualità, Genova, Liberodiscrivere, 2008.
* John Boswell, Cristianesimo, tolleranza, omosessualità, Milano, Leonardo, 1989
* Massimo Consoli, Ecce Homo. L'omosessualità e la Bibbia, Kaos Ed., Milano 1999.
* William Countryman, Sesso e morale nella Bibbia, Torino, Claudiana 1998.
* Christian Demur - Denis Müller, L'omosessualità. Un dialogo teologico, Torino, Claudiana 1995.
* Wayne Dynes (a cura di), Encyclopedia of homosexuality, Garland, New York 1990.
* Victor Paul Furnish, Choon-Leong Seow, Robert Brawley, Herman Waetjen, Dale Martin, Jeffrey Siker, Bibbia e omosessualità, Claudiana, Torino 2002.
* Waldemar Janzen, L'etica dell'Antico Testamento. Un approccio paradigmatico, Torino, Claudiana 2004.
* Gabriella Lettini, Omosessualità, Torino, Claudiana 1999.
* Thomas Köllen, Part of the Whole? Homosexuality in Companies’ Diversity Policies and in Business Research: Focus on Germany. In: The International Journal of Diversity in Organisations, Communities and Nations 7(5): 315-322, 2007.
* Franca Long, Protestanti e sessualità, Torino, Claudiana 1998.
* Uta Ranke-Heinemann, Eunuchi per il regno dei cieli. La chiesa cattolica e la sessualità, Rizzoli, Milano 1990, pp. 355.
* Salvatore Polito, Impronte. Percorsi storici e sociali dell'omosessualità maschile, Prospettiva, Civitavecchia 2005.
* Salvatore Polito, Tatuare l'anima. Le competenze sociali per definire la diversità (Scheda sul saggio sul sito CulturaGay).
* Maurice Sartre, L'omosessualità nella nell'antica Grecia, in «L'amore e la sessualità», a cura di Georges Duby, Milano, Dedalo, 1986
* Delia Vaccarello, "Gli svergognati" vite di gay, lesbiche, trans... storie di tutti, Milano, La Tartaruga, 2002.
* B. S. Witte, J. L. Grubben, J. B. F. Gottschalk, Omosessualità e coscienza cristiana, Claudiana, Torino 1976.
* Valter Boggione, Giovanni Casalegno, Dizionario storico del lessico erotico italiano, Milano, Longanesi, 1996
* Ercole Scerbo, Il nome della cosa. Nomi e nomignoli degli organi sessuali, Milano, Mondadori, 1991
* Nora Galli de’ Paratesi, Semantica dell’eufemismo, Torino, Giappichelli, 1964




Fonte:Wikipedia


10. L'Eterosessualità ~ Findix​

La parola eterosessualità definisce l'attrazione e quindi la preferenza sessuale verso individui dell'altro sesso; si differenzia dalla omosessualità, che vede l'attrazione verso persone dello stesso sesso, e dalla bisessualità, che indica l'attrazione per individui di ambedue i sessi.



Caratteristiche

Eterosessualità è il nome scientifico usato per indicare l'attrazione sessuale e/o il comportamento sessuale tra animali dal sesso caratteristico opposto. È il quarto elemento del classico continuum pentamodale dell'orientamento sessuale, che è composto inoltre da asessualità, autosessualità, omosessualità e bisessualità. Alcuni teorici estendono questo continuum includendo i concetti di "mechosessualità" e "allosessualità", ma questi ultimi non sono ancora stati accettati dalla comunità accademica come effettivi orientamenti sessuali.

La specie "Homo Sapiens" complica ulteriormente questa definizione, in quanto esistono diversi fattori determinanti che possono o meno essere importanti per la categorizzazione:

1. Indicatori cromosomici (XX, XY o variazioni insolite)
2. Anatomia riproduttiva interna (immaturo, maturo o "differente")
3. Qualsiasi dei molti indicatori ormonali
4. Anatomia esterna (solitamente seno e genitali esterni, ma non sempre)
5. Supposizioni fatte sulla sessualità alla nascita
6. Supposizioni fatte sulla sessualità dopo la nascita
7. Supposizioni scelte individualmente dopo la nascita
8. Supposizioni date dall'aspetto esterno e dall'abbigliamento
9. Supposizioni date dal comportamento esteriore (escludendo l'aspetto)
10. Supposizioni date dalla reputazione
11. Giudizi in base alle situazioni; che cambiano a seconda dell'ambiente, come compagni, amicizie, ecc.

Etimologia

Etero- deriva dal greco heteros, che significa "differente" (per altri esempi dell'uso si veda eterozigota, eterogeneo), mentre sessualità deriva dal latino sexus. Il termine "eterosessuale" venne coniato poco dopo e in opposizione al termine "omosessuale", da Karl Maria Kertbeny nel 1868, e venne pubblicato per la prima volta nel 1869. [2] "Eterosessuale" venne inserito per la prima volta nel Nuovo Dizionario Internazionale della Merriam-Websters, come termine medico per "passione sessuale morbosa per una persona del sesso opposto", ma nel 1934 nella Seconda Edizione Completa divenne una "manifestazione di passione sessuale per una persona del sesso opposto; sessualità normale". (Katz, 1995)

Esseri umani

Gli impulsi sessuali, negli umani, sono generalmentre dovuti a fattori genetici, chimici, comportamentali che producono un desiderio erotico che è spesso frutto di un particolare orientamento sessuale. Il comportamento sessuale dell'uomo non è necessariamente collegato all'orientamento sessuale reale o dichiarato dell'individuo. L'indole umana può, infatti, coinvolgere parti del corpo fisiche, cognitive, emozionali; questo può accadere volontariamente e non; ecco che quindi l'etichetta del tipo di sessualità può essere applicata.


Fonte:wikipedia


11. L'amore ~ SaGGiX


L'Amore

L'amore è un sentimento intenso, totalizzante e sostanzialmente esclusivo rivolto verso una persona, un animale, un oggetto, o verso un concetto, un ideale.

Psicologia

Pur essendoci dei caratteri comuni, la maggior parte delle reazioni o delle pulsioni amorose sono soggettive e variano da individuo a individuo; tuttavia ci sarebbero, secondo la maggior parte degli psicologi e degli scienziati, tre fasi principali nell'amore fra esseri umani: infatuazione o (Innamoramento), attrazione e attaccamento, composte da vari elementi e stadi.

Generalmente, l'amore comincia nella fase dell'"infatuazione", forte nella passione ma debole negli altri elementi. Il primo sprone di questa fase sarebbe l'istinto sessuale. L'aspetto fisico, e altri fattori, giocherebbero infatti un ruolo decisivo nel selezionare possibili compagni o compagne. In questa fase l’amore è puramente materiale: si apprezza il/la compagno/a nella sua apparenza corporea, nella sua pura esteriorità. Quello che inizia con l'infatuazione può svilupparsi in uno dei tipi d'amore più pieni.

Con il passare del tempo gli altri elementi (affetto, attaccamento) possono crescere e la passione fisica può diminuire d'importanza, mantenendo però quell'equilibrio alla base della relazione. In questa fase, detta "attrazione", si giudica il partner al di là di come appare, si valutano diversi fattori come la sua cultura, i suoi valori. In questa fase, quindi, si apprezza il/la compagno/a nella sua pura interiorità.

Nella fase dell'"attaccamento", la persona si concentra sul singolo compagno e la fedeltà assume importanza. Ormai si apprezza il/la compagno/a in sé e per sé, in modo pieno e totale, forti delle due fasi precedenti ma ora consapevoli di tutto il proprio percorso interiore. Ora non si amano più caratteristiche determinate, siano esse materiali o spirituali, ma l’uomo/la donna in quanto tali.

Sebbene gli esseri umani non siano in genere sessualmente monogami, si ritiene tuttavia che siano emozionalmente monogami: possono amare (romanticamente) una sola persona alla volta. Quando una persona condivide con un'altra un amore per un lungo periodo di tempo, sviluppa un "attaccamento" sempre più forte verso l'altro individuo.

Per quanto riguarda l'eventuale presenza di figli, secondo recenti teorie scientifiche sull'amore, questa transizione dall'attrazione all'attaccamento avverrebbe in circa 30 mesi: il tempo di portare a termine una gravidanza e di curare la prima infanzia del bambino. Dopo questo periodo la passione diminuirebbe, cambiando l'amore da amore romantico a un semplice piacere nello stare insieme. Quest'ultima fase durerebbe dai 10 ai 15 anni: finché la prole ha raggiunto l'adolescenza o più tardi (con variazioni considerevoli da cultura a cultura).

Di solito una relazione che si basa su più fattori (affetto, attaccamento, stima, interessi comuni, attrazione sessuale) ha più possibilità di riuscita di una basata sulla sola attrazione sessuale. Questo "determinismo dell'amore", funzionale unicamente alla cura del bambino, è stato criticato da più parti, in particolare dai sostenitori dell'intelligenza emotiva.

L'amore e la paura di perdere la persona o la cosa amata, accompagnano spesso un sentimento di protezione e/o gelosia verso l'oggetto di tale sentimento. In taluni casi l'amore assume aspetti patologici, quando è la causa che impedisce la conduzione di una vita normale o l'elemento scatenante di un attaccamento morboso.


Filosofia

Per quanto in generale il concetto di amore non sia uno dei più frequentati dalla filosofia, esso riveste un'importanza notevole nella storia di essa. Il primo pensatore a porre esplicitamente il concetto è Empedocle, nel suo vedere il divenire determinato dalla dialettica amore/odio, visti come fattori cosmologici primari. Platone trasferisce invece il concetto dalla cosmologia alla metafisica, come aspirazione e tensione verso il divino Bene da cui dipendono le Idee come suoi attributi. Questo mondo divino (iperuranio) come mondo delle Idee è l'oggetto cognitivo delle'anime individuali, frammenti dell'Anima del mondo scesi nell'umano. Questa impostazione si coniuga poi con la teologiacristiana, trovandovi rispondenza e riformulazione, avendo nel platonico Agostino di Tagaste il suo estensore, ma con una inversione di direzione, poiché se in Plartone l'amore è movimento dall'uomo a Dio, per Sant'Agostino è da Dio all'uomo. In Spinoza l'amore torna ad essere movimento "verso Dio", come unità-totalità perfetta e compiuta, da parte delle menti umane quali parti "pensanti" verso Dio quale suprema "Cosa Pensante".

Religione


L'amore per il Cristianesimo è il punto focale, essendo il concetto di amore, inteso in senso odierno, esclusivamente cristiano. Nel cristianesimo l'amore di Dio è la somma benevolenza del Signore verso le creature terrene. Secondo quanto riportato dalla Prima lettera di Giovanni (4,16), Dio stesso è Amore. L'Amore di Dio, secondo il Cristianesimo, è in particolare Amore Misericordioso.

Per i cristiani ogni gesto di Dio (creazione, redenzione dopo il peccato originale, provvidenza verso le sue creature), è compiuto per amore. S.Paolo nella Lettera agli Efesini (2,4-5) afferma che Dio "per il grande amore, con il quale ci ha amati, ci ha fatto rivivere in Cristo". Per il credente, l'evento centrale del Cristianesimo, cioè la morte e resurrezione di Gesù, è proprio una prova dell'amore di Dio.

Arte

Il sentimento dell'amore è spesso la base d'ispirazione delle principali manifestazioni artistiche quali la musica, la letteratura, le arti figurative e il cinema. Nel cinema, in particolare, sia per l'esigenza di contenere la durata di un film in tempi accettabili dal pubblico che per trasmettere allo spettatore l'immagine di amore tra due persone, si fa ricorso a rapporti fisici a sfondo sessuale


Fonte :
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Ho creato questo Topic perché la Sezione si chiama " Amore & Sentimenti " ma non ho mai sentito parlare di amore .. ;)



12. L'adolescenza ~ SaGGiX​

L'adolescenza è quel tratto dell'età evolutiva caratterizzato dalla transizione dallo stato infantile a quello adulto dell'individuo; si è poi soliti distinguere anche tra prima adolescenza, corrispondente al periodo puberale dai 11 ai 15 anni, e seconda adolescenza, cioè dai 15 anni fino al completamento dello sviluppo psichico/fisico, generalmente intorno ai 17-22 anni.
La preadolescenza è la fase nella quale l'individuo comincia a subire le modifiche somatiche e psicologiche e a perdere le caratteristiche dell'infanzia. La sessualità ha raggiunto la forma alloerotica (cioè, bisogno del partner); il pensiero ha maturato le forme logiche, l'egocentrismo infantile è superato. Queste nuove strutture sono però appena abbozzate; ora hanno bisogno di essere consolidate. Ciò avviene nell'arco di tempo che va, approssimativamente, dai 15 ai 18 anni, ma recentissimi studi americani dimostrano che l'età dello sviluppo del corpo avviene nella femmina non oltre gli 8350 giorni dalla nascita mentre nel maschio non oltre i 10.300.
La fragilità somatica e psicologica del soggetto, in questa fase, è evidente e facilmente spiegabile se si tiene conto del lavoro per il consolidamento delle sue strutture fisico-psichiche che in lui si va compiendo.
Altro aspetto dell'adolescenza è dato dall'esperienza che ora il soggetto va facendo degli schemi mentali di tipo logico-formale. Il tipo operatorio-concreto del pensiero del fanciullo (7/10 anni) non consente al soggetto di immaginare il possibile fuori degli schemi della realtà, cosi com'egli la vive e la sperimenta. Per il fanciullo il possibile è solo ciò che non è ancora avvenuto ma può avvenire. Il pensiero logico-formale consente invece di concepire il possibile come ciò che non è contraddittorio. Mentre il fanciullo lavora di fantasia, ma il suo mondo fantastico è legato alla realtà delle cose concrete, si tratti pure di eroi spaziali o di mostri metà animali e metà uomini, il mondo fantastico dell'adolescente è costituito da ipotesi sociali, etiche, politiche, ecc., non reali, ma logicamente realizzabili.
Vi è un egocentrismo tipico dell'adolescente dato dalla tendenza a rinchiudersi in questo mondo fantastico, che lo può portare a grandi mete, ma anche ad aspre delusioni. Cronologicamente questa fase si colloca nella tarda adolescenza e nella prima giovinezza, tra i 16/17 anni e i 22/23 anni per la femmina e tra i 17/18 e i 28/29 per il maschio. Connesso con lo sviluppo del pensiero logico-formale vi è pure la maturazione degli schemi sociali.
Lo sviluppo della socialità comincia con il superamento dell'egocentrismo infantile verso i 9/11 anni, ma solo verso i 15/16 anni il sentimento della socialità orienta il soggetto verso rapporti di parità con gli altri e verso forme ideali di amicizia che non devono più rispondere alla necessità di avere compagni con cui giocare e divertirsi ma amici con cui coltivare ideali o condividere idee. Un fenomeno caratteristico della socialità adolescenziale è quello della solidarietà con i coetanei, sia nelle circostanze in cui uno ha bisogno dell'altro fino a portare a vere e proprie complicità delittuose, sia ad una solidarietà di classe che spesso porta a contestazioni di maniera nei riguardi degli adulti. Questa solidarietà di classe, mista a contestazione, si manifesta spesso in quella che viene chiamata crisi di originalità. L'adolescente sceglie per il suo comportamento condotte che lo distinguano da tutti gli altri, ma la sua attenzione è a tutto ciò che può distinguerlo dagli adulti.
Gli schemi della personalità di un individuo sono la risultante di fattori naturali e altresì di fattori culturali. Nei primi mesi di vita i fattori culturali cominciano appena a condizionare il comportamento dell'individuo, per cui la condotta di un bambino di pochi mesi non differisce granché da quella di tutti gli altri bambini, ma, più si avanza negli anni, più questi fattori contribuiscono a differenziare la condotta degli individui.
Le linee di comportamento qui descritte riguardo le caratteristiche dell'adolescenza sono solo orientative per capire i soggetti in questa età, perché nella realtà molto forte sarà la differenza tra soggetto e soggetto a seconda dell'ambiente e dei fattori culturali che avranno concorso a condizionare lo sviluppo di ciascuno.

Interpretazioni psicoanalitiche

La sessualità alloerotica lo spinge ad incontri nei quali ancora mal si armonizza lo scarico delle pulsioni libidiche con il bisogno di dare e ricevere tenerezza ed affetto. D'altra parte mentre la maturazione sessuale a livello fisico è sufficientemente raggiunta, i riflessi di essa sul piano emotivo trovano una situazione psicologica del tutto impreparata.
La psicologia differenziale può precisare la notevole differenza che si riscontra tra la situazione del maschio e quella della femmina. I due sessi però hanno in comune questo fatto estremamente disorientante: mentre la maturazione sessuale a livello fisiologico è pressoché completa, a livello emotivo-affettivo la sessualità è tutta da costruire; per ora l'adolescente comincia solo a tentare le prime esperienze. I traumi psicologici provocati da maternità e paternità precoci sono un test efficacissimo a dimostrare che non vi è necessario parallelismo tra sviluppo fisico e sviluppo psichico.
Sul piano pulsionale nell'adolescenza abbiamo la punta massima del fenomeno della masturbazione maggiore nei maschi, minore nelle femmine. Essendo le pulsioni legate al dinamismo ormonico e alla topografia somatica, la loro intensità e ampiezza sono diverse nel maschio e nella femmina. Nel primo vi è una maggiore intensità ma un minore coinvolgimento di tutta la persona; nella seconda avviene il contrario.
La femmina è più coinvolta dalla sua sessualità, ma questa non è tutta di tipo genitale; essa si traduce in amicizie particolari, nel bisogno di dare e ricevere tenerezza e può anche trovare più facilmente il modo di essere sublimata. Il maschio è meno coinvolto dalla sua sessualità ma le pulsioni a livello genitale sono più intense; più difficilmente possono essere sublimate; la masturbazione, se non è accompagnata da sentimenti di colpa, può liberarlo dalla tensione. Ma a volte essa ha altre funzioni, è la ricerca di una compensazione, alle mortificazioni sociali, agli insuccessi scolastici o nel lavoro, a forme di oppressione morale, ecc. In questo caso, per un processo circolare, la masturbazione aggrava il turbamento ed il turbamento spinge alla masturbazione. La delicatezza della fase adolescenziale è tutta nella costruzione di questi equilibri che sono di fondamentale importanza per la personalità futura.

L"invenzione" dell'adolescenza

La figura dell'adolescente, come persona in una prolungata fase di transizione problematica, non viene considerata dalla maggior parte delle società tradizionali. In esse spesso il passaggio dalla fase della vita "bambino" alla fase "adulto" viene (veniva) gestito da appositi riti di passaggio, che rappresentano in chiave simbolica l'allontanamento dallo stato precedente, l'attraversamento di una soglia liminale, e la reintegrazione nella società con un diverso status.
Anche nelle società "occidentali" fino all'Ottocento si veniva considerati bambini fino all'età in cui non ci si poteva dedicare alle attività che la propria classe sociale prevedeva. Le rappresentazioni artistiche, letterarie o figurative, di "giovani uomini o donne", anche di 10 o 12 anni, mostrano come venissero caratterizzati come "piccoli adulti", vestiti come i genitori, intenti nelle stesse attività. Questo sia negli strati sociali più poveri, dove l'inizio del lavoro poteva essere anche a 6-7 anni, così come tra le elites, ove si poteva essere re o professori universitari anche a 12-13 anni.
Verso la fine del XIX secolo, nelle società europee, in particolare in Germania, Inghilterra e Francia, i profondi mutamenti sociali ed economici fecero si che un grande numero di ragazzi giunsero a trovarsi in una condizione di vita fino allora non presente sociologicamente. In particolare nel mondo borghese, l'aumentata importanza dell'istruzione fino ad avanzata età, la proliferazione di college e scuole superiori, i lunghi periodi di apprendistato non produttivi necessari alla formazione nelle scienze più avanzate, crearono l'adolescenza come etichetta sociale prima non necessaria. Parallelamente, la diffusione di istituzioni e associazioni giovanili, come lo scautismo, le società segrete giovanili o il movimento giovanile tedesco (Wandervögel), cosi come il fiorire della letteratura sulla e per l'adolescenza, risposero alla necessità di creazione d'identità in questa nuova fase della vita.


Fonte: Wikipedia


13. L'ormone ~ Findix​

L'ormone non é altro che un messaggero chimico il quale ha il compito di dare dei segnali tra cellula e cellula.
Tale sostanza é prodotta da un organismo che ha il compito di modularne il metabolismo e/o organi e tessuti dello stesso organismo.

Gli ormoni sono prodotti da ghiandole, chiamate endocrine.


Gli ormoni sono classificati, in base alla struttura, in tre gruppi:

* ormoni peptidici
* ormoni steroidei
* ormoni derivati da amminoacidi


Gli ormoni peptidici sono costituiti da proteine.Vengono visti sotto la forma di preormoni e solo dopo una successiva modificazione divengono attivi.
Altri tipi di ormoni sono l'insulina prodotta dalle cellule B del pancreas e il TRH prodotto dall'ipotalamo.

Gli ormoni steroidei derivano dal colesterolo.Gli ormoni stereoidei formano un gruppo chiamato ormoni lipofili.Essi interagiscono sulla crescita, sulla riproduzione e sul metabolismo.
Alcuni di questi ormoni però hanno il loro recettore posto sulla membrana esterna: qui il legame attiva la proteina G formata da tre subunità (alfa, beta e gamma). La subunità alfa dopo l'attacco si fosforila e si dissocia e va in circolo nel citoplasma dove viaggia e va ad attivare l'adenilato cilasi (meccanismo identico agli ormoni progestinici).


Tra gli ormoni steroidei abbiamo:

androgeni
tra i più noti il testosterone, a 19 atomi di carbonio, prodotto in maggior parte dal testicolo e dalle ghiandole surrenali nell'uomo. Nella donna è prodotto in piccole quantità dalle cellule della teca e dalle ghiandole surrenali. L'androsterone prodotto dall'ovario.
Entrambi sono importanti per la determinazione dei caratteri sessuali e del comportamento conseguente.

estrogeni
a 18 atomi di carbonio. Tra i più importanti c'è l'estradiolo, prodotto dalle ovaie, importante per l'accumulo di acidi grassi e per il processo di vitellogenesi.

progestinici
a 21 atomi di carbonio. Tra i più importanti c'è il progesterone prodotto dalle ovaie e dalla placenta.


Gli ormoni derivati da amminoacidi sono composti chimici derivati dalla modificazione di amminoacidi. Alcuni esempi sono le catecolamine e gli ormoni tiroidei (tiroxina e triiodotironina) derivanti dall'aminoacido tirosina, la serotonina derivante dal triptofano e l'istamina derivante dal'aminoacido istidina.


Fonte:Wikipedia

Riassunto:Findix


14. Aumentare la durata di un rapporto sessuale ~ Alberto091​

Salve,
informo che moltissime persone, sono affette da una vera malattia, chiamata "Eiaculazione precoce", che, a prescindere dall'involontarietà della persona, la fa eiaculare in un tempo brevissimo.

Ora vi spiegherò qual'è il miglior modo per rendere il vostro rapporto sessuale di tutta normalità e lunghezza.

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1. Partite sempre con i preliminari. Se pensate di durare poco, approfondite questo punto. Genericamente, i preliminari durano 10-15-20 Minuti.

2. Utilizzate il preservativo. Come molti sanno, esiste anche la prevenzione per la donna, nonchè, l'utilizzo di una pillola che non la fa rimanere incinta. In questo modo, potrete fare a meno di utilizzare il preservativo. Effettivamente, è più eccitante, ma a differenza del preservativo, l'attrito del pene è maggiore, il piacere più intenso e quindi la probabilità di eiaculare prima è più alta. Il preservativo invece, diminuisce l'attrito, permettendovi di durare anche di più.

3. Utilizzate posizioni dove l'attrito è inferiore. Come già spiegato prima, maggiore è l'attrito, maggiore è il piacere.

4. RESPIRAZIONE: Ebbene si, molti di voi non sanno che, il vostro pene, è regolato da un muscolo. Come tutti voi dovreste sapere, maggiore ricambio di ossigeno c'è, maggiore è la capacità del vostro muscolo. Quando fate palestra, respirate molto spesso, per dare ossigeno ai muscoli e per regolare la costanza d'esercizio. La stessa cosa funziona per il vostro pene. Più respirate, più riuscirete a resistere.

5. Usate trucchettini: se sentite che manca poco all'arrivo :ridicolo: cambiate di posizione, fategli fare una pausa anche al vostro BananaJoe. Nel frattempo, mentre lo lasciate un po a riposo, potreste lavorare con qualcos'altro (es. Mani)

6. Falsa eiaculazione: Qualche manciata di secondi prima di venire, fate riposare di colpo il vostro pene. Se azzeccate il momento giusto, proverete un piccolo piacere, come se aveste eiaculato. In realtà, è uscita una piccola goccia di sperma. Se ci riuscirete, sarete a cavallo. In questo modo la vostra durata aumenterà! Dato che per qualche minuto, la senzazione di piacere intenso,svaniosce, dovuta alla piccolissima eiaculazione.

7. Preservativi ritardanti: Esistono preservativi, detti ritardanti, con funzione anestetizzante. E' presente una sostanza con funzione anestetica leggera, che durerà per un po di tempo, affinchè per i primi minuti, il vostro pene sentirà poco il piacere. In questo modo farete "venire" prima la donna. Al termine dell'effetto anestetico, quando la donna dovrebbe essere venuta, tornerete a provare piacere. :repuni:

8. Altri metodi: Il giorno stesso che saprete di trombare xD masturbarsi può essere significativo. Infatti, al momento del rapporto, il vostro pene deve ancora "ricarsi" completamente. In questo modo, la senzazione di piacere, è più leggera.

9. Metodi particolari: Il pensiero è altrettanto utile. Sapere di provare piacere, e pensare di essere sottomessi dal piacere, vi farà eiaculare prima. Prendete posizione, non pensate di dover provare piacere, pensate che dovrà essere la vostra parthner a provarne. Quando sarà venuta, potrete liberamente cadere dinanzi a questa senzazione, sapendo di provare una forte emozione. Ma solo dopo!

-Alberto091-
 
Ultima modifica:
Lo fanno tutte le ragazze della mia età 15/16 anni, non c'è niente di male :Muhaha:
 
Ma ragazzi ...
Perchè masturbarsi quando hai a disposizione le ragazze che le fanno ??? :love:


Comunque, in poche parole questo dottore è un pippaiolo :Muhaha:
 
La masturbazione può far divenire ciechi e può far impazzire?

La masturbazione, ovvero l'autostimolazione dei genitali e di altre zone erogene allo scopo di provare piacere e di raggiungere l'orgasmo, non è dannosa nè fisicamente nè psicologicamente. Anzi, il piacere e la riduzione della tensione che ne consegueono creano nella persona uno stato di rilassamento e di benessere.

Masturbandosi reciprocamente si può rimanere incinta ?

Stimolandosi reciprocamente i genitali non c'è nessun pericolo di rimanere incinta, a meno che con le mani o in altro modo il liquido seminale non venga a contatto con l'apertura vaginale.

Con la masturbazione, si può perdere la verginità?

Se la masturbazione consisterà solo nella stimolazione dei genitali esterni, l'imene resterà integro, diversamente può essere che si modifichi.

Scusate.. ma che domande mongole xD mi stò divertendo a leggere questo topic,come il ragazzo che viene nei pantaloni :emoji_relieved: ed è pure fidanzato che sfigato lool


È normale far ricorso alle fantasie sessuali?

Dare spazio alle fantasie erotiche è assolutamente normale, permette di esplorare, in una forma inoocua e sicura, le proprie sensazioni e desideri. Molto spesso queste fantasie si accompagnano all'atto sessuale o all' autostimolazione erotica. Il contenuto delle fantasie erotiche varia moltissimo da persona a persona.

Aggiungo pure questa domanda.. xD
 
Ultima modifica:
Grazie, ora ho imparato come fare! xD

Mica c'era bisogno che lo diceva un dottore! :lool:
 
Scusate.. ma che domande mongole xD mi stò divertendo a leggere questo topic,come il ragazzo che viene nei pantaloni :emoji_relieved: ed è pure fidanzato che sfigato lool

Vabbè son domande proprio per principianti principianti. Purtroppo certa gente davvero se le pone queste domande. Eh vabbè, l'uomo è nato curioso. ::emoji_relieved:
 


Vabbè son domande proprio per principianti principianti. Purtroppo certa gente davvero se le pone queste domande. Eh vabbè, l'uomo è nato curioso. ::emoji_relieved:

Si ma da quando io lo faccio.. non mi sn mai posto queste domande,poi c'è wikipedia e altre fonti ben note che spiegano bene.. comunque il fatto del 21'enne mi fà ricordare un video in cui mi scompisciai dalle risate

[yt]4pXfHLUlZf4[/yt]
 
Si ma da quando io lo faccio.. non mi sn mai posto queste domande,poi c'è wikipedia e altre fonti ben note che spiegano bene.. comunque il fatto del 21'enne mi fà ricordare un video in cui mi scompisciai dalle risate

[yt]4pXfHLUlZf4[/yt]

Se vuoi aggiungo anche la definizione da Wikipedia. Poi si cambia da individuo a individuo, qualcuno può pensare questo, qualcun'altro no.

[ot]Bellissimo il video. ::emoji_relieved:[/ot]
 
nhà ormai dalle cose che sò potrei fare il pornoattore >_>
 
nhà ormai dalle cose che sò potrei fare il pornoattore >_>

[ot] Non bastano queste cose ù_ù devi avere anche il SERPENTE >_> [/ot]

Nonciclopedia ha detto:
Esempio di conversazione a proposito dell'autoerotismo tra un uomo e una donna:

* LUI - Senti è parecchio che ci conosciamo non ti ho mai fatto questa domanda ma è una cosa che mi incuriosisce davvero tanto... ti sei mai masturbata?

* LEI - Ma che dici... (arrosisce) figurati una ragazza fa queste cose...(colpo di tosse nervoso) vedi le donne sono molto più delicate rispetto agli uomini, noi abbiamo un certo decoro, ci curiamo del nostro corpo (accavalla le gambe e appoggia la mano tra il ginocchio e la coscia) insomma io una cosa così non la farei mai, che schifo! E poi non avrebbe significato, sarebbe una cosa priva di sentimento, ma dove sarebbe l'amore, dove sarebbe la consapevolezza di donare il proprio corpo al partner per dargli piacere? Tu la pensi così? Insomma se non c'è l'amore non ha senso... tu ti masturbi?

* LUI - Sì.

Ha ragione :soso: